La stagione si è aperta da pochi giorni in Australia, ma deve ancora entrare nel vivo e per far sì che siate pronti vi offriamo qui la guida più completa che potete trovare su tutti i corridori e le squadre del World Tour.

UCI Cyclocross World Cup 2024-2025 Mathieu Van Der Poel (NED – Alpecin – Deceuninck) – Foto Billy Ceusters/PN/SprintCyclingAgency©2024

[Alpecin-Deceuninck]

🆕NUOVI ARRIVI

Ramses Debruyne 🇧🇪, Simon Dehairs 🇧🇪, Tibor del Grosso 🇳🇱, Gal Glivar 🇸🇮, Johan Price-Pejtersen 🇩🇰 , Emiel Verstynge 🇧🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Mathieu van der Poel🇳🇱 , Jasper Philipsen 🇧🇪

‼️ DA SEGUIRE

Tibor del Grosso🇳🇱 , Kaden Groves 🇦🇺

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Luca Vergallito

💪PUNTI DI FORZA

Il solito duo, MdvP/JP, che assieme punta a fare bottino pieno di grandi classiche e con loro i gregari, che tra Nord e volate restano di livello eccellente.

👎PUNTI DEBOLI

Di nuovo nessun nome per i grandi giri almeno nell’immediato – per il futuro ci stanno lavorando su.

✍️COMMENTO

Tutto, di più, anche quest’anno, gira intorno ai fenomenali quadricipiti di Mathieu van der Poel e Jasper Philipsen, al loro estro, alla loro voglia di primeggiare nelle corse di un giorno – almeno fino alla Roubaix. Difficile, ma non impossibile ripetere il bottino del 2024 (filotto Sanremo-Fiandre-Roubaix), la squadra dei Roodhooft lavora per questo. Importante il contorno per le volate del belga con i “soliti” Robbe Ghys, Edward Planckaert, Jonas Rickaert, Oscar Riesebeek, Fabio Van Den Bossche, che si divideranno con l’altro velocista di punta, Kaden Groves, elemento sottovalutato ma che difficilmente delude anche ad alto livello.

A questi vanno aggiunti corridori veloci, seppure per il momento utilizzati in gare di secondo e terzo piano, come Jenson Plowright e Henri Uhlig, il nuovo arrivato Johan Price-Pejtersen, il quale farà tanto lavoro sporco in pianura puntando a diventare una delle locomotive di riferimento del gruppo negli inizi tappa, Simon Dehairs, promosso dalla Devo ma già capace di piazzarsi, proprio in volata, in mezzo ai professionisti, Tobias Bayer, anche lui importante pedina di supporto nelle fasi interlocutorie così come Juri Hollman. Attorno all’ex iridato olandese troviamo i fedelissimi Silvan Dillier e Gianni Vermeersch che con Timo Kielich rappresenta un trio fondamentale su cui appoggiarsi nelle corse del Nord.

A questi andrà aggiunto anche Tibor del Grosso che – nonostante sia un neopro – cerca da subito spazio per far vedere le sue grandi qualità nelle corse impegnative di un giorno sia sulle pietre che quelle vallonate – profilo perfetto per questo tipo di corse. A proposito di nuovi arrivi, si uniscono Gal Glivar, sloveno ex UAE – da capire cosa potrà diventare, sembra corridore da gare di un giorno, ha spunto veloce, ma potrebbe dire la sua anche in brevi corse a tappe non troppo dure ed Emiel Verstrynge, un futuro importante come uomo squadra per i grandi giri e chissà che, crescendo, non possa diventare il primo corridore di riferimento per i grandi giri della Alpecin – di certo non quest’anno. Lo vedremo sicuramente nelle brevi corse a tappe e nelle gare di un giorno vallonate, stesso destino per Xandro Meurisse, Luca Vergallito, ultimo italiano superstite della squadra belga e soprattutto Quinten Hermans corridore, quando in giornata, capace pure di giocarsi un posto importante nelle corse in stile Liegi.

Infine, a chiudere: Stan Van Tricht e Lars Boven, alla ricerca della propria dimensione nelle tantissime corse di un giorno di cui è disseminato il calendario, Boven cerca anche quella continuità che è mancata nel 2024 quando, a un inizio folgorante, hanno fatto seguito cocenti delusioni; Michael Gogl corre per ritrovarsi, sarà supporto per le gare di un giorno di ogni genere, Ramses Debruyne, neoprofessionista, anche lui adatto ai percorsi impegnativi, ha un futuro da gregario mentre Samuel Gaze rappresenta la quota biker del team.

📑VOTO FINALE 7,5

 


 

Ronde van Vlaanderen 2024 – Luca Mozzato (ITA – Arkea-B&B Hotels) – Foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2024

[Arkéa – B&B Hotels]

🆕NUOVI ARRIVI

Giosuè Epis 🇮🇹, Victor Guernalec 🇫🇷, Léandre Lozuet 🇫🇷, Louis Rouland 🇫🇷, Embret Svestad-Bårdseng 🇳🇴, Martin Tjotta 🇳🇴

🔐UOMINI CHIAVE

Luca Mozzato 🇮🇹 , Kévin Vauquelin 🇫🇷

‼️ DA SEGUIRE

Jenthe Biermans🇧🇪 , Ewen Costiou 🇫🇷, Embret Svestad-Bårdseng 🇳🇴, Pierre Thierry 🇫🇷

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Giosuè Epis, Luca Mozzato, Alessandro Verre

💪PUNTI DI FORZA

Corridori che possono fare molti punti nelle corse di un giorno tra Francia e Belgio

👎PUNTI DEBOLI

Squadra in difficoltà economica tanto che si parla di squadra che chiude a fine stagione: come reagiranno i corridori?

✍️COMMENTO

Il fatto che dei sei nuovi arrivi cinque siano promossi dalla squadra Devo e il sesto, Victor Guernalec, arrivi da uno dei vivai regionali della squadra, lascia intendere molto sul possibile destino dei rossoneri bretoni. A scanso di equivoci: a noi questa squadra piace moltissimo e in un mondo ideale la forbice non dovrebbe essere così ampia tra prime e ultime della classe, soprattutto a livello di budget, ma questi sono tempi bui e duri per chi non fa suonare moneta pesante e l’Arkea rischia grosso, non solo in termini sportivi – la retrocessione dal WT alla fine non sarebbe poi così un male, anzi – quanto in termini economici: nubi scure all’orizzonte.

Dopo la premessa, i fatti. Squadra che cercherà punti salvezza trasformando ogni corsa di un giorno – ma anche le tante brevi corse a tappe di inizio stagione – in scontri per la permanenza nel World Tour e avrà i corridori giusti per provarci. Luca Mozzato, Amaury Capiot, Jenthe Biermans, Florian Sénéchal, Clément Venturini, se messi nelle condizioni giuste (leggasi anche calendario adeguato) sono corridori resistenti, veloci quindi capaci persino di vincere a ripetizione. Se si alza il livello, poi, Mozzato, podio al Fiandre 2024, ha dimostrato di stare benissimo anche nel ciclismo d’élite assoluto. Sempre per le corse di un giorno: Ewen Costiou ha già dimostrato di essere un cagnaccio, di quelli che possono vincere o piazzarsi con corsa dura, magari bagnata, tipologia di gare adatta anche a Mathis Le Berre che attendiamo in crescita nelle corse del Nord. Arnaud Démare ha i suoi anni migliori alle spalle e le sue volate non sono più quelle di una volta, ma magari un colpo di coda può sempre arrivare – a patto però quest’anno di abbassare le aspettative e scegliere gare meno prestigiose dove provare a vincere lasciando ad altri il compito di primeggiare in volata.

In generale la squadra ha perso molto per i piazzamenti allo sprint e questo è un segno delle difficoltà economiche, ma con Kevin Vauquelin, Cristian Rodriguez e Raul Garcia proverà a piazzarsi nei grandi giri o a fare molto bene nelle brevi corse a tappe. Miles Scotson è uno dei superstiti di un ipotetico treno veloce, Laurens Huys dovrebbe dare una mano in salita insieme a Simon Guglielmi e Michael Ries; Elie Gesbert cerca il riscatto dopo una stagione molto opaca e condizionata da problemi fisici, mentre Pierre Thierry, classico bucaniere da corse francesi, è uno dei giovani da seguire con maggiore interesse, insieme a un altro nuovo arrivato dalla squadra Under 23, Louis Rouland, corridore con le corse a tappe nel futuro e al norvegese Embret Svestad-Bårdseng. Quest’ultimo, con il connazionale Martin Tjøtta, punta alle corse dai profili impegnativi, anche se verosimilmente dovrà crescere dando supporto ai compagni di squadra. Chiudono la rosa i fratelli Guernalec, Thibault e Victor, il primo è un buon cronoman, il secondo è più completo, il più giovane in squadra, Léandre Louzet, classico puncheur transalpino, il pistard Donovan Grondin, veloce, ma a corto di risultati di rilievo in carriera su strada e due italiani, Giosuè Epis, che può sfruttare l’occasione della vita potendo correre nel World Tour dopo un’onesta carriera tra gli Under 23 – anche lui caratteristiche da puncheur, e Alessandro Verre atteso da diversi anni a un salto di qualità tra i professionisti che ancora non arriva.

📑VOTO FINALE 5

 


 

Tour Down Under 2025 – Bryan Coquard (FRA – Cofidis) – Foto Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2025

[Cofidis]

🆕NUOVI ARRIVI

Alex Aranburu 🇪🇸, Emanuel Buchmann 🇩🇪, Simon Carr 🇬🇧, Valentin Ferron 🇫🇷, Clément Izquierdo 🇫🇷, Jan Maas 🇳🇱, Sam Maisonobe 🇫🇷, Sylvain Moniquet, Paul Ourselin 🇫🇷, Sergio Samitier 🇪🇸, Dylan Teuns 🇧🇪, Damien Touzé 🇫🇷

🔐UOMINI CHIAVE

Alex Aranburu🇪🇸 , Milan Fretin 🇧🇪, Bryan Coquard 🇫🇷, Dylan Teuns 🇧🇪

‼️ DA SEGUIRE

Sam Maisonobe🇫🇷 , Benjamin Thomas 🇫🇷, Jesus Herrada 🇪🇸, Ion Izaguirre 🇪🇸

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Stefano Oldani

💪PUNTI DI FORZA

Squadra completa per ambire a piazzamenti in (quasi) ogni tipo di corsa

👎PUNTI DEBOLI

Manca un corridore di prima fascia per i grandi giri

✍️COMMENTO

Iniziamo da chi c’era già: Milan Fretin nel 2024 ha dato segnali del suo talento da velocista , ma non solo, da corridore adatto anche alle corse del Nord non troppo impegnative. Quest’anno la Cofidis punterà molto su di lui e lo diciamo: anche noi lo consideriamo una delle scommesse più interessanti di questo 2025.

