Per il nostro dossier su Milano, abbiamo anche intervistato Mariateresa Montaruli, la fondatrice del blog: Ladra di biciclette

Sei una giornalista e fondatrice di un blog a tema ciclistico con un’occhio particolare alle donne in sella. Com’è nato il tuo progetto?
Accorgendomi che non c’era nulla online e offline che raccontasse il mondo della bicicletta dal punto di vista femminile, più morbido e inclusivo di ciò che ci piace e ci fa contente. Dopo anni di collaborazioni con periodici femminili a diffusione nazionale, ho trasferito quell’esperienza sul settore cycling.

Come pensi che vivere in città abbia influenzato il tuo modo di concepire la bicicletta?
Sono stata per anni una ciclista urbana. Facevo la spesa al mercato portandola a casa in due cestelli e andando alle conferenze stampa in bicicletta. La funzione della bici come mezzo di trasporto veloce e green era prevalente allora. Il gusto per una bici più raffinata nell’estetica è intervenuto quando ho avuto la mia prima bici di corsa, un telaio Rebellato del 1975, in perfetto stile vintage.

Come è nata la tua passione per la bici?
Andando in bici. Ho cominciato talmente tanto tempo fa, in città, che non ricordo un episodio scatenante. Sicuramente il ritrovamento della bici vintage nel cortile della mia casa di ringhiera, 7 anni fa, ha contribuito a farmi fare il salto da ciclista urbana a ciclista escursionista e blogger di bicicletta.

Come sono cambiati il tuo lavoro e la tua vita da allora?
Da anni non ho più la macchina: tutti i miei spostamenti sono ormai in bicicletta, se non a piedi con il cane. Nel lavoro, sono passata da reporter di viaggi a giornalista e blogger specializzata in cicloturismo, bicicletta, mobilità dolce, con un attenzione particolare alle storie di donne del mondo bici.

Cosa ti piacerebbe dire alle donne che non hanno mai pedalato per spiegare il bello di andare in bici?
La bici è riappropriazione di tempo e spazio per sé. E’ gioco, è pura sensorialità, è il gusto del vento in faccia e delle uscite di gruppo. E’ viaggiare senza filtri e intermediazioni, in perfetta connessione con la natura.

Secondo te è cambiato il modo di vedere il ciclismo e di praticarlo da parte di sempre più ragazze?

Le donne sono ormai tante. C’è un interesse crescente anche nei confronti del viaggio in bicicletta. Ma il ciclismo sportivo femminile ha ancora bisogno di maggiore esposizione mediatica e sponsorizzazioni.

Foto: Ladra di biciclette/Facebook