Parlare della Milano Sanremo è molto semplice: lo abbiamo fatto decine di volte su queste pagine, avrete letto migliaia di storie di ogni genere un po’ ovunque. Molto semplice raccontarla, meno da correre nonostante le apparenze. Corsa che ormai da una vita segue lo stesso svolgimento dal crescendo finale: diverse ore di noia più assoluta, poi le grandi manovre cipressane, gli attacchi devastanti sul Poggio da dove comincia la lotteria che vede l’estrazione giù a Sanremo.

Quest’anno, chissà, tra tempo ballerino e intenzioni bellicose degli UAE Team Emirates, si potrebbe vedere qualcosa di diverso o comunque raro, ma è sempre tutto relativo a quel momento atteso, a quelle illusioni che ci si fanno prima di un qualsiasi tipo di appuntamento. (È come un virus della parola che si diffonde, da individuo a individuo, fino a diventare opinione diffusa, ma lo è da due anni: vogliono fare la Cipressa in meno di 9’ per far fuori – agonisticamente parlando – tutti i velocisti e indurire le gambe agli altri. Sarà la volta buona?)

Abbiamo due grandi favoriti (Pogačar e van der Poel), tre alternative, molto credibili (Ganna, Pidcock e Mads Pedersen), un corridore che nelle ultime ore, causa caduta, vede scendere le sue quotazioni, ma fino a pochi minuti prima del tonfo alla Nokere Koerse stava benissimo (Jasper Philipsen). Che oltretutto porta il numero uno sulle spalle e una bella abrasione in faccia e altre su tutto il corpo.

Poi un gruppo di outsider, molto pericolosi. Perché se c’è una corsa che dà spazio alle sorprese, nonostante la presenza di corridori che stanno facendo man bassa, lasciando agli altri soltanto le briciole dei piazzamenti o delle corse minori, quella è la Milano-Sanremo. Che a volte regala esiti imprevedibili.

 

MICHAEL MATTHEWS 🇦🇺 (1990) – Team Jayco AlUla

L’impressione, intorno all’australiano, è che, pur non essendo la sua squadra partita a mille e quindi ci potrebbero essere forti dubbi, lui si sia nascosto preparando bene l’appuntamento. Alla Milano-Sanremo non ha mai vinto, ma non ha praticamente sbagliato un colpo: semmai un colpo di reni, un posizionamento. Mai come lo scorso anno ci è arrivato vicino, secondo, ma ha anche due terzi, un quarto, un sesto, un settimo, due dodicesimi posti. Tra gli uomini veloci è, quando in giornata, uno di quelli che supera meglio certi tipi di asperità, con gli anni è diventato sempre più resistente. Occhio a portarselo dietro. In casa australiana occhio anche a Mauro Schmid. Sta bene e con eventuali condizioni meteo complicate può emergere.

 

JONATHAN MILAN 🇮🇹 (2000) – Lidl-Trek

Dopo Ganna, la maggiore speranza del ciclismo italiano a Sanremo. D’altra parte parliamo di colui che, proprio insieme a Ganna, è, pound for pound, il miglior ciclista italiano. Milan arriva da dominatore – o quasi – delle volate in stagione e sembra aver fatto anche qualche progresso in avanti in salita. Lo scorso anno si spese per Pedersen sulla Cipressa, quest’anno avrà un ruolo più centrale?

 

MATEJ MOHORIČ 🇸🇮 (1994) – Bahrain-Victorious

Come Matthews ama follemente questa corsa. Più di Matthews si è spinto in avanti: l’ha vinta nel 2022 con quel capolavoro visionario nella discesa del Poggio. A differenza di Matthews più che nascondersi in questo inizio di stagione si sta trascinando dietro un mezzo malanno preso al Tour de la Provence che ne ha un po’ condizionato lo stato di forma sin dal week end di apertura in Belgio un paio di settimane fa. Arriva qui con tanti dubbi e una certezza che riguarda il feeling con la Sanremo: sei volte nei primi undici negli ultimi sei anni non è un bottino di cui disfarsi facilmente.

 

MAGNUS CORT NIELSEN 🇩🇰 (1993) – Uno-X Mobility

A 32 anni e con diverse vittorie di prestigio alle spalle, Magnus Cort Nielsen si presenta al Mondiale di Primavera in quella che è probabilmente la condizione della vita e la possibilità di provare a beffare tutti qualora dovesse riuscire a tenere sul Poggio, soprattutto si dovesse formare un gruppetto in discesa o verso il traguardo. Il baffuto danese, con un 8° posto nel 2018, ha ottenuto proprio su queste strade il miglior risultato in carriera in una grande classica e quella volta non andava così forte. Sempre in casa Uno X, occhio a a Tobias Halland Johannessen, anche lui di recente in grande spolvero, soprattutto dovesse riuscire una forte selezione capace di trasformare Sanremo in qualcosa che non è, tipo un arrivo per corridori esplosivi, leggerini  e d’alta quota.