Si parla di volate e allora non si può escludere dal discorso Bryan Coquard, garanzia di piazzamento, più che di vittoria, ma il veterano francese può dire la sua anche nelle semiclassiche del Nord e poi c’è Stanislaw Aniolkowski forse quello con la punta di velocità maggiore dei tre seppure ancora all’inseguimento del primo successo con la squadra francese. Nuovi arrivi: Alex Aranburu è uno dei movimenti di mercato più interessanti dell’inverno, con lui la Cofidis si è garantita uno dei corridori più continui e completi del gruppo, capace di piazzarsi praticamente in ogni tipo di corsa di un giorno e tappe varie, corridore però che come i sopracitati non è proprio un vincente, chissà se con la nuova squadra riuscirà in qualche modo a ottenere qualche successo in più. Per il momento è fermo a quota 8 a fronte di oltre un centinaio di piazzamenti dal 2° al 10° posto.

Tanti nuovi innesti, ben dodici, e tra loro anche Dylan Teuns, da tempo oggetto del mistero del ciclismo mondiale, uno capace di brillare in salita e giocarsi piazzamenti a ridosso dei dieci nei grandi giri o brevi corse a tappe o anche piazzamenti importanti e vittorie nelle classiche dure più blasonate, ma capace allo stesso tempo di scomparire per lunghi periodi.

Emanuel Buchmann è stato preso per fare classifica nei grandi giri: corridore poco appariscente, ma affidabile, Valentin Ferron e Simon Carr per le fughe, sia da lontano che nei finali di corsa, il francese cerca il riscatto dopo una stagione deludente, l’inglese arriva da una delle migliori coronata con il successo di tappa al TotA dopo una lunga fuga. Sam Maisonobe, strappato al vivaio della Total, ex triatleta, è il più giovane in rosa ed è stata una delle sorprese della scorsa stagione tra gli Under 23, con diverse vittorie e piazzamenti. Corridore completo, anche lui amante della fuga soprattutto nelle tappe di media o alta montagna. Oltre a un triatleta, c’è un ex biker, Clément Izquierdo, classico puncheur francese, uno dei migliori dilettanti del calendario nazionale dove ha ottenuto una serie impressionante di vittorie e piazzamenti nel 2024. Fatto importante in quanto è stato il suo primo anno su strada dopo 14 anni in mountain bike. Tra i nuovi arrivi segnaliamo anche Jan Maas, Paul Ourselin, Damien Touzé e Sergio Samitier che avranno il compito di dare una mano alla squadra rispettivamente in pianura, volata, al Nord e in salita. Infine Sylvain Moniquet, il belga ex Lotto, veloce negli sprint ristretti, scattante e resistente in salita può conquistare punti pesanti nelle brevi corse a tappe.

La vecchia guardia Cofidis vede in prima fila Ion Izagirre che correrà per la prima volta in 14 anni senza il fratello, Gorka, che si è ritirato, senza fratello già dallo scorso anno è Jesus Herrada, i due spagnoli restano fra i corridori migliori della squadra così come Benjamin Thomas che dopo essersi tolto lo sfizio dell’oro olimpico può tornare ad ambire a risultati di spicco anche su strada, forte anche del successo di tappa al Giro nel 2024. Resta il contorno: Anthony Perez cerca il riscatto dopo stagioni complicate fatte di alti e bassi, causa anche problemi fisici, Stefano Oldani cercherà qualche vittoria parziale, magari di nuovo al Giro. Ci sarebbe Jonathan Lastra, ma da quando è passato in Cofidis si è visto poco, Alexis Renard, altro che prometteva bene, ha solo qualche buona giornata all’anno, ma nulla più, così come Aimé De Gendt, perlopiù gregario e fugaiolo, come Oliver Knight, Eddy Finé e Hugo Toumire, seppure con caratteristiche diverse, mentre Nicolas Debeaumarché ha poco da dare e dire a questa categoria. Infine Ludovic Robeet e Nolan Mahoudo arrivati lo scorso anno con aspettative ben diverse, nel 2024 hanno, per usare un eufemismo, combinato ben poco.

📑VOTO FINALE 6,5

 


 

Japan Cup Criterium 2024 -Matej Mohoric (SLO – Bahrain – Victorious) – Foto Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2024

[Bahrain-Victorious]

🆕NUOVI ARRIVI

Roman Ermakov 🇷🇺, Zak Erzen 🇸🇮, Alfonso Eulalio 🇵🇹, Lenny Martinez 🇫🇷, Mathijs Paaschens 🇳🇱, Daniel Skerl 🇮🇹, Oliver Stockwell 🇬🇧, Max van der Meulen 🇳🇱, Vlad Van Mechelen 🇧🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Pello Bilbao 🇪🇸, Lenny Martinez 🇫🇷, Matej Mohoric 🇸🇮, Antonio Tiberi 🇮🇹

‼️ DA SEGUIRE

Santiago Buitrago 🇨🇴, Max van der Meulen 🇳🇱, Fred Wright 🇬🇧

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Alberto Bruttomesso, Nicolò Buratti, Damiano Caruso, Andrea Pasqualon, Daniel Skerl, Antonio Tiberi, Edoardo Zambanini

💪PUNTI DI FORZA

Capitani di ottimo livello per tutti i percorsi.

👎PUNTI DEBOLI

Il velocista di punta non vale il meglio in circolazione.

✍️COMMENTO

Squadra che, stagione dopo stagione, si sta ringiovanendo e che mette a segno uno dei colpi più interessanti di tutto il mercato 2024/25: Lenny Martinez. Il francese, più che puntare alle classifiche dei GT, andrà a caccia di vittorie parziali, ma si attende anche un salto di qualità nelle corse impegnative di più alto livello. Pello Bilbao, Santiago Buitrago e Antonio Tiberi sono i tre nomi di peso per i grandi giri e non solo: tutti e tre hanno le caratteristiche per provare a vincere brevi corse a tappe o dare fastidio ai big sulle Ardenne – magari cogliendo pure un podio nei dieci giorni tra Brabante e Liegi con Amstel e Freccia in mezzo.

Matej Mohorič sarà il capitano nelle classiche più importanti del calendario dove sarà una delle maggiori alternative ai favoriti assoluti; Fred Wright avrà compiti simili in corse dello stesso livello. Damiano Caruso, all’ultima stagione in carriera, Torstein Traeen e Jack Haig fungeranno da luogotenenti soprattutto nelle corse a tappe e magari cercheranno qualche soddisfazione personale. Se Phil Bauhaus è il velocista di punta, e Nikias Arndt il suo fedele ultimo uomo, Matevz Govekar, negli sprint, non solo a ranghi compatti, è atteso al definitivo salto di qualità dopo le ottime cose intraviste nell’ultima stagione. Alfonso Eulalio, portoghese, è uno dei nuovi arrivi, acquisto suggestivo di un corridore da scoprire, ma veloce e resistente, adatto alle corse di un giorno anche più impegnative e magari con arrivo che tira all’insù.

Andrea Pasqualon per il supporto in volata e nelle corse di un giorno sulle pietre, Mathijs Paaschens per quelle vallonate, Rainer Kepplinger, in salita, Fran Miholjevic e Kamil Gradek in pianura, sono gregari affidabilissimi, mentre Robert Stannard, corridore da gare vallonate, dopo lo stop per doping prova a riprendere il cammino interrotto anni fa quando è stato uno dei migliori Under 23 del mondo.

Infine, tantissimi i giovani interessanti della squadra bahreinita, quattro sono italiani: Daniel Skerl, neoprofessionista, è un velocista quasi puro e vecchio stampo, Alberto Bruttomesso è un po’ più resistente e al secondo anno è chiamato a farsi notare di più negli arrivi di gruppo dopo aver fatto intravedere qualcosa sul finire del 2024. E a proposito di farsi notare di più: Nicolò Buratti, corridore molto adatto a ogni tipo di corsa di un giorno, cerca risultati dopo due stagioni di assestamento in cui non ha fatto di certo gridare al miracolo. Con loro c’è Edoardo Zambanini, lui sì che nella scorsa stagione ha dimostrato di valere i migliori, almeno in Italia, per quanto riguarda le gare di un giorno, sia quelle più semplici che quelle dal profilo altimetrico più impegnativo. Riuscirà a crescere ulteriormente? Ci sono poi Zak Erzen, figlio d’arte e tra i più giovani corridori in gruppo, non ha nemmeno 20 anni e arriva col marchio di garanzia del Cycling Team Friuli. Corridore che ha un futuro da cacciatore di tappe e corse di un giorno di ogni genere. Roman Ermakov, russo, è corridore che vedremo in fuga nelle corse dure, Oliver Stockwell e Finaly Pickering sono due britannici scalatori (quasi) puri, mentre Vlad Van Mechelen dal Belgio e Max van der Meulen dall’Olanda, dopo essere stati fra gli juniores classe 2004 più forti e avere avuto qualche difficoltà successivamente, cercano la consacrazione tra i professionisti. Il primo nelle corse di un giorno, ma diventerà anche un bel gregario, il secondo nelle corse a tappe.

📑VOTO FINALE 7

 


 

Grand Prix du Morbihan 2024 – Benoit Cosnefroy (FRA – Decathlon AG2R La Mondiale Team) – Foto Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2023

[DECATHLON AG2R LA MONDIALE]

🆕NUOVI ARRIVI

Léo Bisiaux 🇫🇷, Stefan Bissegger 🇨🇭, Oscar Chamberlain 🇦🇺, Tord Gudmestad 🇳🇴, Noa Isidore 🇫🇷, Rasmus Sojberg Pedersen 🇩🇰, Callum Scotson 🇦🇺, Paul Seixas🇫🇷 , Johannes Staune Mittet 🇳🇴

🔐UOMINI CHIAVE

Benoit Cosnefroy🇫🇷 , Sam Bennett 🇮🇪, Felix Gall 🇦🇹

‼️ DA SEGUIRE

Pierre Gautherat🇫🇷 , Leo Bisiaux 🇫🇷, Paul Seixas 🇫🇷

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Andrea Vendrame

💪PUNTI DI FORZA

Se tutto fila come nel 2024, hanno i corridori per vincere a ripetizione soprattutto nel calendario francobelga. In più alcuni talenti giovani fra i più interessanti del gruppo

👎PUNTI DEBOLI

Perso O’Connor, resta solo Gall per le grandi corse a tappe: forse un po’ poco?

✍️COMMENTO

Chissà, potrebbe essere una scelta, ma di cosa parliamo? Partendo dall’addio a O’Connor, sostituito da nessuno, a meno che non si pensi che Johannes Staune-Mittet, uno dei nove nuovi arrivi, non abbia già le capacità di prendere il posto a livello di risultati di un corridore che lo scorso anno ha conquistato il podio alla Vuelta e al Mondiale sfiorandolo anche al Giro, ci chiediamo: che scelta è stata fatta? Far crescere i giovani, puntare di meno alle corse a tappe, anche se in realtà la chiave della stagione della Decathlon, al di fuori di nomi e calendario, è un’altra: sarà capace di confermare il livello visto nel 2024, autentica sorpresa della stagione, a prescindere da quali corse e quali obiettivi? Vedremo. L’impressione è che in un altro momento storico, quello senza i Pogi, Remco o MvdP, avrebbero raccolto corse ancora più pesanti e vederli ripetersi sui fasti del 2024 sarà uno dei temi della stagione.

