Dovete sistemarvi la bici ma non sapete come iniziare? Volete farlo da voi, ma nessuno vi ha mai insegnato a cambiare una camera d’aria, regolare il cambio o sistemare i freni? Avete mai provato ad andare in ciclofficina? A Milano, il movimento delle ciclofficine è vivo, alimenta e supporta una grande porzione di ciclisti urbani da quasi vent’anni.

Spesso ciclofficina non significa solo biciclette, ma anche impegno sociale, infatti al loro interno, come per Comunità Nuova in zona Giambellino, ci si occupa anche di formazione lavoro con cooperative che seguono progetti di aiuto e recupero di ragazzi o laboratori per bambini e adulti. Ed è qui che esperienza e sapere, tramandati e appresi, possono fare la differenza.

Il mantra principale di tutte le ciclofficine è il fai-da-te, ovvero impara l’arte e mettila da parte: insegnare ad un uomo a pescare ha molto più valore che dargli un pesce per mangiare. Allo stesso modo le ciclofficine, spazi spesso autogestiti da volontari e appassionati, hanno come scopo quello di insegnare a giovani e meno giovani l’arte della meccanica ciclistica, rendendo più persone possibili autonome e consapevoli nell’utilizzo e manutenzione della bici.

Foto: Eros Mauroner

Normalmente i pezzi di ricambio posso essere vostri o forniti dalla ciclofficina, ma dovete tenere presente che le ciclofficine non sono negozi e non sempre hanno a disposizione ciò che potrebbe servirvi, in quel caso potranno indirizzarvi su attività commerciali che possono fare al caso vostro.

Prima di cominciare a lavorare si firma una liberatoria e molto spesso alla fine potete lasciare un contributo libero a favore del progetto. Le ciclofficine si occupano anche di recuperare, restaurare, ridare vita e mettere in vendita vecchi telai o pezzi di biciclette abbandonate e dimenticate nei cortili o nelle polverose cantine milanesi.

Le ciclofficine, come ricordano i ragazzi di Ciclofficina Sociale, sono laboratori di manutenzione, riparazione e realizzazione biciclette: nel caso loro, uno spazio di socialità permanente rivolto anche a persone in condizione di disagio, dove promuovere l’uso della bicicletta,  la cultura dei pedali  e l’integrazione. La manualità intorno a una bicicletta nell’attività ciclo-meccanica è un gesto di cura e attenzione che dall’oggetto si trasferisce e viene condiviso tra le  persone  coinvolte come scambio di saperi e di esperienze concrete che diventano profonda relazione.

Le ciclofficine, come racconta Gabriele di Ciclofficina Balenga, si impegnano nella creazione di una community – motore pulsante dell’attività ciclistica, autostima e aggregazione per numerose persone, spesso timide e sole che non sanno bene come iniziare ad approcciarsi al mondo delle due ruote, rivelandosi un potente collante sociale.

Lo scopo della ciclofficine è quello di essere gratuite o comunque tenere i prezzi bassi per poter portare avanti progetti di piena sostenibilità in cui l’acquisto di pezzi nuovi venga ridotto al minimo in un’ottica di recupero e gestione degli sprechi e scarti. Diventa quindi importante saper ridare vita a copertoni, manopole, manubri e altri componenti ancora ampiamente utilizzabili ma che, magari per pigrizia o noncuranza, si tende a buttare o pensare come non più idonei. La chiusura del cerchio è il recupero del ferro presso magazzini di riciclaggio del metallo.

Secondo i vari attivisti nel mondo delle ciclofficine, esse devono dare l’idea di un luogo in cui si faccia didattica della bicicletta e non un posto in cui si va perché non voglio andare dal ciclista e spendere dei soldi – così come la meccanica della bici va imparata e fatta propria. Ci sono infatti delle responsabilità dietro a ciò che si sta riparando, ed è quindi importante fare una pedagogia a pedali contribuendo a risolvere quelle contraddizioni sulla mobilità interne alla città, occupandosi di promuovere una ciclabilità più sicura ed accessibile.  Questo è ciò che emerge parlando con le varie realtà autogestite milanesi: valorizzare sia la bicicletta che la componente umana.

“Un’impresa esemplare sostenuta e finanziata da chi ha a cuore il futuro della città.” Cit.

