Milano, una città in divenire. Cambia costantemente e continuamente. Ti allontani un attimo, stai via per le ferie o per lavoro, torni, e qualcosa attorno a te è cambiato: quella pasticceria in cui facevi sempre colazione è diventata un coworking, il ristorante cinese sotto casa si è trasformato in una eno-gastro-libreria, la via che ti portava al parco ora è a senso unico, e quel parcheggio segreto che ti permetteva di sfuggire alle strisce blu adesso ospita una piazza condivisa. L’animo di una città come Milano è così fluido nel tempo e negli spazi che le tracce e i segni sono per loro natura destinati ad essere passeggeri e in divenire. Per questo, se volessimo pensare ad un percorso ciclabile che ne circumnavighi i confini, difficilmente potrebbe essere circoscritto, segnato e incasellato all’interno di indicazioni precise.

Così è stato per Super Mi 100, un percorso ciclabile di 100 Km intorno a Milano ideato nel 2016 e progettato grazie a una serie di ricognizioni in bici effettuate nell’estate 2018, durante le quali i partecipanti hanno disegnato una traccia che è stata percorsa nella sua interezza il 14 ottobre 2018 durante la festa di Super, il Festival delle Periferie, un momento di grande importanza per la rivalutazione urbana e sociale delle periferie come elemento di connessione fra i suoi abitanti e motore propulsivo della città, abbandonando il ruolo di satelliti passivi che si limitano a gravitare ai margini.

Super Mi 100 è una costola di Super, il grande Festival delle periferie, nato attraverso l’associazione culturale TumbTumb per dare forma narrativa a tutto ciò che esiste, cresce e si attiva nelle periferie di Milano.

TumbTumb è gruppo eterogeneo che vuole partire dalle storie e dai luoghi di chi li abita, li amministra e li costruisce per connettere competenze, esperienze, punti di vista e relazioni, interessato dalla contaminazione e dalla possibilità di sperimentare linguaggi, pratiche di ricerca e comunicazione, dove le storie e le relazioni si intrecciano con la tecnologia per proporre nuove forme d’azione sociale e politica capaci di far emergere una città in mutamento, che c’è e quella nascosta che ancora si deve svelare.

Come dice il nome stesso, Super è un grande archivio di pratiche, azioni e realtà vive e in divenire che viene pian piano costruito e rappresentato attraverso continue forme immediate, performative e popolari che coinvolgono il pubblico e chiunque si mostri disponibile a farne parte.
Un nobile lavoro di ascolto e di coinvolgimento diretto di chi abita e vive la periferia, di chi la amministra e costruisce, per comporre una trama di racconti, film, disegni, illustrazioni, fotografie, suoni, spettacoli e parole che descrivano in maniera esclusiva e nuova un territorio limitrofo di cui spesso si parla in negativo e si hanno racconti frammentati e parziali.

La bellezza e la modernità di Super Mi si percepiscono nel suo essere un percorso flessibile, liberamente interpretabile da chiunque e modificabile in base a nuove scoperte, nuovi suggerimenti e nuovi passaggi, dal momento che “la città è in costante mutamento, crediamo che un percorso di questo tipo debba essere digitale e fluido, facilmente modificabile e ri-adattabile,”ricorda Michele Aquila, padre e anima del progetto.

Super Mi 100 è un progetto e, come tutti i progetti, non vuole inventare nulla di nuovo. L’idea è quella di investigare un problema esistente: ovvero come muoversi intorno a Milano in maniera circolare in bici. Il tema è ricorrente, almeno da quando esistono gli insediamenti urbani come li intendiamo oggi, per arrivare a questa conclusione, tuttora aperta e in divenire, è stata raccolta una collezione di progetti, idee, spunti e riferimenti utili per capire da dove partire e dove si può arrivare.

Cosa significa esattamente percorso ciclabile digitale?

La domanda sorge spontanea dal momento che l’idea della bici è sempre più concreta e, anche in tempi di lockdown e chiusure, speriamo sempre e comunque connessa all’aria aperta e alla sua connessione materiale con il terreno. Digitale, in questo caso significa senza cartelli o segni dipinti a terra, ma basato su una traccia liberamente scaricabile dal web. “Usiamo le infrastrutture che già esistono e le ricuciamo in uno dei tanti possibili – e speriamo piacevoli – modi”, prosegue Michele.

Qualche consiglio tecnico:

L’agilità di un percorso completamente digitale implica la necessità di dotarsi di un dispositivo per seguire la traccia e venire guidati nella sua esplorazione: uno smartphone con installata un’App che possa leggere i formati di navigazione o, se già ne possedete uno, un ciclocomputer andranno benissimo. Se ne possedete già uno probabilmente sapete già cosa significa scaricare una traccia e caricala sul vostro dispositivo. Se non avete la minima idea di cosa sia un ciclocomputer potete tranquillamente affidarvi al vostro amico smanettone che magari ne sa più di voi e uscire in bici assieme oppure potete provare dal vostro smartphone ricordandovi di portare con voi un battery pack, perché in modalità navigazione la batteria del telefono non dura a lungo, e di fissare il vostro telefono sul manubrio della bici per evitare di dover seguire la traccia estraendo in continuazione lo smartphone dalla tasca, giacca, zaino etc.

Ecco la traccia disponibile su komoot:
https://www.komoot.it/tour/346566150

 

Il progetto di Super Mi 100 raccontato nel sito ufficiale:

Link:
http://iosonosuper.com/progetti/super-mi-100

e il nuovo profilo instagram:
https://www.instagram.com/super_mi_100/

Foto: Tornanti.cc