Molto passerà da Benoît Cosnefroy, Paul Lapeira e Dorian Godon caratteristiche simili, se non sottili differenze, ma un punto in comune – oltre alla velocità – l’incostanza. Nel 2024, invece, sembravano afflitti da tutt’altra rabbia, quella della vittoria. I tre saranno pericolosi non solo nelle corse di Francia, ma punteranno al bersaglio grosso anche nel World Tour – già nella passata stagione sono andati a segno – corse di un giorno e tappe gli obiettivi. Sam Bennett è il velocista di punta, ma non è più di primo pelo, e gli hanno preso uno dei leadout in divenire più interessanti in assoluto, Tord Gudmestad.

A gettarsi nella mischia anche Pierre Gautherat e Oliver Naesen, ma lo faranno in situazioni meno affollate e in corse più selettive, il francese è una delle maggiori speranze dei nostri cugini pure per le corse del Nord dove il belga porterà quintali di esperienza.

Bastien Tronchon, Nicholas Prodhomme, Nans Peters, Jordan Labrosse, Clément Berthet, andranno a caccia di risultati soprattutto nelle corse di casa, quelle dal profilo altimetrico impegnativo, Andrea Vendrame al solito incentrerà il cuore della sua stagione al Giro.

Al Giro chissà se vedremo di nuovo Aurélien Paret-Peintre che insieme a Felix Gall e al già citato Staune-Mittet sarà l’uomo per le corse a tappe. Bruno Armirail è quello che porta esperienza e come lui Dries De Bondt, entrambi hanno le crono dalla loro, ma non solo, il primo può anche cercare un buon piazzamento nelle corse a tappe, il secondo affermazioni nelle classiche con meno concorrenza.

A proposito di crono: si cerca di recuperare Stefan Bissegger, uno che prometteva (e promette) di diventare tra i più forti in circolazione, occhio a lui anche nelle corse del Nord vista la capacità di andare forte quando il tempo è brutto. Caratteristiche e speranze di ripresa che lo accomunano a Stan Dewulf, qualche stagione fa il miglior Under 23 belga, ora perso in un mare di problemi fisici, ma lui è corridore da gare del nord senza distinzioni.

Poi ci sarebbe un certo Victor Lafay, arrivato lo scorso anno con le potenzialità di diventare il leader di questa squadra, un problema fisico gli ha fatto perdere quasi interamente la stagione: come lo ritroveremo è un’altra domanda che è lecito porsi. Se Geoffroy Bouchard, scalatore, è all’ultima chiamata per allungarsi la carriera dopo una stagione costellata di problemi fisici, Callum Scotson rappresenta la categoria gregario su cui contare in salita, in pianura, ma occhio a quando è libero di fare la sua corsa, può piazzarsi nelle brevi corse a tappe.

Infine ci sono tanti giovani tutti con potenzialità enormi. Quelli veloci, Gianluca Pollefliet, Noa Isidore e Rasmus Sjoberg Pedersen per le volate più o meno ristrette, ma anche per provarci, soprattutto Isidore e Pedersen, in percorsi più selettivi; ci sono quelli che vanno forte sul passo, l’australiano Oscar Chamberlain, tra i cronoman più forti al mondo da juniores, il suo è profilo da corridore da gare di un giorno anche vallonate o da aiutante in pianura e a chiudere ci sono due dei talenti francesi, ma non solo, più interessanti in assoluto: Leo Bisiaux e Paul Seixas. Giovanissimi (2005 e 2006), entrambi forti nel ciclocross, entrambi neoprofessionisti, entrambi con le corse a tappe nel futuro. Li aspettiamo, ma li vogliamo pure vedere crescere con pazienza. Quella che la Decathlon non ha avuto facendoli passare così prematuramente – Seixas saltando pure la categoria Under 23 – per timore che gli squadroni potessero strapparglieli di mano.

📑VOTO FINALE 6,5

 


 

La Vuelta 2024 – 79th Edition – Richard Carapaz (ECU – EF Education – EasyPost) – Foto Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2024

[EF Education – EasyPost]

🆕NUOVI ARRIVI

Vincenzo Albanese 🇮🇹, Kasper Asgreen🇩🇰, Samuele Battistella🇮🇹, Alex Baudin🇫🇷, Alastair Mackellar🇦🇺, Madis Mikhels🇪🇪, Max Walker🇬🇧

🔐UOMINI CHIAVE

Richard Carapaz🇪🇨 , Ben Healy 🇮🇪, Neilson Powless 🇺🇸

‼️ DA SEGUIRE

Madis Mikhels🇪🇪 , Kasper Asgreen 🇩🇰, Archie Ryan 🇮🇪, Vincenzo Albanese 🇮🇹, Marijn van den Berg 🇳🇱

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Vincenzo Albanese, Samuele Battistella

💪PUNTI DI FORZA

Gente forte su tutti i terreni

👎PUNTI DEBOLI

Manca un vero velocista da gruppo compatto

✍️COMMENTO

Squadra tra le più complete del gruppo e piena di corridori di talento, se fosse una squadra di calcio sarebbe una zeppa di giocatori che danno del tu al pallone. Richard Carapaz se ha ancora intenzione di provare a fare classifica nei grandi giri bene, altrimenti ci piace lo stesso nella sua versione cacciatore di tappe e maglia. Lo vedremo al Giro. Processo inverso per Ben Healy: nel 2024 ha avuto una fase di assestamento dopo il magnifico ‘23, ma resta tra i corridori più forti in gruppo nelle corse dure – e chissà se lo diventerà anche nei GT.

A proposito di stagione difficile ecco Neilson Powless che, se ritrova la condizione giusta, è uno dei pochi corridori capaci di brillare in ogni tipo di corsa di un giorno, esclusa la Roubaix, e di dire la sua anche nelle gare a tappe.

Nuovi arrivi che si dividono tra chi è in cerca di riscatto dopo stagioni opache, Kasper Asgreen, Samuele Battistella, chi conferme dopo un grande 2024, Alex Baudin, chi la definitiva maturazione, Vincenzo Albanese, chi invece, tra i più giovani, è in cerca di conferme, Madis Mikhels, che può diventare tra i più forti interpreti al mondo sulle pietre, Roubaix compresa. Si parla di giovani: Archie Ryan si può distinguere sui percorsi in stile Ardenne, nelle brevi corse a tappe, su arrivi che tirano all’insù; discorso simile per Lukas Nerurkar, che ha un’indole più fugaiola e meno resistenza su dislivelli da scalatori.

Georg Steinhauser lo abbiamo conosciuto bene al Giro: ha forza, carattere e resistenza, non ha paura di andare in fuga in montagna e punta a crescere per fare classifica nei grandi giri. Caratteristiche simili per un altro irlandese (sono ben tre in squadra), Darren Rafferty, dotato di fondo e adatto a corse dure, che ancora deve mostrare tutto il suo talento. Ci sono Rui Costa ed Esteban Chaves a portare esperienza e qualità in salita, Harry Sweeny è uomo da fughe in percorso duri e Michael Valgren, se la salute lo assiste, uomo da corse di un giorno di ogni genere.

Marijn van der Berg è il velocista, ma da tradizione della squadra di Vaughters, non troppo puro, anzi, è corridore perfetto per gare come Brabante o Amstel. Tra i più giovani non va dimenticato il figlio d’arte Markel Beloki, al secondo anno da professionista deve crescere con calma, l’australiano neo pro Alastair Mackellar e gli inglesi Jack Rootkin-Gray, corridore da corse di un giorno vallonate, e Max Walker, all rounder forte soprattutto sul passo.

Concludono la colonia britannica tre corridori esperti come Hugh Carthy, che arriva da stagioni difficili, James Shaw e Owain Doull, gregari utili per le corse di un giorno. Se Mikkel Frølich Honoré sarà un’altra delle tante punte da corse di un giorno, Sean Quinn è un uomo squadra affidabilissimo anche se chiamato a mettersi in proprio. Infine concludono il roster il neerlandese Jardi van der Lee e il giapponese Yuri Todome, poco più che comprimari.

📑VOTO FINALE 7

 


 

Paris 2024 Olympic Games – Men’s Road Race – Paris – Paris 272,1 km – Trocadero – 03/08/2024 – Valentin Madouas (FRA) – photo Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2024

[GROUPAMA-FDJ]

🆕NUOVI ARRIVI

Clément Braz Afonso 🇫🇷, Rémi Cavagna 🇫🇷, Tom Donnewirth 🇫🇷, Johan Jacobs 🇨🇭, Guillaume Martin 🇫🇷, Brieuc Rolland 🇫🇷

🔐UOMINI CHIAVE

Stefan Küng🇨🇭 , Romain Grégoire 🇫🇷, Valentin Madouas 🇫🇷, David Gaudu 🇫🇷

‼️ DA SEGUIRE

Thibaud Gruel🇫🇷 , Clément Braz Afonso 🇫🇷, Guillaume Martin 🇫🇷

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Lorenzo Germani

💪PUNTI DI FORZA

Nelle corse di un giorno, anche di alto livello, hanno diverse garanzie di risultato

👎PUNTI DEBOLI

Non aver trattenuto (e sostituito adeguatamente) Martinez e Pithie può risultare un problema in termini di peso specifico al Nord e di vittorie nel calendario francese, ma su questo Madiot è stato chiaro, non si può combattere con certe squadre, certi budget o certe richieste

✍️COMMENTO

Altra squadra che sembra appartenere a un’altra epoca, non una corazzata, ma pochi capitani e tutti capaci di giocarsela con i migliori, vedremo a fine stagione, invece, quanto avrà pesato l’aver perso due dei migliori ragazzi usciti dal vivaio: Lenny Martinez e Laurence Pithie. Non hanno bisogno di presentazioni in pompa magna né Stefan KüngValentin Madouas, garanzia assoluta di risultati e piazzamenti di peso in ogni corsa di un giorno a cui prenderanno parte, lo faranno sempre con la tigna che li caratterizza. Studia per diventare un corridore di quel genere Romain Grégoire il quale, però, dalla sua, rispetto ai due citati, oltre alla giovane età, ha anche un notevole spunto veloce: il 2024 è parso un anno di assestamento dove si è testato a più alti livelli, il 2025 potrebbe essere quello che lo vedrà sbocciare definitivamente. Non ha bisogno di sbocciare Guillaume Martin, l’acquisto di maggior prestigio della squadra di Madiot e che rappresenta, insieme a David Gaudu, l’arma per i grandi giri. Se Gaudu però può mirare anche in alto – vedi podio al Giro – Martin cercherà perlopiù spazio in fuga per poi piazzarsi nelle posizioni tra l’8° e il 15° posto in classifica finale. Brieuc Rolland è l’unico nuovo arrivo dal vivaio. Il francese, che da giovane correva con Martinez e Grégoire, è esploso un po’ più tardi ma ha qualità per le corse a tappe e in salita. Restando ai nuovi arrivati: chi segue il calendario francese sono anni che segnala Clément Braz Afonso, (come scrive la squadra sui social: “senza la lettera elle”), giovane, non più giovanissimo, corridore da gare di un giorno, nelle ultime stagioni è stato tra i più forti nel calendario francese, spesso giocandosela anche con corridori del World Tour.

