Ovvero, quello che dovete sapere se deciderete di andare a pedalare nelle Fiandre.

Quattro stagioni.
Non si parla né di pizza, né di Vivaldi. Qua si intende caldo, freddo, pioggia, sole, vento, nebbia, nuvole. Le Fiandre sono così. Una borsa sottosella o una da manubrio sono perfette per metterci dentro tutto il necessario e per avere magari anche un cambio. Fino a qualche anno fa le borse attaccate al telaio erano da sfigati, ora sono anche cool.

Birra.
Non esiste che finiate la vostra pedalata senza una birra. Se siete abituati agli integratori optate per una Kriek o per una qualsiasi altra tipologia aromatizzata. Se non fa troppo caldo una Triple è la degna sostituta di un thè bollente. Vi piacciono i gusti acidi e vi dissetate con spremute di agrumi? Le Geuze fanno per voi. Una Saison invece, fresca e beverina, è perfetta per tagliare la sete. Per tutti gli altri: chiedete una Stella (Artois), la trovate davvero dappertutto.

 

Dal 28 in su.
Immaginatevi delle giganti piastrelle di cemento, di circa cinque metri per lato, al posto del classico asfalto: queste sono le caratteristiche strade di campagna di qui. E, tra una piastrella e l’altra, c’è una fuga di qualche centimetro a cui corrisponde un saltello. All’inizio è fastidioso, ma poi ti ci abitui. Indispensabili, perciò, i copertoni dal 28 in su. Anche per il pavè

Un giorno in più.
Avete finalmente deciso di andare a Lovanio a ripercorrere il percorso dei Mondiali? Bene, prendetevi almeno un altro giorno in più per farvi un giro anche sui muri più famosi. Geraardsbergen, Koppenberg, Kwaremont e Paterberg distano meno di un centinaio di chilometri e non penso vi capiterà spesso di trovarvi da quelle parti. Approfittatene!

Treno.
Vi siete convinti a prendere almeno un giorno in più? Ottima scelta. Se volete spostarvi, però, fatelo in treno. La rete ferroviaria belga è capillare e funziona molto bene, ma soprattutto vi permetterà di evitare la tangenziale di Bruxelles che è molto trafficata ad ogni ora e da lì bisogna passarci per forza. Non ve ne pentirete.

Be local.
Non c’è niente, ma davvero niente, che mi mette più a disagio del non comportarmi come un local, mi fa sentire proprio fuori luogo. In Belgio, anche se stai andando a 40 all’ora, devi usare la pista ciclabile, se c’è: spesso si tratta di un piccolo marciapiede a lato della strada, ma davvero piccolo. Piuttosto abbassate la velocità ma usatelo, se non volete farvi suonare ogni minuto. Non facciamo i soliti italiani, dai.