Cinque su cinque, Wout van Aert appare inarrestabile. Cinque su cinque, Wout van Aert non fa più prigionieri. Cinque su cinque, Wout van Aert detta la sua legge nel ciclocross e non ci sono van der Poel al momento che tengano («È stata solo una brutta giornata, ma sono cose che succedono» dirà a fine corsa, secondo alcuni media fiamminghi pare si possa essere pure fatto male di nuovo a quel ginocchio che abbiamo già “raccontato” come ferito in mountain bike. Sportivamente parlando sarebbe una disgrazia).
Non c’è Pidcock a tenerlo, l’inglese che, lontano un minuto, lotta per un piazzamento contro Iserbyt. «È un cross che non mi si addice eppure sono andato forte». Si riposerà e lo rivedremo a Capodanno.
Cross per gente potente ieri a Zolder, cross per van Aert. Qualcuno dice “altra categoria” in effetti sarebbe dura contraddire quei qualcuno. In pochi minuti ha cancellato lo sforzo del giorno prima, seppur camuffando a parole l’apparente facilità con la quale in questo momento vince, scusate volevamo dire domina. Ha detto infatti van Aert di essersi sentito parecchio stanco dopo la vittoria del giorno prima (meno male!), che però già nel riscaldamento del mattino gli pareva di aver recuperato bene dallo sforzo. Sarà al via nelle prossime gare solo per vincere. «D’altronde mi alzo la mattina e corro per questo».
Alla domanda se lo vedremo al mondiale è serafico: «So che da qui a fino a quando non prenderemo una decisione me lo chiederete ogni giorno. Intanto arriviamo al campionato belga e vediamo di allungare la striscia vincente, poi decideremo».
Pare che il programma di corse su strada potrebbe togliercelo dal fango il 30 gennaio nel mondiale di Fayetteville. Sarebbe quantomeno un brutto affare non vedere questo van Aert quel giorno lottare per l’iride che oggi indossa van der Poel. Forse al momento non vi sarebbe corridore più degno di vestire la maglia più bella del ciclismo.