Questa sarà la sua grande occasione ed è la dimostrazione che si può ancora salire di categoria a 25/26 anni. Un solo velocista e nemmeno così puro, non un male, perché Paul Penhoet è un corridore che sa sprintare in un gruppo compatto, ma che può raccogliere risultati anche in corse un po’ più selettive.

Ruota veloce è anche Matthew Walls, ma il corridore britannico ha imboccato un tunnel di scarsi risultati, a causa di problemi di varia natura da cui sembra non riuscire a vedere la luce, già dall’ultima stagione (2023) in BORA.

Il contorno è sempre di qualità, soprattutto quando si tratta di correre in Francia o avere corridori capaci di vincere o inserirsi nel più disparato tipo di corse sia di un giorno che a tappe: Quentin Pacher, Rudy Molard, Kevin Geniets, Remy Rochas danno garanzie sia in appoggio ai capitani che in termini di risultati personali, soprattutto nelle corse vallonate. Johan Jacobs, tra i nuovi arrivi, insieme a Sven Erik Bystrøm, Clément Russo e Lewis Askey, sono corridori da gare del Nord, per lo più in appoggio agli altri, ma alcuni di loro avranno anche la possibilità di rincorrere risultati personali, soprattutto Jacobs e Askey adattissimi a corsacce in stile Roubaix. Enzo Paleni, Eddy Le Huitouze, l’italiano (l’unico e solo) Lorenzo Germani, Clement Davy, oltre a essere ancora giovani e fra i superstiti del team di sviluppo interno, sono corridori forti sul passo e utili alla causa, così come alla causa si immolerà Olivier Le Gac. E forte sul passo è uno dei nuovi arrivi, Remi Cavagna, che, dopo un po’ di stagioni difficili e scelte professionali sbagliate, cerca di tornare in quota con la squadra di Marc Madiot. Per il corridore francese, più volte anche campione nazionale a cronometro, è la prima volta con una squadra di casa dal 2015, secondo anno tra gli Under 23. Infine chiudono la rosa, Thibaud Gruel, fra i prodotti più interessanti del mondo giovanile francese e nonostante la giovane età (2004) già capace di districarsi bene tra i professionisti. Corridore adattissimo alle corse di un giorno di ogni genere e molto veloce allo sprint. Tom Donnewirth, arrivato dalla Decathlon sembra invece più per fare numero che altro, anche se le buone qualità in salita non gli mancano. Infine, Lars van den Berg è ancora in rosa nonostante non corra da quasi un anno a causa di un malore in gara e una lunga riabilitazione che ancora non gli ha permesso di ritornare ufficialmente in sella.

📑VOTO FINALE 6,5

 


 

Gran Piemonte 2024 -Filippo Ganna (ITA – INEOS Grenadiers) – Foto Ivan BenedettoSprintCyclingAgency©2024

[INEOS]

🆕NUOVI ARRIVI

Lucas Hamilton 🇦🇺, Bob Jungels 🇱🇺, Victor Langellotti 🇲🇨, Axel Laurance 🇫🇷, Samuel Watson 🇬🇧

🔐UOMINI CHIAVE

Filippo Ganna 🇮🇹 , Carlos Rodriguez 🇪🇸, Joshua Tarling 🇬🇧

‼️ DA SEGUIRE

Egan Bernal 🇨🇴 , Magnus Sheffield 🇺🇸, Axel Laurance 🇫🇷

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Filippo Ganna, Salvatore Puccio

💪PUNTI DI FORZA

Competitivi un po’ ovunque, ma è evidente come non sia più la corazzata di qualche stagione fa

👎PUNTI DEBOLI

Manca un velocista di riferimento – da tradizione. Squadra ridimensionata in diversi settori , ma i tanti giovani potrebbero risollevarla

✍️COMMENTO

L’ultima stagione è stata la peggiore della storia Sky/INEOS sia in termini numerici (si è passati dalle 39 e 38 vittorie del 2022 e 2023 alle 14 del 2024), sia in termini di qualità: i successi più importanti sono state le due tappe al Giro (Narvaez e Ganna) e la classifica finale al Romandia conquistata da Carlos Rodriguez. Niente male se fosse una squadra normale, ma i britannici hanno dominato per anni e il loro declino – che si vede anche dal mercato in entrata e soprattutto in uscita – sta facendo rumore. Senza entrare nel merito, ne parleremo ampiamente sulla rivista, partiamo proprio dagli ultimi due citati che, senza ombra di dubbio, saranno il sole intorno a cui girerà il pianeta britannico.

Filippo Ganna, messa in disparte la pista, punterà a riprendere il filo nelle grandi classiche: Sanremo e Roubaix nel mirino. Il corridore piemontese ha la classe per potersele giocare entrambe fino in fondo.

Carlos Rodriguez è alla ricerca del salto di qualità, volo improvvisamente annullato nel 2024 a causa di tante cadute – il suo tallone d’Achille – lui che è capace, grazie anche alle doti di fondo, di potersi giocare classiche dure e grandi giri.

Il terzo corridore da cui ci si aspetta molto è Joshua Tarling, ancora giovanissimo, ma ha già dimostrato di avere le stimmate non solo nelle cronometro, dove è uno dei più forti al mondo, ma anche nelle classiche del Nord. Tanti giovani interessanti, giovani, ma già esperti: vedi Magnus Sheffield, osso duro su ogni terreno, altro corridore che, quando non cade, sa dire la sua nelle brevi corse a tappe, nelle fughe, anche in montagna, e nelle corse di un giorno di ogni genere. All rounder su cui la Ineos punta forte quest’anno.

Cercherà di ritrovarsi Egan Bernal, ma non sappiamo al momento quale sia il suo programma, dovesse venire al Giro potrebbe riprovare a riprendere il discorso interrotto nei grandi giri con una concorrenza meno agguerrita e meno pressione che al Tour.

Il parco gregari è di assoluta qualità, quel che mancano sono le certezze sopra di loro: Bob Jungels e Laurens De Plus sono uomini squadra di assoluto valore sia nelle corse a tappe che in quelle di un giorno, capaci anche di togliersi, soprattutto Jungels, soddisfazioni personali, di tanto in tanto. A proposito di supporto: Omar Fraile, Jonathan Castroviejo, Ben e Connor Swift, Salvatore Puccio, garantiscono grande supporto ai capitani, Michal Kwiatkowski ha le migliori primavere alle spalle, ma il talento non è in discussione e ogni tanto ha quei colpi che in pochi riescono a trovare, praticamente su ogni terreno.

Oltre ai già citati Bernal e Rodriguez, la Ineos punta, per i Grandi Giri, anche su Thymen Arensman, ma l’olandese pare quel classico diesel da quarta settimana che fatica a trovare lampi vittoriosi, un buon regolarista e poco più. Restando alle corse a tappe: Tobias Foss non si è mai ripetuto sugli standard intravisti qualche anno fa né nelle corse a tappe né a cronometro, ma con una Ineos ridimensionata potrebbe avere il suo spazio in diverse corse. Geraint Thomas, quasi 39 primavere, resta in sella per portare esperienza e buonumore al gruppo, Victor Langellotti, nuovo arrivo, monegasco, è un nome esotico che si difende in salita, ma da capire a un livello superiore quale potrà essere l’impatto con una maglia così pesante. Oscar Rodriguez è spendibile per le brevi corse a tappe, così come Lucas Hamilton, altro corridore in cerca di riscatto. Ci sono, poi, i giovanissimi Andrew August, Michael Leonard e Artem Shmidt: i primi due studiano per diplomarsi nelle corse a tappe, il terzo, resistente e dotato di spunto veloce, è corridore da classiche vallonate. Il reparto gare di un giorno, oltre ai capitani già citati, può contare su uno dei diamanti più preziosi del ciclismo francese, Axel Laurance, che dovesse crescere ancora potrebbe diventare una sorta di “nuovo Alaphilippe”, mentre Ben Turner al momento è un’eterna promessa spesso utilizzato come gregario, ma con le qualità per provare a imporsi al Nord anche in corse importanti. C’è poi, tra i nuovi arrivi, un altro britannico, Samuel Watson. Corridore veloce e resistente anche lui è adatto alle tante corse di un giorno del calendario – e anche qui, dipenderà, però, dal calendario che gli faranno fare. Infine Kim Heiduk, corridore veloce che non ha ancora dimostrato di valere una maglia prestigiosa come quella della Ineos.

📑VOTO FINALE 6

 


 

Tour de France Saitama Criterium 2024 – Biniam Girmay (ERI – IntermarchŽ – Wanty) – Foto Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2024

[INTERMARCHÉ-WANTY]

🆕NUOVI ARRIVI

Huub Artz🇳🇱, Louis Barré 🇫🇷, Kamiel Bonneu 🇧🇪, Alexander Kamp 🇩🇰, Jonas Rutsch 🇩🇪, Luca Van Boven 🇧🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Biniam Girmay

‼️ DA SEGUIRE

Laurenz Rex, Georg Zimmermann, Francesco Busatto, Gerben Thijssen, Louis Meintjes

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Francesco Busatto, Kevin Colleoni, Simone Petilli, Lorenzo Rota

💪PUNTI DI FORZA

Tanti corridori arrembanti e capaci di chiudere davanti le corse di un giorno – qualcuno pure di vincerle.

👎PUNTI DEBOLI

Basterà Bini Girmay a rendere felice la squadra belga?

✍️COMMENTO

Basterà Bini Girmay? E che Bini Girmay sarà? Quello in affanno del 2023? Quello del 2024 al Tour a tratti imbattibile? La stella nascente della Gand 2022? Noi speriamo pure qualcosa di meglio, ovvero un corridore capace di giocarsi le grandi classiche come per altro ha già fatto vedere in passato. Comunque il capitano pressoché unico e forse unico corridore di grande livello in squadra punterà a volate e (alcune tipologie di) corse di un giorno ed è uno di quelli che può giocarsele davvero fino in fondo. E le classiche saranno il focus dei belgi, in questo senso vanno lette le presenze di Laurenz Rex, Hugo Page, Vito Braet, il nuovo acquisto Jonas Rutsch, Dries De Pooter, uno dei talenti belgi più forti in circolazione e che anno dopo anno sta migliorando, lo aspettiamo prima o poi alla consacrazione, e poi ancora Adrien Petit, il mitico Taco van der Hoorn, ritornato in sella nel finale di stagione 2024 dopo oltre un anno dal grave incidente al Fiandre tornando in bici abbastanza competitivo. Tutti questi corridori rappresentano lo zoccolo duro per le pietre del Nord, fiamminghe o simil Roubaix non c’è differenza, mettiamoci dentro pure gli sterrati.