Come raccontano i ragazzi della Ciclofficina Balenga, noi balenghi siamo in molti, tutti con una storia e un lavoro diverso alle spalle impegnati in diverse categorie professionali, dall’elettricista al designer, dall’ingegnere all’impiegato e studente. Ci sono anche persone che collaborano con la ciclofficina mentre si “godono” la calma della pensione e cosi via Per molti di loro avvicinarsi alla ciclofficina è diventato praticamente un lavoro; per gli anziani fondatori è rimasto un hobby organizzare e partecipare a eventi aperti a tutti: campionati di ciclomeccanica, grazielliadi, cronoscalate, carnevale dei fantaveicoli, Milano Bike City oppure ascoltare le richieste delle persone del quartiere e partecipando a iniziative con una ciclofficina itinerante e organizzando laboratori per bambini a tema ciclabile.

«Durante questi anni la ciclofficina si è distinta per il suo carattere inclusivo e di apertura verso l’esterno; proponendo le aperture del sabato, le lezioni di ciclomeccanica, partecipando attivamente agli eventi sul territorio e sostenendo i progetti più meritevoli come gli accompagnamenti verso scuola di Massa Marmocchi o le lezioni di ciclomeccanica a scuola, siamo diventati con il passare del tempo un punto di riferimento sia per gli amanti della bicicletta in generale che per i più sensibile ai temi del riciclo e riutilizzo ed infine, più semplicemente, per gli abitanti di Corsico e di Milano», racconta Gabriele.

Le ciclofficine sono state sempre molto reattive per quello che riguarda le richieste dei quartieri in cui operano partecipando a iniziative come le ciclofficine itineranti oppure organizzando laboratori per bambini a tema ciclabile.

Uno dei vari progetti a tema è quello della Ciclofficina Cuccagna che prende vita nel 2007 dalla volontà di un gruppo di amici, tutti ciclisti, già impegnati in altre realtà ciclo-meccaniche milanesi e attivamente coinvolti nell’esperienza di Critical Mass. Erano anni di fermento a Milano e il movimento a pedali che ogni giovedì sera univa in maniera “non organizzata” ciclisti di ogni sorta per un giro notturno per le strade della città stava prendendo sempre più piede gettando le basi per una città diversa, più pulita, sostenibile e con meno auto.

Come possiamo leggere dagli archivi del progetto di riqualificazione, nel 1722 la cascina era di proprietà dei Padri Fatebenefratelli che nei terreni di pertinenza vi coltivavano le erbe officinali per l’Ospedale Maggiore. Alla fine degli anni ’90, un gruppo di cittadini e associazioni della Zona 4 di Milano inizia a interessarsi di questo bene pubblico rimasto in disuso e abbandonato, e fonda la Cooperativa Cuccagna promuovendo una serie di iniziative volte recupero dei preziosi e grandi spazi della cascina settecentesca. Nasce così il Progetto Cuccagna con lo scopo di trasformare la cascina in un luogo di incontro e aggregazione, un laboratorio attivo di cultura e un punto di riferimento per la ricerca sociale e di qualità della vita.

In un momento storico-sociale in cui il valore della bicicletta ha sempre più importanza nella nostra vita e in cui il fai-da-te è sempre meno una moda e più una necessità, la Ciclofficina Cuccagna interpreta lo spirito di questo cambiamento, spingendo a prendersi cura degli oggetti di nostra proprietà, e quindi anche delle nostre biciclette, in un cortile cittadino di una Milano che vuole farsi notare nel vasto del panorama della ciclabilità urbana.

Un laboratorio, un orto, un ristorante, un mercato agricolo, un ostello e una ciclofficina: è questa la realtà polivalente di uno spazio condiviso e vissuto a tutto tondo dai cittadini in pieno centro a Milano in cui non poteva mancare un angolo dedicato alla bicicletta nella sua anima più vera, una ciclofficina in cui poter riparare, imparare, rifare, sistemare, acquistare, noleggiare e vedere la bicicletta sotto ogni punto di vista.

Ciclofficina Cuccagna non esisterebbe senza Paolo Malara, ciclista e meccanico con una formazione psico pedagogica, un passato attivo nelle officine meccaniche milanesi e con alle spalle progetti sociali di educazione e didattica.

