La Jumbo Visma fa notizia quando vince, la Jumbo Visma fa notizia quando non vince, figuriamoci alla Strade Bianche dove Attila Valter e Tiesj Benoot sono finiti nel mirino di critica e pubblico per alcune scene viste nel finale di gara e che hanno messo pepe alla discussione: esistesse ancora il “Processo alla Tappa” sarebbe stato uno dei punti principali su cui dibattere.
C’è stato un momento in cui il giovane ungherese Valter – stava benissimo, da Dio verrebbe da dire – rientrava sul primo gruppetto inseguitore di Pidcock, e fin qui non ci sarebbe nulla di male, non fosse che in quel gruppetto era presente Benoot che accoglieva il rientro del suo compagno di squadra, ben riconoscibile dalla maglia tricolore di campione nazionale, con un plateale gesto di disappunto.
La colpa di Valter sarebbe stata quella di fare da ponte tra il gruppetto Benoot e gli inseguitori che alla spicciolata faticavano su un tratto di sterrato in salita. E mica era finita qui!
La situazione pareva sfuggire di mano: a un certo punto i due sembravano aver interrotto il fresco idillio – per la prima volta si trovavano a correre assieme, nella stessa squadra e con la possibilità entrambi di cogliere il bersaglio grosso. Valter era dato da tutti alla vigilia come uno dei più accreditati outsider alla vittoria finale, Benoot, primo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne della domenica precedente, è uno che ha pur sempre conquistato una Strade Bianche qualche stagione fa.
Andando avanti con i chilometri, sembrava che nessuno dei due volesse sacrificarsi per l’altro nel tentativo di ricucire su Pidcock; iniziavano a scattarsi in faccia, o almeno questa l’impressione da fuori, giusta o sbagliata che sia, ma di certo pareva vederli andare poco d’amore, ancora meno d’accordo, e chi era al traguardo da subito ha notato i due discutere animatamente finita la gara.
Il giorno dopo, intervenuto in una trasmissione di Eurosport Ungheria, Valter ha spiegato il suo punto di vista. «Non ho mai tirato nel gruppetto dietro, sarebbe stata una mossa da ciclista dilettante. E si vedeva chiaramente in televisione! Gli altri non ne avevano e io sono rientrato da solo su Benoot». Spiega Valter, di non aver fatto caso al gesto di Benoot che «chiaramente ha frainteso la situazione. Non sono quel tipo di persona, noi non siamo quel tipo di squadra. È vero: si possono commettere degli errori, io posso sbagliare, ma in questo caso si sarebbe trattato di uno sgarbo da egoista, non di uno sbaglio». Niente malafede, quindi, nell’azione di Valter anzi sorpresa da parte sua per il fraintendimento di Benoot.
E sull’immagine dopo il traguardo Valter chiarisce: «Gli ho chiesto scusa per alcuni errori commessi in gara e lui mi ha detto che non c’era nessun problema che da un certo punto di vista è andata meglio così». Benoot veste i panni del filosofo come riporta Valter: «Se uno di noi due avesse vinto, mi ha detto Benoot, ora non avremmo degli sbagli da cui imparare».
Alla fine hanno terminato la gara 3° Benoot e 5° Valter, per molte squadre del World Tour il bicchiere sarebbe stato mezzo pieno, ma non per la Jumbo Visma, da qualche anno a questa parte costruita per vincere, per dominare. «E nemmeno per tutti i tifosi – aggiunge ancora il corridore ungherese che quest’anno punterà alle Ardenne e non disputerà alcun Grande Giro – come succede con Wout van Aert. Messo sempre in discussione e a volte persino preso in giro per i suoi piazzamenti, i suoi secondi posti, ma è uno dei corridori più forti del mondo e con un palmarès importante». È proprio vero che la Jumbo Visma, vittorie o sconfitte, fa sempre notizia.
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