Per le corse vallonate, invece, si attende una risposta, dopo una stagione difficile, da Francesco Busatto che due anni fa, da Under 23, ha promesso benissimo e forse ha sofferto un 2024 di assestamento e da Lorenzo Rota, tra i migliori corridori in Italia per un certo tipo di percorsi. Anche Louis Barré, tra i nuovi acquisti, può dire la sua nelle corse di un giorno di ogni genere, così come sulla carta potrebbe farlo Alexander Kamp, ma il danese in carriera ha sempre vissuto di alti e bassi, con punte di grande qualità in poche corse l’anno – vedi l’Amstel Gold Race dove ha ottenuto due top ten – in arrivo dalla Tudor. Per le gare di un giorno ci sono anche Luca Van Boven, corridore veloce, affidabile e resistente e Kamiel Bonneu, entrambi pescati dalle professional belghe, uno dalla Bingoal, l’altro dal Team Flanders, entrambi portatori di punti di cui la squadra ha bisogno; c’è poi Kobe Goossens, il quale però sta soffrendo da tempo di grossi problemi fisici che ne hanno bloccato la crescita agonistica e Georg Zimmermann, dotato di coraggio e furia agonistica a cui spesso però non riesce a dare i connotati giusti in termini di risultati finali. Gerben Thijssen è l’altro velocista della squadra – un gran bel velocista – adattissimo alle tante semiclassiche del Belgio non troppo complicate, mentre Gijs Van Hoecke può sprintare se libero di fare la propria gara o perlopiù avrà il compito di sostituire Teunissen nel treno dei velocisti. Tom Paquot, Simone Petilli e Kevin Colleoni sono corridori di supporto, in montagna e su percorsi mossi. I due italiani potrebbero essere all’ultima chiamata di una carriera che finora ha faticato a decollare, il primo anche a causa di gravi incidenti in corsa, mentre il secondo è un talento mai sbocciato e su cui si riponeva molta fiducia. A chiudere la rosa il belga Arne Marit, terzo velocista per importanza e qualità, Gerben Kuypers, ciclocrossista con pochi risultati su strada, e tre prodotti della squadra Devo di sicuro avvenire. Huub Arzt, all rounder, capace di battagliare nelle corse di un giorno di ogni genere e bravo a difendersi anche su salite non troppo lunghe, Roel van Sint Maartensdijk, che oltre al nome complicato è corridore da cronometro brevi, è passistone utile alla causa e anche abbastanza veloce -per caratteristiche può diventare un grande lead out – e infine Alexey Faure Prost che, dopo una stagione di grande livello nel 2023 al primo anno tra gli under, ha faticato, tra i professionisti, come prevedibile: si tratta pur sempre soltanto di un 2004, è il più giovane in squadra e bisognerà portare pazienza. Nel frattempo lui studia per diventare un bel corridore da corse a tappe e classiche dure, il profilo è quello lì.

📑VOTO FINALE 5,5

 


 

2024 UCI Track World Championships – Ballerup – Day 3 – 18/10/2024 – Jonathan Milan (Italy) – Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency©2024

[LIDL-TREK]

🆕NUOVI ARRIVI

Lennard Kämna 🇩🇪, Søren Kragh Andersen 🇩🇰, Tim Tom Teutenberg 🇩🇪, Albert Withen Philipsen 🇩🇰

🔐UOMINI CHIAVE

Mads Pedersen 🇩🇰, Jonathan Milan 🇮🇹, Mattias Skjelmose 🇩🇰

‼️ DA SEGUIRE

Toms Skuijns🇱🇻 , Giulio Ciccone 🇮🇹, Thibau Nys 🇧🇪

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Andrea Bagioli, Giulio Ciccone, Simone Consonni, Jonathan Milan, Jacopo Mosca

💪PUNTI DI FORZA

Possono vincere un po’ ovunque, ma soprattutto nelle volate e al Nord

👎PUNTI DEBOLI

Le è preclusa la possibilità di vincere un grande giro, almeno per il momento, ma anche per meriti altrui

✍️COMMENTO

Una delle squadre più forti del World Tour. La squadra di matrice americana quest’anno ha investito nelle entrate poco, ma molto bene, riuscendo anche a trattenere tutti i suoi uomini più forti. Che sono Mads Pedersen, volate e corse del Nord, Jonathan Milan, con obiettivi simili e che quindi verranno divisi o condivisi, Mattias Skjelmose Jensen, classifiche delle corse a tappe, ma anche le classiche più dure del calendario. Questi i tre capitani. Ma le seconde linee fanno invidia a quasi tutte le squadre del World Tour: Toms Skuijns è stata una sorpresa solo per un lettore distratto: in realtà la sua crescita è maturata stagione dopo stagione ed è culminata nel 2024 quando è stato uno dei corridori più forti nelle gare di un giorno di ogni genere, oltre a essere un preziosissimo uomo squadra, volata, salita, collina, sul passo. Mathias Vacek potrebbe ambire a qualcosa di simile in futuro, forse meno adatto ai percorsi vallonati, ma di più alle corse sulle pietre, Thibau Nys è uno dei giovani più attesi nel 2025. Veloce, resistente, capace di vincere a ripetizione, al momento i suoi dubbi sono sulla tenuta e i difetti sono nella continuità: da vedere, tuttavia, il rendimento alzando l’asticella nel calendario, quest’anno lo vedremo sulle Ardenne. Giulio Ciccone, per esperienza, domina l’ala moderata dei corridori per corse dure: andrà a caccia di tappe un po’ ovunque e proverà a difendersi anche sulle Ardenne o corse molto simili, mentre Andrea Bagioli è un corridore tanto forte quanto discontinuo e a tratti misterioso: che versione di lui avremo il prossimo anno? Patrick Konrad ogni tanto avrà licenza di uscire, ma perlopiù starà di fianco ai suoi in salita, Jasper Stuyven è backup di Pedersen e Milan, ma anche vagone del treno, in più sarà anche uomo capace di provare a vincere corse di peso al Nord, non gli manca nulla per farlo. Simone Consonni sarà l’ombra di Milan con licenza di prendersi qualche giornata in proprio, sorte simile per Edward Theuns, vagone del treno, ma anche uomo capace di piazzarsi in qualsiasi semiclassica da ranghi ristretti al Nord. Bauke Mollema è corridore (molto) esperto che a volte trova quei periodi magici in cui riesce ancora a piazzarsi bene in corse dure e importanti, Julien Bernard è un gregario da salita, così come lo sono Carlos Verona e Sam Oomen. Juan Pedro Lopez e Tao Geoghegan Hart proveranno a fare classifica nelle brevi e grandi corse a tappe, Dan Hoole è uno dei tanti vagoni del treno – a cui vanno aggiunti anche Ryan Gibbons e Alex Kirsch, corridori veloci e scaltri, ma anche importanti gregari come lo sono Otto Vergaerde, Jacopo Mosca e Tim Declercq. Tra i nuovi acquisti: Søren Kragh Andersen, voluto fortemente da Pedersen del quale è grande amico da una vita, è una preziosa pedina in aggiunta alla squadra per il Nord, corridore discontinuo, ma quando in giornata tra i più forti del gruppo, mentre Lennard Kämna, dovesse aver recuperato dal grave incidente dello scorso anno, resta fra i corridori più spettacolari in salita, per attitudine e resistenza. Infine altri tre giovani. Quinn Simmons cerca continuità a una carriera che ha promesso molto e mantenuto poco finora, ma ha grandi colpi, Tim Torn Teutenberg avrà il suo spazio in volate con gruppo selezionato, ma non solo, Albert Withen Philipsen, invece, lo lasciamo crescere con calma e poi ci divertiamo.

📑VOTO FINALE 7,5

 


 

Il Lombardia 2024 – Enric Mas (ESP – Movistar Team) – Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency©2024

[MOVISTAR TEAM]

🆕NUOVI ARRIVI

Orlis Aular 🇻🇪, Pablo Castrillo 🇪🇸, Jefferson Cepeda 🇪🇨, Michel Hessmann 🇩🇪, Diego Pescador 🇨🇴, Natnael Tesfatsion 🇪🇷

🔐UOMINI CHIAVE

Enric Mas🇪🇸 , Orlis Aular 🇻🇪

‼️ DA SEGUIRE

Ivan Romeo 🇪🇸 , Pelayo Sanchez 🇪🇸, Pablo Castrillo 🇪🇸, Jon Barrenetxea 🇪🇸

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Davide Cimolai, Davide Formolo, Lorenzo Milesi, Manlio Moro

💪PUNTI DI FORZA

Diversi corridori resistenti e veloci che possono andare a caccia di traguardi parziali, spesso anche in fuga

👎PUNTI DEBOLI

Il solo Mas è un po’ poco in chiave corse a tappe per una squadra che tradizionalmente ha sempre puntato a quel genere di contesti

✍️COMMENTO

Basso budget, alto rischio, potremmo definire così la campagna acquisti della squadra spagnola uscita di nuovo indebolita dal mercato invernale: Lazkano e Aranburu sono due gravissime perdite e sulla carta non ben sostituiti per essere competitivi nelle grandi classiche e l’anno prima se ne andò pure Jorgenson . Si punta alle scommesse. Orlis Aular, in categoria inferiore, è stato, nell’ultima stagione, corridore forte e costante, grazie anche al boost Caja Rural che ha vissuto una delle stagioni migliori della propria storia. Il venezuelano, l’unica volta che si è misurato in una volata di un grande giro (Vuelta 2023), non ci fece strappare i capelli, finendo per essere battuto in volata da Geoffrey Soupe, non propriamente detto il nuovo Cipollini, ma sul finire della scorsa stagione ha fatto suo il Matteotti, classica prestigiosa del calendario italiano e in generale ha corso un 2024 di grande qualità. Salendo di categoria, però, per incidere con le sue caratteristiche, veloce e resistente, bisogna anche salire di colpi. Dopo tanti anni in cui ci ha girato intorno, anche Jefferson Cepeda fa il suo esordio nel WT e anche lui dopo la miglior stagione in carriera in maglia Caja Rural, ma è una scommessa, così come lo è Pablo Castrillo, passista scalatore, che si testerà anche nelle classifiche dei grandi giri, si difende anche a cronometro, cresciuto a dismisura la scorsa stagione, finendo per portarsi a casa persino due tappe di montagna alla Vuelta.

