Al lemma “evento”, nel vocabolario di Fabio Conti, compare la filosofia di Bike Line, negozio di biciclette, a Bagnacavallo, in via Garibaldi 74. Spiega Fabio, che assieme a Mattia Zoli gestisce l’attività, che l’evento è, per eccellenza, il fulcro di un’attività che si proponga l’obiettivo di promuovere la cultura della bicicletta, questo perché permette la partecipazione delle persone e la conoscenza, di fatto, avviene proprio attraverso la partecipazione. L’evento è il momento in cui, prosegue, le persone si incontrano e sull’onda della curiosità e del senso di comunità anche chi non ha mai pedalato viene coinvolto e, magari, prova per la prima volta. «Inizialmente la spinta era quella di portare la nostra terra al di fuori dei propri confini. Sì, lo spostamento di una bicicletta consente, oltre al viaggio reale, anche quello metaforico, dato dal bagaglio di esperienze e passato che trasporta il pedalatore. Successivamente ci siamo accorti di quanto bene avrebbe potuto fare questo approccio alla nostra comunità: ci sarà tutto il tempo per andare fuori, per esplorare città lontane, però abbiamo il dovere di partire da noi. Di appassionare chi è vicino di casa o di bottega. Di farlo sorridere o di farlo divertire. La nostra Romagna, a ben vedere, con il sorriso ed il divertimento ha una stretta familiarità». Tutto ciò senza rinunciare alla competenza, alla professionalità, semmai provando a coglierne un’altra sfaccettatura, quella legata alla passione per il proprio lavoro.
MAREA
Accanto al colore azzurro e alla schiuma delle onde del mare di Marina Romea, in provincia di Ravenna, Marea è intriso del profumo del mare. Anche l’idea viene da ciò che c’è di più marino: il bagno Polka, i cui titolari si servono da tempo da Bike Line. Dal dialogo, la proposta: «Perché non proviamo ad organizzare assieme un evento strutturato che cerchi di approfondire le potenzialità dell’unione tra i nostri due ambiti lavorativi?». Si tratta della prima iniziativa organizzata da Bike Line fuori dalle mura del negozio con l’idea di coinvolgere quante più persone possibili attraverso una forma di cicloturismo totalmente inclusiva: dagli esperti ai profani, a chi si affaccia per la prima volta con qualche timore in questo mondo. Si svolge sulla durata di un fine settimana: al sabato pomeriggio, sul posto, avviene l’apertura delle iscrizioni, con la consegna del kit di benvenuto e del body per pedalare e con tutte le operazioni svolte dalla segreteria. Tuttavia il sabato è, in realtà, il giorno delle parole: sul palco centrale del bagno Polka, gli ospiti, che, in qualche modo, hanno vissuto alcuni aspetti dell’universo bici, non solo in veste di pedalatori, raccontano le proprie esperienze. Il sole è quello della fine di aprile, i raggi iniziano ad essere più caldi e l’estate non è così lontana: nel 2024 a narrare Dino Lanzaretti, per conoscere meglio la componente del viaggio e dell’avventura, e Iader Fabbri, biologo nutrizionista, che ha svelato agli ascoltatori i segreti della componente alimentazione nel ciclismo.
La primavera fa sì che qualche temporale possa turbare la quiete, ma non è poi così male. La domenica è, invece, il giorno dedicato ai pedali: due percorsi, uno più lungo ed uno più corto, entrambi, però, caratterizzati dalla pianura, nei dintorni del litorale, evitando la collina ed esplorando nuove prospettive vicino alle zone lagunari di Comacchio. A fare da sfondo i fenicotteri, gli specchi d’acqua e la brezza di un maggio imminente. Al ritorno, ancora festa e una lotteria organizzata presso il bagno Polka con diversi premi, cercando di promuovere le specificità del territorio. Circa 150 i partecipanti ed una dimostrazione pratica di fiducia «perché quando chi viene in negozio da te sceglie di partecipare a qualcosa che accade al di fuori di quei locali, vuol dire che si fida del tuo modo di guardare la realtà, vuol dire che apprezza la tua visione e questo fa bene al lavoro di tutti i giorni». Mattia, Fabio e Giulia sono già all’opera per l’edizione 2025 di Marea e chissà che non vi tornino coloro che si sono appassionati solo quest’anno agli ingranaggi della bicicletta ed al suo enorme potenziale, coloro che proprio a Marea l’hanno scoperta, comprendendo la loro passione e facendola propria. La seconda edizione dovrà essere ancora più inclusiva, con un percorso più lungo, magari collinare, tra mare e monti, aggiungendo anche qualcosa dal punto di vista tecnico. Resteranno i talks e, forse, si aggiungerà della buona musica la domenica sera. Il mare sarà sempre il sottofondo: Bagnacavallo non è molto distante. Le acque sono un richiamo al romanticismo ed allo stesso tempo significano privazione delle montagne. Ma l’alba accanto al loro frusciare resta una sensazione indescrivibile, da provare sulla propria pelle. Sono i luoghi delle famiglie, dove le madri ed i padri pedalano vicino ai più piccoli e reciprocamente insegnano ed imparano, mentre vivono la lentezza, lontano dal caos quotidiano.