 

ROGER ADRIÀ 🇪🇸 (1998) – Red Bull-BORA-hansgrohe

In casa Red Bull, squadra partita meno forte di quello che si poteva pensare, l’uomo in più pare Roger Adrià che ormai dal 2024 continua ad andare forte stabilendosi, su certi arrivi, costantemente in mezzo ai grandi calibri. Veloce e resistente anche lui potrebbe tenere sul Poggio e poi in volata è una brutta bestia. Lo scorso anno, di questi tempi, non avremmo esitato a inserire Van Gils e Pithie tra i candidati alla vittoria. Saranno entrambi al via ma con diversi punti di domanda: uno è stato malato, l’altro si è visto poco dopo l’Australia (lungo ritiro). In ogni caso, vista la qualità, ce li possiamo ritrovare davanti, senza troppi patemi, a giocarsi qualcosa, ognuno di loro sfruttando uno scenario differente.

 

ALEX ARANBURU 🇪🇸 (1995) – Cofidis

Così come senza patemi ci possiamo ritrovare davanti Mister Piazzamento Nei 10 (ne contiamo ormai oltre un centinaio). La sua evoluzione come corridore fa sì che il basco sia diventato tagliato per diverse corse dalla Sanremo alla Liegi. Almeno quando si parla di un buon risultato, per la vittoria gli manca sempre qualcosa. Aranburu, oltretutto, fondista, quindi apprezzerà la probabile corsa dura, è uno che col maltempo si esalta. A fare la danza della pioggia stasera ci sarà anche lui.

 

ROMAIN GREGOIRE 🇫🇷 (2003) – Groupama-FDJ

Il più giovane tra i citati in questo elenco è un corridore che prima o poi arriverà anche in una corsa lunga. Forse gli manca qualcosa in tal senso, ma non di certo spunto veloce e resistenza. Dovrà essere scaltro, sul Poggio, nel posizionarsi davanti e perdere meno terreno possibile, in questa maniera ritrovarselo tra le scatole e vederlo sprintare per un piazzamento di peso non ci pare utopia. Così come non è follia immaginarlo un giorno vincitore su queste strade.

 

RICK PLUIMERS 🇳🇱 (2000) – Tudor Pro Cycling

Cancellara una Sanremo l’ha vinta ora tocca ai suoi. Tre nomi caldi due dei quali rappresentano un po’ il passato, uno invece potrà imporsi presto ed è Rick Pluimers. Il neerlandese in stagione ha fatto vedere il suo valore dopo essere cresciuto lo scorso anno proprio nel passaggio dal Team Visma Devo alla Tudor che ne sta esaltando le caratteristiche. Corridore veloce, ma capace di tenere anche sugli strappi, Pluimers, domani a Sanremo, potremmo ritrovarcelo nei 10 e senza stupirci troppo. Gli altri due nomi sono Alaphilippe (già vincitore qui, non serve dire altro su di lui) e Trentin, garanzia assoluta di piazzamento ma anche nel dare una mano agli altri qualora ce ne fosse bisogno.

 

OLAV KOOIJ 🇳🇱 (2001) – Visma |Lease a Bike

Dopo Milan e Philipsen è il terzo velocista più forte al via, e pure lui, come i sopracitati, in caso di gruppo di 25/30 corridori se in giornata può starci bene dentro. Lo vediamo più, come lo scorso anno, fare una volata per un piazzamento da dietro, magari subito a ridosso dei migliori, ma è giovane, cresce, stupisce e alla Tirreno ha vinto e convinto nonostante fosse stato scambiato da qualcuno per McLay. Corridore un po’ alla Freire per certi versi e Freire questa corsa la conosce molto bene. Occhio pure a Zingle nella Visma, soprattutto se dovesse piovere è corridore che si esalta con certe condizioni climatiche e non disdegna una corsa selettiva.

 

ALBERTO BETTIOL 🇮🇹 (1993) – XDS-Astana

Chiudiamo con Bettiol, ma è più un amo che lanciamo a tifosi e speranzosi. Arriva un’altra primavera in cui su di lui sono più i dubbi che le certezze. Un malanno gli ha fatto perdere la Tirreno, corsa fondamentale per fare la gamba in vista della Sanremo. Alla Milano Torino ha provato a tenere duro, ma Superga oggi è troppo dura per lui. Solita incognita, insomma, ma da lui ci si può aspettare tutto. Che salti sulla Cipressa come che attacchi sul Poggio. Se fosse un match calcistico sarebbe una tripla.