Il Tour di Caramas
Non sei il favorito della corsa, ma non importa, hai puntato tutta (o quasi) la stagione ai 3400 km circa che ti servono per arrivare a Parigi, partendo da quella splendida città che è Bilbao. In che posizione si vedrà, non è questo il concetto, vale per chi arriva primo, per chi arriva ultimo. Ti sei preparato per mesi, questa gara l’hai sognata, ti sei immaginato diversi scenari in cui avresti potuto attaccare, quella salita, quella discesa, hai studiato il percorso e quindi hai cerchiato di rosso un punto in particolare che ti ispirava. Hai rinunciato a tane cose, come fa chiunque nella vita si pone degli obiettivi, hai studiato la tattica con i tuoi compagni di squadra e i tuoi direttori sportivi, poi arriva il giorno del Tour de France e si parte.
L'avventura inizia da Bilbao, piena di sogni e speranze e passi centosessanta chilometri di corsa tra la pancia e la coda del gruppo, limi, quando sai limare, limi lo stesso anche se non ne sei capace, urli "occhio!" quando c'è da passare di fianco a un collega, compagno, avversario, arriva la prima delle due salite più attese e ti fai trovare davanti, poi discesa, curva, si va a terra.
Sei caduto e ti rialzi, ti guardi intorno e incroci per un attimo lo sguardo di Enric Mas, destino identico, o quasi. Controlli il ginocchio, immaginiamo soltanto il dolore, ma prendi e riparti: vuoi concludere la tappa, un destino che invece a Enric Mas è precluso.
Vai avanti lo stesso, sbuffi, fai fatica, hai la gamba che sanguina, un tuo compagno si avvicina e cerca di farti forza soltanto standoti vicino: ci sono certi momenti in cui una presenza, un’ombra può bastare e quel tuo compagno condivide con te il dolore e sa che in quel momento il silenzio è il miglior conforto possibile.
Intanto, Mas si è ritirato. Non è ripartito, dopo mesi a pensare all’obiettivo podio - fattibile, altroché - il suo Tour de France è durato giusto qualche ora.
Tu arrivi al traguardo, invece, con il ginocchio quasi aperto in due: micro frattura della rotula. All’indomani non riparti, anche il tuo Tour è durato poco più di qualche ora.
Foto in evidenza: Sprint Cycling Agency
Foto Enric Mas da Twitter, Team Movistar
Il questionario cicloproustiano di Alessandro De Marchi
Il tratto principale del tuo carattere?
La generosità
Qual è la qualità che apprezzi in un uomo?
L'onestà
Qual è la qualità che apprezzi in una donna?
L'onestà
Cosa apprezzi di più dei tuoi amici?
La sincerità nei miei confronti e l’essere in sintonia
Il tuo peggior difetto?
L'essere rancoroso
Il tuo hobby o passatempo preferito?
La corsa in montagna, prima la moto
Cosa sogni per la tua felicità?
Essere sempre me stesso
Quale sarebbe, per te, la più grande disgrazia?
Perdere la libertà di cui godo
Cosa vorresti essere?
Quello che sono già
In che paese/nazione vorresti vivere?
Italia
Il tuo colore preferito?
Verde
Il tuo animale preferito?
L'orso
Il tuo scrittore preferito?
Tiziano Terzani
Il tuo film preferito?
L’ultimo dei Mohicani
Il tuo musicista o gruppo preferito?
Pink Floyd
Il tuo corridore preferito?
Bradley Wiggins
Un eroe nella tua vita reale?
Gino Strada
Una tua eroina nella vita reale?
Francesca Mannocchi
Il tuo nome preferito?
Andrea
Cosa detesti?
L'ipocrisia e gli evasori fiscali
Un personaggio della storia che odi più di tutti?
Adolf Hitler
L’impresa storica che ammiri di più?
La conquista dell’Everest
L’impresa ciclistica che ricordi di più?
Marco Pantani al Tour de France 1998
Da quale corsa non vorresti mai ritirarti?
Da tutte
Un dono che vorresti avere?
Un poco più di coraggio
Come ti senti attualmente?
Sereno e centrato
Lascia scritto il tuo motto della vita
Ad maiora