SCARAMELLO
In romagnolo stretto, per scaramello si intende una strada stretta, un passaggio ostico all’incrocio di due vie, talvolta una scorciatoia, spesso, più semplicemente una strada sconosciuta e dissestata. Allora appare chiaro perché Mattia Zoli e Fabio Conti abbiano così denominato su suggerimento di Marco Casadio e Luca Ferri l’evento che propone ai partecipanti di arrivare alla meta evitando la strada principale, scegliendo l’esplorazione, invece della certezza. Il motto è «godiamoci il viaggio», ma l’edizione 2024 di Scaramello è cambiata radicalmente rispetto a quella dell’anno precedente: nel 2023, infatti, si era costruito un percorso permanente di 330 chilometri, dal mare alle colline. Nel 2024, invece, l’evento si è svolto su un’unica giornata e due percorsi possibili; il più corto, di 70 chilometri, e il più lungo di 110, entrambi collinari. All’origine era previsto anche un ulteriore tracciato di 175 chilometri reso impraticabile dall’alluvione che ha colpito la Romagna. Resta nel cassetto e chissà che in un giorno di sole non possa mostrarsi. «L’alluvione è avvenuta esattamente due settimane prima di Scaramello e, di fronte ad una tragedia di questo tipo, l’istinto è senza dubbio quello di rinunciare, perché le priorità cambiano e quando si perde tutto non si ha di certo in mente un giro in bicicletta. Abbiamo pensato fosse quella la cosa più giusta, poi ci abbiamo riflettuto e siamo giunti ad un’altra conclusione: Scaramello poteva essere un modo per stare vicino a chi aveva perso tutto, magari per aiutare la comunità.
A questo è servita la lotteria di beneficenza, a questo sono serviti i gadget del negozio messi in palio. Il ricavato è, poi, andato al comune di Traversara, una delle zone maggiormente colpite. Non sarà molto, ma è qualcosa. Purtroppo l’unica cosa che si può fare, certe volte, è provare a portare un poco di sollievo, magari un sorriso per alleggerire una quotidianità che mostra il proprio lato peggiore. Tanti nostri amici e conoscenti hanno perso tutto: ti chiedi cosa fare e la risposta è sempre più difficile».
Scaramello arriva a fine settembre, con un sole più arancione che giallo, coi colori caldi dell’autunno imminente ed il rosso che invade le foglie degli alberi. Nel 2024 è coinciso con la festa di San Michele che è per eccellenza la festa a Bagnacavallo: il sabato è il turno degli aperitivi, delle piadine, dei cappelletti e della birra. La domenica girano i pedali, eppure l’arrivo in negozio è ancora l’esaltazione della festa più pura, in cui si concentrano tutte le energie, tra le porte aperte dell’area espositiva ed ancora cibo e bevande. Il profumo di Scaramello è quello della piastra, della piadina, della gastronomia, del ragù che bolle, delle caramelle, della cucina in generale, mentre le vie si riempiono, pullulano con i loro suoni ed i loro rumori, le persone si incontrano, si aiutano, assaggiano l’iconico Gin Scaramello e partecipano alla festa della bicicletta «perché in Romagna una piadina non manca mai e l’avventura e la meraviglia sono il pane della nostra gente».
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