Un campione, un fuoriclasse

Oggi è una di quelle giornate che elevano i campioni a fuoriclasse. Dove si sposta l'asticella, dove resti con il fiato sospeso e vedi Evenepoel e ti chiedi: "e ora chi lo batte?". Dove vedi i polpacci di van Aert tiratissimi che pensi nessuno possa fermarlo; il belga spinto dal pubblico di casa in delirio a ogni curva e sembra che oggi si possa finalmente festeggiare con lui. E invece.
Oggi non era facile. Per nessuno. Perché la rassegna iridata iniziava nel peggiore dei modi: ieri Chris Anker Sørensen, ex professionista e inviato ai Mondiali come commentatore tecnico per una televisione danese, ha perso la vita sulle strade del Belgio, pedalando, come ha sempre fatto e come ha voluto fare ieri, fino al tragico epilogo quando un furgone lo ha investito.
Ma c'è stata la corsa, oggi: si sa, va così. E allora per un attimo dimentichiamo quei pensieri, anche se quel groppo in gola resterà per sempre, lasciandoci il fragore del mare a Knokke-Heist che si infrange alle spalle dei corridori in partenza.

Lasciamoci alle spalle i due intertempi dove van Aert era sempre davanti a Ganna. Chiudiamo gli occhi e pensiamo solo a quel rettilineo finale a Bruges, a quella spinta ideale, all'exploit, al "ce la fa, non ce la fa", al conto alla rovescia fatto a mente, ai riferimenti presi meno di un minuto prima, a quella maglia blu, a quelle gambe enormi, a quei 5 secondi e 37 centesimi che sono bastati a Filippo Ganna per diventare di nuovo campione del mondo della cronometro. Quei pochi secondi che bastano per cancellare il nome di campione di fianco a quello di Ganna e cambiarlo con il termine: fuoriclasse.

Lasciamoci alle spalle l'urlo strozzato dei belgi: le cronometro non vanno mai come si pensa. Scrivi un codice e premi invio, ma dall'altra parte c'è un firewall che ti blocca.
Lasciamoci alle spalle tutto e godiamo per Filippo Ganna, che corre la sua miglior cronometro della carriera, nel giorno più importante (l'ennesimo giorno più importante) della sua carriera. Lui che si lascia alle spalle quella piccola delusione all'Europeo o le critiche per quella medaglia sfumata a Tokyo.

Lasciamoci alle spalle tutto e anche questo racconto un po' a metà; perché se si potesse, oggi la medaglia d'oro la meriterebbero pure van Aert ed Evenepoel. Perché per chi scende dalla bici è stato un urlo un po' strozzato, negli occhi di tutti i protagonisti una gioia non goduta fino in fondo, un groppo in gola che rimarrà per sempre, perché avremmo sognato una giornata diversa questa mattina, anche se l'epilogo, per certi egoistici versi, ha funzionato come un palliativo.

Lasciamoci alle spalle tutto, almeno per un attimo. Tranne quella maglia iridata che, diciamolo francamente, su Ganna sta terribilmente bene.


A che ora passa il treno? - TRENTINO 2021 - DAY 2

«Va forte come un treno!» esclama un ragazzino avvolto in una bandiera tricolore, con una maglia nera e sopra raffigurati Rick & Morty: dalla mattina fino al tardo pomeriggio lo trovi in zona Muse a Trento a fare il tifo per chiunque gli passi a tiro, e quando tra quelli che gli passano a tiro c'è Ganna, si scalda, è incredulo, urla come posseduto.
Filippo Ganna fa proseliti: potrebbe essere diversamente con tutto quello che sta facendo per il ciclismo e per se stesso? Un boato segue il suo annuncio sulla pedana, gente a caccia di autografi lo aspetta fuori dal pullman della nazionale a costo anche di farsi cacciare dallo staff.

C'è un altro ragazzino, questo con una maglietta con su scritto "WolfPack", merchandising Quick Step suppongo, altrimenti sarebbero sin troppe le coincidenze, che probabilmente sogna un giorno di essere proprio come Ganna, come De Marchi, come Sobrero.

Quando Ganna e Sobrero chiudono la loro prova della staffetta mista con un vantaggio consistente su Olanda e Germania - De Marchi ha fatto il suo, ma si è staccato qualche km prima - è tutto sulle spalle delle ragazze: Elisa Longo Borghini, Marta Cavalli, Elena Cecchini. Spalle possenti, un bel motore, unità di squadra («fare parte di questo gruppo è uno stimolo in più», il leitmotiv a fine gara), tanto da chiudere compatte e al primo posto: medaglia d'oro, Campioni d'Europa della staffetta mista, una prova a oggi ancora un po' snobbata, ma che ha il suo fascino in quella sorta di cambio a metà gara tra frazione maschile e frazione femminile, tipologia di gara che esprime bene il valore di un movimento che anno dopo anno cresce quando si tratta di sconfiggere il cronometro.

Oggi il treno italiano è arrivato puntuale, è andato forte, da domani ci saranno tanti vagoncini, e con Ganna e Affini e gli altri ci sarà di nuovo da trepidare. O parafrasando Affini: «Con me e Pippo ci sarà da divertirsi». Immaginiamo già dove sarà e per chi tiferà il ragazzino con la maglietta di Rick & Morty.

Foto: Bettini