I borghi in bici

In Trentino sono sei le località inserite nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia: dalle Giudicarie all’Alto Garda, dalla Valle del Chiese alle valli dolomitiche. Noi, ovviamente, li abbiamo visitati… in bicicletta.

Appartati tra le montagne, circondati dai boschi o da distese coltivate, i borghi del Trentino aprono le porte facendo parlare le corti con le tipiche fontane in pietra, i porticati, i fienili e i ballatoi in legno dove ancora si fanno essiccare le pannocchie di granturco oppure le noci. È molto semplice: si parcheggia la bici e il viaggio ha così inizio, per ogni borgo.

San Lorenzo, borgo del benessere. Situato ai piedi delle Dolomiti di Brenta, questo borgo è nato dalla fusione di sette Ville: Berghi, Pergnano, Senaso, Dolaso, Prato, Prusa e Glolo. Camminando senza fretta tra le stradine delle sette frazioni si possono ancora osservare rare architetture rurali caratterizzate da elementi architettonici unici come i pont, le rampe carrabili per accedere ai depositi di fieno, gli essiccatoi e i fienili nella parte alta delle abitazioni. La parola d’ordine è relax, infatti molti maestri yogi e altri professionisti del benessere operano proprio qui. San Lorenzo è inoltre la patria della ciuiga, un insaccato presidio slow food al quale è dedicato un intero weekend di festa nel cuore dell’autunno, che si può degustare al Ristoro Dolomiti di Brenta, all’ingresso della Val d’Ambièz.

A San Lorenzo si arriva comodamente in bici da Molveno, costeggiando il lago fino all’Oasi di Nembia. Per proseguire evitando la strada provinciale, si può percorrere lo sterrato che scende in località Deggia, passando dal Santuario della Madonna di Caravaggio e dalla frazione di Moline prima di salire a San Lorenzo.

Rango, dal cuore rurale. Salendo verso l’altopiano del Bleggio, attraverso un paesaggio rurale disegnato dalle coltivazioni della patata di montagna, si giunge a Rango. Il portech de la Flor è la prima tipica struttura abitativa che salta agli occhi: il nucleo più antico e monumentale del borgo, esempio per tutti gli altri porteghi che nel tempo hanno impreziosito l’abitato. Portici, cantine, androni, grandi fontane e recinzioni in pietra, vie lastricate ed antiche dimore. La Noce del Bleggio, oggi presidio Slow Food, è alla base di tante gustose ricette locali e le hanno dedicato anche una facile passeggiata che si sviluppa su strade di campagna. Per una fetta di torta alle noci cotta nel forno a legna c’è il Panificio Riccadonna, mentre nel vicino abitato di Cavrasto l’Azienda agricola Il Noce è specializzata in prodotti a base di noci del Bleggio, dolci, pesti, olio e altro ancora.

Canale di Tenno, atmosfere medievali. Qui si passeggia sui viottoli selciati passando sotto archi, porticati e robuste mura che collegano le abitazioni l’una all’altra. Uno dei riferimenti nel borgo, conosciuto anche all’estero, è la Casa degli Artisti Giacomo Vittone che ospita esposizioni ed eventi artistici. La Locanda del Borgo nella piazzetta centrale è il posto giusto per uno spuntino e per assaggiare la vera specialità di questa zona, la carne salada e il suo contorno ideale di fasoi, i fagioli.

Bondone, il borgo sopra le nuvole. Affacciato sul Lago d’Idro, è l’ultimo accolto nei Borghi più belli d’Italia in Trentino. Siamo nel comune più a sud in Valle del Chiese, al confine con la Lombardia, dove questo borgo nasce storicamente come paese di carbonai. Camminare tra questa vie è come tornare indietro a stagioni lontane e dure, quando i carbonai e le loro famiglie vivevano qui solo per quattro mesi lasciando, poi, il borgo sprofondare nel silenzio. È piacevole pedalare sulla ciclabile che da Lardaro percorre la Valle del Chiese fino al Lago d’Idro con il suo esteso biotopo. Per raggiungere Bondone, invece, si sale per 4 km a pendenze toste ma comunque accessibili. Per una sosta con vista sul Lago d’Idro noi abbiamo scelto il Ristorante Pizzeria Miralago nella frazione di Baitoni. Insieme ai piatti di pesce si può degustare la polenta fatta con la famosa farina gialla di Storo, prodotto simbolo della Valle del Chiese.

Mezzano, per una fuga romantica. Nella valle di Primiero, questo borgo è un vero e proprio museo a cielo aperto. Da visitare semplicemente passeggiando lungo alcuni percorsi tematici che invitano a rintracciare tra le case i segni sparsi del rurale, ma in particolare le celebri  cataste di legna che qui si fanno arte grazie all’iniziativa Cataste&Canzei. Al Caseificio di Primiero si può acquistare la famosa tosèla, formaggio fresco tipico di questa zona e in estate anche il burro Botìro di malga e dopo un giro nel paese si può sostare al Ristorante la Lontra. La pista ciclabile in Valle di Primiero, inizia a Masi di Imer: pianeggiante, collega tutte le località compreso Mezzano, che dista solo 1,5 km da Imer e 3 km da Fiera di Primiero. E dall’estate 2020 chi ha le gambe buone può raggiungere da Siror sul fondovalle direttamente San Martino di Castrozza grazie a ulteriori 9 km di ciclabile tutti nuovi.

Vigo di Fassa, ai piedi del castello di Re Laurino. Nelle Dolomiti del Trentino c’è un secondo Borgo più bello d’Italia, proprio sotto al gruppo del Catinaccio – Rosengarten, patrimonio mondiale UNESCO che la leggenda vuole dimora di Laurino, il re nei nani. Spostarsi in bici lungo la Val di Fassa è davvero semplice e molto appagante per gli occhi. Abbandonata la ciclabile si deve iniziare a salire per raggiungere l’abitato. Vigo conta tante frazioni e tra queste Tamiòn dove, tra le case con gli antichi fienili, sorge una chiesetta dedicata alla Santissima Trinità. Invece il santuario gotico di Santa Giuliana è uno dei più antichi della valle. È intitolato alla patrona della Val di Fassa e racchiude preziosi cicli di affreschi del XV Secolo. Sorge su un luogo di culto preistorico, il Doss del Ciaslìr, legato anche a vicende intrecciate con i processi per stregoneria che interessarono drammaticamente la comunità fassana nel 1627-28. Siamo sulla Strada dei formaggi delle Dolomiti che in Val di Fassa è rappresentata dal Cher de Fascia e dal Puzzone di Moena. Non mancano mai nei menù del ristorante tipico El Tobià a Vigo e dello stellato L’Chimpl nella frazione Tamiòn.

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