Non pescano solo in Spagna e nelle Professional, ma anche in giro per il mondo e dal WT: preso Natnael Tesfatsion anche lui possibile macchina da punti, essendo corridore capace di piazzarsi in svariate corse del calendario. C’è poi Michel Hessmann, in uscita dalla Visma e fermo da luglio 2023 per un caso di doping. Lui è un regolarista che si difende anche in salita e può diventare – come già fece vedere al Giro vinto da Roglič, un ottimo gregario. Infine, Diego Pescador, tra i giovani colombiani in assoluto il più interessante, in un momento in cui la Colombia cerca un nuovo grande talento su cui puntare. Scalatore, ma ancora da leggere bene sulle salite lunghe, sarà l’uomo giusto per il futuro? Restando a chi c’era: Enric Mas punterà alla solita doppietta Tour-Vuelta, dove per doppietta si intende caduta con ritiro-podio o giù di lì, ma se è nell’annata buona può dire la sua in tutte le brevi corse a tappe del calendario e in qualche classica dura. Einer Rubio è uno scalatore duro e puro che cerca successi in montagna in qualsiasi livello di corse, mentre Pelayo Sanchez è un corridore che scalda per caratteristiche – fugaiolo, veloce, bravo in montagna – e cerca conferme dopo l’ottimo 2024. Fernando Gaviria è il velocista da gruppo compatto, Albert Torres la sua ombra, Davide Cimolai uno dei componenti di un possibile trenino. Nelson Oliveira è garanzia di piazzamenti nelle crono – soprattutto quelle “one shot” in stile europeo o mondiale, ma è anche un affidabilissimo gregario, così come sono gregari, ma con licenze di provare colpi personali, Davide Formolo, Javier Romo, Gregor Muhlberger, Jon Barrenetxea (occhio a lui perché sta crescendo) e Antonio Pedrero, abili soprattutto in salita. Will Barta, Lorenzo Milesi, Jorge Arcas e Manlio Moro in pianura. Carlos Canal e Gonzalo Serrano possono essere cacciatori di tappe soprattutto quelle mosse, con il primo che sulla carta può provare a crescere anche al Nord, come può solo crescere Ivan Romeo, guastatore, forte su diversi terreni e uno dei corridori più interessanti in assoluto della squadra spagnola. Ruben Guerreiro è da recuperare, ma il portoghese in passato ha dimostrato di valere i migliori in certi contesti come arrivi impegnativi delle brevi corse a tappe. Ivan Garcia Cortina ritornerà a essere punto di riferimento nelle gare del Nord per provare a inseguire i suoi solidi piazzamenti tra la decima e la venticinquesima posizione e magari spuntare di tanto in tanto nelle volate di gruppo. Infine, Nairo Quintana lo conosciamo benissimo, il meglio è alle spalle, ma chissà se un colpo di coda lo riuscirà a dare.

📑VOTO FINALE 5

 


 

Tour de France Saitama Criterium 2024 – Primoz Roglic (SLO – Red Bull Ð BORA Ð hansgrohe) – Foto Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2024

[RED BULL-BORA-HANSGROHE]

🆕NUOVI ARRIVI

Finn Fisher-Black 🇳🇿, Oier Lazkano 🇪🇸, Gianni Moscon 🇮🇹, Giulio Pellizzari 🇮🇹, Laurence Pithie 🇳🇿, Jan Tratnik 🇸🇮, Mick van Dijke 🇳🇱, Tim van Dijke 🇳🇱, Maxim Van Gils 🇧🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Primož Roglič 🇸🇮 , Maxim Van Gils 🇧🇪

‼️ DA SEGUIRE

Aleksandr Vlasov 🇷🇺 , Jai Hindley 🇦🇺, Daniel Felipe Martinez 🇨🇴, Laurence Pithie 🇳🇿, Oier Lazkano 🇪🇸, Roger Adrià 🇪🇸, Giulio Pellizzari 🇮🇹

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Giovanni Aleotti, Gianni Moscon, Giulio Pellizzari, Matteo Sobrero

💪PUNTI DI FORZA

Le corse a tappe, brevi o grandi che siano

👎PUNTI DEBOLI

Provano a colmare le distanze anche nelle corse del Nord, quindi non ne troviamo.

✍️COMMENTO

C’è tanta attesa intorno alla Red Bull, struttura che, per investimenti, potrebbe cambiare il volto del ciclismo e che nel frattempo si pone l’obiettivo da realizzare, passo dopo passo, di provare a contrastare la UAE sia per numero che per qualità di vittorie.

Mercato importante – e non poteva essere altrimenti – incentrato principalmente alle grandi classiche: in quest’ottica vanno letti gli acquisti di Oier Lazkano, Mick e Tim van Dijke, Jan Tratnik e Laurence Pithie, corridori che proveranno, se ben diretti, a far saltare il banco nelle corse sul pavè, ma non solo.

Si andranno ad affiancare a quelli che c’erano già, su tutti Jordi Meeus, belga, velocista, che non ha ancora mostrato tutte le sue qualità al Nord e a Danny van Poppel, signor pesce pilota, ma quando chiamato in causa capace di ottenere buoni risultati anche a livello personale. Restando alle corse di un giorno: Maxim van Gils, forse l’acquisto più importante, sarà uno dei capitani nelle corse dure, Strade Bianche, Ardenne, ma anche negli arrivi mossi o in salita di piccoli e grandi giri, mentre i due italiani Giulio Pellizzari e Gianni Moscon arrivano con compiti differenti: il primo rappresenta il futuro delle corse a tappe per la squadra e per l’Italia, si troverà catapultato in una situazione del tutto nuova, ma sembra avere il carisma giusto per diventare qualcuno; sul secondo, invece, inutile rimuginare ancora a proposito di quello che è stato e non potrà mai essere, sarà, piuttosto, pedina importante nei primi chilometri di corsa per la squadra sia nei grandi giri che nelle gare di un giorno.

Tra i nuovi acquisti, infine, c’è Finn Fisher-Black che va a rinforzare il già notevolissimo parco corridori per le gare a tappe. Troverà: Primož Roglič, che punta a vincere di nuovo il Giro e poi a ben figurare al Tour, Jai Hindley, che sarà di fianco al leader sloveno in Italia e come lui Daniel Felipe Martinez, un trio che rischia di monopolizzare la Corsa Rosa. Tutti e tre avranno però l’obiettivo di fare bene (che per la Red Bull vorrà dire provare a vincere), anche le brevi corse a tappe e qualche classica dura, un obiettivo che ha bene in mente anche il sempre sottovalutato Aleksandr Vlasov, corridore di grande qualità sia per le prove di un giorno che per quelle a tappe, ma capace anche di lavorare bene per i capitani. E non è che vada male a livello di contorno: Giovanni Aleotti è già ora uno dei gregari più affidabili in salita del gruppo, Florian Lipowitz ha già dimostrato di poter fare classifica nei grandi giri pur agendo da luogotenente, Ben Zwiehoff e Fredrik Wandahl daranno perlopiù una mano, ma avranno anche il loro spazio in corse di secondo piano. Destino simile per Matteo Sobrero che a sprazzi vale i migliori al mondo, ma quegli sprazzi li vediamo sempre troppo poco per quelle che sono le sue qualità, mentre per il futuro – sia nelle corse a tappe che nelle prove di un giorno più impegnative, si punta forte su un prodotto “locale” come Emil Herzog che, superati i problemini fisici, ha già dimostrato di essere pronto nonostante la giovane età. Roger Adrià è veloce, resistente, se sta bene va forte pure in salita e avrà carta bianca in alcune corse dal profilo altimetrico mosso e dove potrà far valere il suo notevole sprint al termine gara dura; Ryan Mullen è locomotiva, in pianura, a crono e in volata dove sarà uno dei fedelissimi dell’altro velocista in squadra, Sam Welsford, corridore che alterna, negli sprint, picchi notevoli e controprestazioni – per il momento è partito forte al Tour Down Under. Infine, il polacco Filip Macejuk e i tedeschi Jonas Koch, Anton Palzer e Nico Denz, si alterneranno nel lavoro di gregariato, i primi due in pianura, il terzo in salita, il quarto dove serve con il focus sugli obiettivi di squadra. Anche se non va dimenticato che quando Denz sta bene ed è libero di correre, è uno capace di vincere tappe nei grandi giri come ha già dimostrato.

📑VOTO FINALE 8

 


 

Volta Ciclista a Catalunya 2023 – Remco Evenepoel (BEL – Soudal – Quick Step) – Primoz Roglic (SLO – Jumbo – Visma) – Foto Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2023

[SOUDAL-QUICKSTEP]

🆕NUOVI ARRIVI

Pascal Eenkhoorn 🇳🇱, Gianmarco Garofoli 🇮🇹, Ethan Hayter 🇬🇧, Valentin Paret-Peintre 🇫🇷, Andrea Raccagni Noviero 🇮🇹, Maximilian Schachmann 🇩🇪, Dries Van Gestel 🇧🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Remco Evenepoel🇧🇪 , Tim Merlier 🇧🇪

‼️ DA SEGUIRE

Paul Magnier🇫🇷 , Luke Lamperti 🇺🇸, Ethan Hayter 🇬🇧

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Mattia Cattaneo, Gianmarco Garofoli, Andrea Raccagni Noviero

💪PUNTI DI FORZA

Oltre a Remco, possono diventare un punto di riferimento nelle volate

👎PUNTI DEBOLI

Al Nord non sono più nemmeno lontanamente quelli di una volta.

✍️COMMENTO

Finisce l’epoca Alaphilippe (e quella Lefevere), prosegue quella di Remco Evenepoel, che, nonostante il brutto infortunio invernale, punta a rientrare forte già sulle Ardenne – speriamo che quell’incidente non gli precluda una competitività ad altissimi livelli, perché un intoppo così, quando tutto è legato ad elementi che si muovono alla perfezione l’uno collegato all’altro, può anche significare non riuscire a competere con uno che si chiama Tadej Pogačar. Tim Merlier a suon di cazzotti dati a destra e a manca in volata finalmente raggiunge lo status in squadra che si merita, dopo stagioni di tira e molla tornerà al Tour, sarà velocista di punta della squadra e in più ha anche rinnovato (come lui il suo fedelissimo pesce pilota Bert Van Lerberghe) quando sembrava persino vicino il divorzio. SI dividerà in stagione i compiti, in volata, con i due ragazzi prodigio saliti nel World Tour lo scorso anno e che poco ci hanno messo a mettersi in mostra: Paul Magnier e Luke Lamperti, del primo si conoscono già i programmi e proverà a far paura a tutti, nonostante i suoi 21 anni ancora da compiere, in alcune classiche (Sanremo e alcune del Nord) e poi pure al Giro. Tutti e due, tuttavia, hanno dimostrato di potere essere competitivi non solo nelle semplici volate. Da vedere se, come si è visto lo scorso anno qualche volta, Lamperti si stia trasformando persino nell’ultimo uomo di Magnier: ne verrebbe fuori una coppia potenzialmente capace di monopolizzare in futuro determinati arrivi, certo è che Magnier, per quello dimostrato nell’ultima stagione, può essere il nuovo nome capace di inserirsi nelle battaglie a ranghi compatti e pure ristretti, in mezzo al gotha mondiale.

La trasformazione in squadra da Ardenne e grandi giri è ormai completa, così va letto l’acquisto di Valentin Paret Peintre che sarà una spalla preziosissima di Remco Evenepoel in salita andando ad affiancarsi a quelli che sono i suoi pretoriani: Mattia Cattaneo, Louis Vervaeke, James Knox, Pieter Serry che si alterneranno in testa al gruppo non appena la strada salirà. Compito che avranno anche Mikel Landa (capitano al Giro) e Ilan van Wilder. I due, però, avranno libertà di fare spesso la propria corsa, nei GT, nelle brevi corse a tappe, ma anche in qualche corsa di un giorno dura e senza Evenepoel. Se William Junior Lecerf deve ancora crescere e capiremo, magari già in stagione, se potrà diventare un capitano intanto nelle brevi corse a tappe e poi chissà, oppure un ottimo gregario, Mauri Vansevenant, anche lui scalatore, adatto ai GT, alle brevi corse a tappe, alle corse di un giorno dure, facciamo ancora fatica a leggere cosa potrà diventare: di sicuro lui un paio di volte all’anno si regala azioni da lontano che restano impresse anche per il suo modo unico di affrontare stilisticamente la pedalata. Discorso simile – non riguardo allo stile, ma per caratteristiche e obiettivi – che coinvolge Maximilian Schachmann, cavallo di ritorno, corridore che in passato ha avuto picchi notevoli ma che si è un po’ perso. In Soudal Quick Step cerca nuovi stimoli e, oltre a sostenere quei capitani che di volta in volta si alterneranno, avrà spesso le possibilità di fare la sua corsa, magari in brevi corse a tappe, oppure provando a vincere le tappe con azioni da lontano.