Foto: Matteo D’Antonio

Fin dal 2007, momento in cui Paolo e i suoi amici vinsero il bando della Fondazione Cariplo a tema “Disagio del quotidiano”, la Ciclofficina Cuccagna sostiene una formazione e didattica continua in cui portare avanti un più ampio progetto di riqualificazione sociale grazie alla promozione della ciclabilità.
Mettendo a disposizione attrezzi ed esperienza si cerca di avvicinare i ciclisti metropolitani alla manutenzione fai-da-te: consigli e tecniche semplici, ma efficaci e low-cost. L’autoriparazione è dunque concepita come parte di un più ampio progetto culturale che ha l’ambizione di entrare nel quotidiano delle persone e renderle protagoniste del cambiamento.

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Vi elenchiamo alcune delle principali ciclofficine milanesi nella speranza che possiate trovare quella più vicina a voi e appassionarvi all’incredibile mondo della riparazione e manutenzione della vostra bici!

Ciclofficina Stecca
Lo zoccolo duro dei ciclisti urbani dove chi vuole può riparare la propria bici usufruendo di attrezzatura  semi-professionale e dell’aiuto di meccanici più esperti.
dove: via G. De Castillia,  26 Milano

Ciclofficina UnZa
Fondata dall’Associazione Culturale UnZA!, è una ciclofficina popolare per l’auto-riparazione di bici.
dove: via Bianchi d’Espinosa angolo Graziano Imperatore, Milano

Fucine Vulcano
La ciclofficina Vulcano é un’attività aggregativa e sociale da non confondere con un ciclista dai prezzi popolari. I soci che volontariamente offrono il proprio aiuto sono persone accomunate dalla passione per il muoversi sostenibile, che condividono le proprie esperienze e saperi con chi volesse imparare qualcosa di più sulle biciclette. Fucine Vulcano è una associazione di promozione sociale la cui vita interna è regolata da uno statuto, che informa dei diritti e dei doveri, della possibilità di partecipare alle assemblee ed esprimere opinioni sulla vita sociale ed economica del circolo.
Per accedere alle attività‘ o ai servizi bisogna essere socio.
dove: Via Fabio Massimo 15, Milano (parco delle rose)

East River Martesana
Un laboratorio aperto a tutti, dove ciclomeccanici esperti ti aiutano nella riparazione e manutenzione delle bici, offrendo anche servizio di noleggio in una carina location sul Naviglio della Martesana che mette a disposizione kayak, organizza classi di yoga e brevi escursioni ciclabili in zona alla scoperta dei birrifici o delle realtà milanesi dimenticate.
dove:  Via Jean Jaurès, 22 Milano

Ciclofficina Balenga
Da quasi dieci anni si prendono cura dei vecchi bici-cancelli nascosti tra discariche, cortili e cantine di tutta Milano. Se vuoi sporcarti le mani e godere dell’atmosfera Balenga della ciclofficina, questo è il luogo giusto.
dove: Piazzale della Cooperazione 1, Milano

Ciclofficina PonteGiallo
Grazie alla disponibilità dei tanti meccanici volontari che si sono dati il cambio nel corso degli anni, un numero imprecisato di biciclette e di ciclisti hanno qui ritrovato la propria felicità a pedali. Se la tua bici cigola, non frena, frena troppo, va piano, non cambia più le marce o comunque non ti emoziona come un tempo, passa da loro prima di abbandonarla per una bici più nuova!
dove: Anfiteatro della Martesana, nel parco Martiri Libertà Iracheni, tra via Agordat, Via Stamira d’Ancona e via Bertelli, Milano

Ciclofficina RuotaLibera
All’interno della facoltà di agraria una ciclofficina gestita su base volontaria da studenti e promuove la manutenzione autogestita della bicicletta, non eseguono riparazioni su commissione, ma ti aiutano e ti invitano a fare da te con gli strumenti messi a disposizione grazie alla condivisione di saperi ed esperienze.
dove: Via Celoria 2, Milano

CiclOfficinaPopolareGallarate
La Ciclofficina  nasce nel 2014 dalla passione per la bicicletta in tutti i suoi aspetti e voglia di trasferire le proprie competenze e capacità.
L’obbiettivo principale è quello di far tirare fuori dalle cantine le numerose bici impolverate, arrugginite bisognose di operazioni di recupero integrale per recuperare mezzi destinati alla discarica dando loro una seconda vita.
dove: via Marco Polo, 8 Gallarate
sito: https://ciclofficinapopolaregallarate.wordpress.com

Foto: Ciclofficina Cuccagna