Passiamo al reparto corse del Nord, quelle che una volta rappresentavano il fiore all’occhiello della squadra, quelle che una volta venivamo dominate da questo gruppo sportivo. La vecchia volpe Yves Lampaert è, a tutti gli effetti, la punta, ma occhio a sottovalutare l’innesto di Dries Van Gestel, corridore che a quasi 31 anni ha finalmente l’occasione che meritava in una squadra di primissima fascia e da anni è uno dei più presenti negli ordini d’arrivo, ma spesso anche nelle azioni decisive. Saprà fare un’ulteriore salto di qualità e provare a risollevare le sorti del wolfpack? Detto di Lamperti e Magnier che potranno crescere anche in questo tipo di corse, c’è curiosità intorno a Warren Vangheluwe, velocista di riserva che ha già vinto nel World Tour, seppure in Cina e a fine stagione, ma si trova a proprio agio anche lui nelle battaglie tra stradine e lastricato. Casper Pedersen è altro uomo veloce, che farà parte di un treno, avrà qualche occasione libera e potrà dire la sua ogni tanto nelle gare di un giorno, c’è spazio, così come cerca il suo spazio Andrea Raccagni Noviero, neo professionista, molto veloce e resistente, bravo a cronometro, e che sembra avere il fisico del ruolo di pesce pilota. Può crescere anche al Nord e magari un giorno diventare un corridore in stile Matteo Trentin (magari!). Restando ai tanti giovani in squadra: Pepijn Renderink è un tuttofare amante della fuga, che si difende un po’ ovunque, Gil Gelders, a proposito di fughe, ha costruito così una brillante carriera tra gli Under 23 e cerca ancora il primo risultato di peso tra i professionisti. Nelle sue corde soprattutto le gare vallonate, un po’ come Martin Svrcek, che ha messo a segno negli ultimi due anni un singolare filotto: bronzo e argento al Mondiale Under 23. Ci sono poi Jordi Warlop, corridore veloce, anche lui adatto alle classiche del Belgio di ogni tipo e uomo da treno, ma il suo passaggio in Quick Step è stato minato da problemi fisici, mentre Antoine Huby è un altro ardennista che al momento non ha lasciato il segno, ma è comunque giovane. Ayco Bastiaens è dentro più per fare numero, mentre gli ultimi tre della lista rappresentano nuovi innesti di assoluta qualità. Pascal Eenkhoorn può fare quasi tutto, anche il caffè: sa vincere, sa andare in fuga, sa dare una mano alla squadra su diversi terreni in particolare nelle corse tra Francia e Belgio, Gianmarco Garofoli è da anni una delle speranze del nostro ciclismo, è veloce, tiene bene su salite brevi, deve solo trovare fiducia e risultati. Infine, Ethan Hayter, forse il colpo mediaticamente più interessante, è alla ricerca di una dimensione dalla quale sembra essere stato estromesso nelle ultime stagioni. Uno dei più forti corridori su pista nel settore endurance, su strada, nonostante sia veloce e resistente anche su salite di media lunghezza, quando sta bene, ha mostrato tanti limiti, soprattutto nel saper correre in gruppo. Fatto non da poco a questi livelli. Resta, tuttavia, una delle scommesse più intriganti della stagione 2025.

📑VOTO FINALE 6,5

 


 

Tour Down Under 2025 – Luke Plapp (AUS – Team Jayco AlUla) – Foto Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2025

[TEAM JAYCO ALULA]

🆕NUOVI ARRIVI

Koen Bouwman 🇳🇱, Robert Donaldson 🇬🇧, Paul Double 🇬🇧, Patrick Gamper 🇦🇹, Alan Hatherly 🇿🇦, Asbjorn Hellemose 🇩🇰, Jelte Krijnsen 🇳🇱, Ben O’Connor 🇦🇺, Jasha Sutterlin 🇩🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Ben O’Connor🇦🇺 , Michael Matthews 🇦🇺, Dylan Groenewegen 🇳🇱

‼️ DA SEGUIRE

Filippo Zana 🇮🇹 , Davide Pretto 🇮🇹, Luke Plapp 🇦🇺, Eddie Dunbar 🇮🇪

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Alessandro De Marchi, Davide De Pretto, Filippo Zana

💪PUNTI DI FORZA

Matthews è una garanzia e le salite sembrerebbero essere il loro pane

👎PUNTI DEBOLI

Poca consistenza nelle corse del Nord

✍️COMMENTO

Dopo 11 anni con almeno uno Yates in squadra, lo storico gruppo GreenEdge stacca il cordone anche da Simon e per sostituirlo prende un australiano, Ben O’Connor, tra i corridori più forti nel 2024. Podio al Mondiale e alla Vuelta, quarto posto al Giro, il 29enne di Subiaco andrà al Tour convinto di poter salire sul podio. La squadra cambia molto e perlopiù si rinforza nel reparto salita e corse a tappe. Tra i volti nuovi: Asbjorn Hellemose torna a correre tra i professionisti dopo una piccola parentesi nel mondo amatoriale. Il danese potrà dare il suo contributo in salita ai capitani prescelti in ogni determinata gara, basta sia salita. Discorso simile per Koen Bouwman, che dalla sua, grazie al piglio e lo spunto veloce, ha anche qualche cartuccia da spendere per ambizioni personali come già dimostrato in Jumbo/Visma. Paul Double arriva dalla Polti di Basso dopo aver dimostrato di essere potenzialmente uno scalatore di grande qualità. Tutti questi corridori saranno utili in montagna e andranno ad affiancarsi ai vari Filippo Zana, che punta a fare bene al Giro, ma non solo, a Eddie Dunbar, lo scorso anno, nonostante problemi fisici, ha chiuso alla grande vincendo due tappe alla Vuelta e da quando ha lasciato INEOS ha dimostrato consistenza e regolarità in montagna nelle gare a tappe, Luke Plapp, che si dividerà tra ambizioni personali nelle brevi corse a tappe e gregariato nelle grandi, Chris Harper, tra i migliori aiutanti in montagna in circolazione, Welay Behre, ottimo scalatore di cui ancora sono da definire i margini, e il più esperto del gruppo australiano, Alessandro De Marchi, che lo immaginiamo dare una mano al Giro ai suoi e magari inseguire quella vittoria di tappa più volte sfiorata.

Per le corse di un giorno un solo e unico capitano, ma che capitano! Michael Matthews. Nonostante le ormai quasi 35 primavere “Bling” resta tra i corridori più costanti in ogni tipo di corsa di un giorno, saprà ancora una volta confermarsi ai suoi livelli? Al Nord, in generale, fatta eccezione per l’appena citato Matthews, la squadra appare ben poca cosa e si affiderà soprattutto a Mauro Schmid, il quale non disdegna neppure le brevi corse a tappe, magari con crono e poca salita e le gare vallonate. Occhio anche a Max Walscheid, quando sta bene è da piazzamento sulle pietre è dotato di un buono sprint, anche in gruppo, e può dare il suo contributo ai capitani in volata e in pianura. Ma il nome che stuzzica di più è decisamente quello di Jelte Krijnsen. 24enne olandese in arrivo dal mondo Continental, è una scommessa che potrà rivelarsi oltremodo vincente. Lo scorso anno ha conquistato cinque corse tra cui la Druivenkoers Overijse in maniera spettacolare, quest’anno è chiamato a farsi vedere ai massimi livelli. Kelland O’Brien è un altro che ogni tanto ha colpi sulle pietre e vista la situazione di rosa avrà probabilmente carta bianca. Anders Foldager potrà avere anche lui le sue chance ma lo vediamo più da corse vallonate e terreni mossi, veloce anche in uno sprint ristretto, amante della fuga a lunga gittata, un vincente, anche se a volte incostante, occhio alla sua crescita pure sulle pietre. Le corse vallonate, gli arrivi mossi, a ranghi ristretti, a gruppo molto selezionato, saranno il pane per Davide De Pretto, uno dei corridori più interessanti del panorama italiano. Il suo approccio con il professionismo al primo anno è una rarità di questo periodo: si è messo in mostra in mezzo ai grandi e lo ha fatto pure con una certa continuità. Ora però arriva il bello e difficile, più che confermarsi, salire ulteriormente di colpi, innalzando il tiro e puntare pure a qualche bella vittoria nel WT, magari qualche tappa o semiclassica. Anche Robert Donaldson risponde al profilo da ardennista, il giovane inglese è un neopro, veloce e resistente, caratteristiche simili a De Pretto, ma ci auguriamo per entrambi un calendario diverso in modo da poter ottenere entrambi gli obiettivi preposti: alzare le braccia al cielo, come si confà a talenti di questo tipo. Caratteristiche che accomunano i due citati a Felix Engelhardt veloce e resistente, ma già nel 2024 si attendeva una crescita che non è arrivata del tutto. Dylan Groenewegen è il velocista di punta della squadra e uno dei più forti del gruppo e potrà contare sull’aiuto del fedelissimo Luka Mezgec, di Elmar Reinders e Campbell Stewart, mentre Jasha Sutterlin nuovo arrivato, Luke Durbridge, Patrick Gamper, Cristopher Juul Jensen e Michael Hepburn saranno locomotive del treno, ma soprattutto gregari in pianura per i capitani nei grandi giri. Infine molta curiosità intorno ad Alan Hatherly, sudafricano, uno dei più forti biker in circolazione, che si misurerà di tanto in tanto anche su strada ad alti livelli: dove potrà arrivare?

📑VOTO FINALE 6

 


 

Tour of Guangxi 2024 – Oscar Onley (GBR – Team dsm-firmenich PostNL) – Foto Massimo Fulgenzi/SprintCyclingAgency©2024

[TEAM PICNIC POSTNL]

🆕NUOVI ARRIVI

Robbe Dhondt 🇧🇪, Bjoern Koerdt 🇬🇧, Guillermo Juan Martinez 🇨🇴

🔐UOMINI CHIAVE

Oscar Onley🇬🇧 , Max Poole 🇬🇧, Kevin Vermaerke 🇺🇸

‼️ DA SEGUIRE

Fabio Jakobsen 🇳🇱 , Casper van Uden 🇳🇱, Frank van den Broek 🇳🇱, Tobias Lund Andresen 🇩🇰

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

💪PUNTI DI FORZA

Le volate. I giovani, se esplodono in modo definitivo, possono farci divertire

👎PUNTI DEBOLI

Se quegli stessi giovani faticheranno, la squadra si troverà scoperta nelle gare a tappe e nelle corse di un giorno

✍️COMMENTO

Unica squadra nel World Tour ad aver cambiato del tutto nome – ovvero sponsor principale – quindi tocca memorizzare “Team Picnic PostNL” al posto di dsm, ma allo stesso tempo è quella che ha anche cambiato di meno a livello di organico inserendo tre nomi perlopiù da scoprire, ma riuscendo a tenere in rosa i migliori corridori. Partiamo dai giovanissimi (2002 e 2003 rispettivamente) britannici Oscar Onley e Max Poole. Divisi da solo un anno di età, i due sono corridori molto simili: forti in salita, sia brevi che lunghe, già competitivi nelle brevi corse a tappe e con le grandi nel mirino. Onley, che nell’ultimo anno e mezzo si è rotto per tre volte la clavicola, è più esplosivo, Poole più scalatore, ma da entrambi passano molte speranze di fare bene della squadra neerlandese.

Kevin Vermaerke, puncheur, è corridore salito di colpi nell’ultima stagione, e punta ad andare forte in ogni tipo di classica vallonata.

Restando ai giovani – ce ne sono tanti – Pavel Bittner è un velocista non troppo puro, anzi, in evidenza all’ultima Vuelta, dove ha conquistato una tappa, sa difendersi anche sui tipici percorsi delle corse in Belgio, Frank van den Broek ha mostrato a tratti il suo grande motore nella passata stagione vincendo, da neoprofessionista, un paio di corse, mettendosi in luce in fuga, molto spesso, e sfiorando la tappa di Rimini al Tour, arrivando in passerella col suo capitano Bardet, risultando decisivo in quella memorabile azione. Corse di un giorno, dure e brevi e corse a tappe sono il suo pane, ma abituiamoci a vederlo spesso e volentieri all’attacco un po’ ovunque. Tobias Lund Andresen e Casper van Uden, sono altre due ruote molto veloci, sia da gruppo compatto che selezionato, ma possono anche essere pedine del treno di Fabio Jakobsen il quale ha bisogno di ritrovarsi. Bram Welten e Julius van den Berg formano due vagoni del treno per il velocista nerlandesee come loro anche Alex Edmondson.

Tra i meno giovani non va dimenticato John Degenkolb, una volta si lanciava anche in volata, ora magari quelle volate le tira agli altri, ma resta sempre corridore da piazzamenti importanti in ogni tipo di classiche del Nord e anche quest’anno punta forte alla “sua” Roubaix. Romain Bardet non ha bisogno di presentazioni, il veterano francese lo vedremo al Giro, punterà alle tappe di montagna, e infine al Delfinato, dove chiuderà la sua carriera. Un altro veterano francese, Warren Barguil, sembra in calo, ma ha le qualità per provare a piazzarsi di tanto in tanto negli ordini d’arrivo su terreni mossi più che in montagna. Sempre dalla Francia arriva Romain Combaud, gregario da salita e percorsi mossi, così come corridori d’appoggio – o magari da fuga – sono l’australiano Chris Hamilton e il neerlandese Enzo Leijnse. Matthew Dinham, dopo aver sorpreso tutti al Mondiale 2023, in fuga tutto il giorno e poi capace di piazzarsi in top ten, lo scorso anno non si è visto, solo 3 corse con 3 ritiri. Un mistero la natura dei suoi problemi. Niklas Märkl è veloce e resistente, uomo da corse di un giorno, come lo è Sean Flynn, che di tanto in tanto spunta negli ordini d’arrivo, Patrick Eddy, invece, è corridore molto forte sul passo, darà una mano al treno dei velocisti e punta a fare esperienza anche al Nord. Se l’esperto Timo Roosen può dare una mano soprattutto nelle corse di un giorno, Tim Naberman sarà supporto in salita, magari anche per Gijs Leemreize, scalatore e uomo da corse a tappe, anche se fin qui, tra i professionisti, si è visto poco. C’è poi Nils Eekhoff, altro corridore che si accende a intermittenza, bel talento fin qui non del tutto espresso, oltre a essere una pedina per il treno in supporto ai tanti velocisti in squadra, sarebbe, almeno sulla carta, corridore da corse di un giorno non troppo impegnative e magari punta della squadra al Nord. Infine i tre nuovi arrivi: Bjoern Koerdt è un prospetto molto interessante per le salite, e con una storia interessante alle spalle, così come da seguire è il colombiano Guillermo Juan Martinez, messosi in luce lo scorso anno al Val d’Aosta. Chiude l’organico Robbe Dhondt, 2004, come i due appena citati, anche lui con un futuro da scalatore. A che livello lo scopriremo.

📑VOTO FINALE 5

 


 

UCI Elite Cyclo-Cross World Cup 2025 – Cyclocross Benidorm Elite Men – Wout Van Aert (BEL – Team Visma – Lease a Bike) – Foto Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2025

[VISMA | LEASE A BIKE]

🆕NUOVI ARRIVI

Niklas Behrens 🇩🇪, Matthew Brennan 🇬🇧, Victor Campenaerts 🇧🇪, Tijmen Graat 🇳🇱, Menno Huising 🇳🇱, Daniel McLay 🇬🇧, Jorgen Nordhagen 🇳🇴, Simon Yates 🇬🇧, Axel Zingle 🇫🇷

🔐UOMINI CHIAVE

Jonas Vingegaard🇩🇰 , Wout van Aert 🇧🇪, Matteo Jorgenson 🇺🇸, Olav Kooij 🇳🇱

‼️ DA SEGUIRE

Christophe Laporte🇫🇷 , Per Strand Hagenes 🇳🇴, Simon Yates 🇬🇧, Niklas Behrens 🇩🇪

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Edoardo Affini

💪PUNTI DI FORZA

Si fa prima a dire dove non sono forti

👎PUNTI DEBOLI

Forse, ma lo diciamo a bassa voce, si sono indeboliti un po’ al Nord almeno numericamente

✍️COMMENTO

Uno squadrone e che squadrone, una delle tre formazioni più forti del gruppo. Vero che perdono qualcosa nelle corse del Nord (i van Dijke e Tratnik), e forse lì, pur avendo mantenuto i capitani, manca un po’ di profondità nella rosa, ma chi resta, ha un anno in più o chi arriva dal mondo Under 23, alza ulteriormente il livello della squadra.

Partiamo proprio dalle solide realtà: Jonas Vingegaard, Tour e Vuelta nel mirino e poco altro, peccato, vorremmo vederlo più spesso uscire dalla sua comfort zone, ma comprendiamo l’ossessione Tour e non vediamo l’ora di goderci l’ennesimo scontro con Pogačar. Wout Van Aert, lo abbiamo scritto sull’ultimo numero di alvento e ora aspettiamo che quel desiderio possa diventare realtà. A caccia di Fiandre e Roubaix e poi, finalmente, al Giro. Sfortuna permettendo. Matteo Jorgenson, cresciuto ulteriormente nell’ultima stagione, il corridore americano è uno dei più completi in assoluto in gruppo, capace di spaziare dalle classiche di ogni genere alle corse a tappe e sempre con qualità e la ricerca costante della vittoria. Sarà pedina fondamentale nelle grandi classiche del Nord e poi al Tour. Olav Kooij, che non nasconde qualche malumore (sarà di nuovo al Giro e non al Tour e ha già detto che si sta guardando intorno per il 2026, nel caso la squadra non gli dovesse dare garanzie di partecipazione nemmeno l’anno prossimo), resta uno dei velocisti più forti al mondo, garanzia di successi anche pesanti.

Christophe Laporte sogna di vincere la Roubaix, in generale sarà uno dei capitani al Nord con Jorgenson e van Aert, ma non solo, lo scorso anno andò forte anche alla Strade Bianche e ci riproverà, così come lo vedremo alla Sanremo. A completare un pacchetto di enorme qualità per le grandi classiche ecco Tiesj Benoot, regolare e utile come pochissimi altri in gruppo e Dylan van Baarle, che arriva da una stagione abbastanza disgraziata per via di malanni e cadute (ed è caduto, di nuovo, pronti, via, al Tour Down Under, rimediando una frattura alla clavicola), ma è uno che sa vincere qualsiasi corsa sul pavè. Più portati per le Ardenne, invece, Attila Valter e uno dei nuovi acquisti, Axel Zingle, in maglia Visma per esplodere definitivamente. A metà del guado sta, invece, Per Strand Hagenes, grande talento e motore, capace di andare forte sia in un tipo di corsa che nell’altra. Veloce, resistente, quest’anno potrebbe essere il nome “nuovo” della Visma nelle classiche del Nord. Per le corse a tappe, oltre a Vingegaard, anche qui l’imbarazzo della scelta. Simon Yates va al Giro per vincerlo, Wilco Kelderman dove lo metterai starà, Sepp Kuss lo conosciamo, fedele gregario in salita, ma capace anche di togliersi grandi soddisfazioni personali, Cian Uijtdebroeks è uno dei giovani più interessanti a livello assoluto per le grandi corse a tappe e quest’anno lo vedremo sin da subito, come calendario, cercare uno spazio che al momento potrebbe essere chiuso dal più esperto Yates.

Se parliamo di talenti assoluti per le corse a tappe non possiamo dimenticare la presenza in squadra di Jorgen Nordhagen, motore con pochi eguali in prospettiva, seppur acerbo, curiosi di capire l’impatto che avrà nel World Tour, vista anche la giovane età e la “poca” esperienza. I tanti giovani promossi avranno chance di farsi vedere? Forse sì, forse no, l’impressione è che molti di loro siano destinati a fare grandi cose ma in aiuto ai capitani: ci riferiamo a Menno Huising, Tijmen Graat e Loe van Belle. I tre, in arrivo dalla squadra Devo, hanno tuttavia le qualità per ritagliarsi uno spazio magari in qualche breve corsa a tappe. Cercano il riscatto Ben Tulett, mai esploso dal passaggio in Visma e Thomas Gloag, stagione buttata via quella scorsa, a causa di problemi fisici. Entrambi avrebbero le qualità per essere dei fattori sia nelle corse di un giorno impegnative che nelle gare a tappe, Tulett più esplosivo e forte a cronometro, Gloag più a suo agio in alta montagna.

Tra i giovani nominiamo a parte Niklas Behrens e Matthew Brennan perché a nostro parere sono fra i due più interessanti da seguire in questo 2025. Il primo ha avuto un’annata eccezionale e sorprendente tra gli Under 23, fu un’intuizione favolosa dello scouting Lidl Trek, ma ha preferito, a un’altra stagione nel team Devo nella squadra americana, passare subito professionista. Uomo da vento in faccia, veloce, scaltro, potente, resistente, adatto a diverse tipologie di corsa e ancora con margini da capire, curiosi dell’impatto che potrà avere nella massima categoria. Matthew Brennan è una sorta di van Aert in piccolo, quando è al meglio tiene bene in salita e può pure sprintare in un gruppo affolato. Lo vedremo da subito al Tour Down Under e ci faremo un’idea migliore di un corridore che quando ha corso in mezzo ai professionisti si è già messo in mostra con buoni risultati, nonostante la giovane età.

Ultime menzioni, ma non per questo meno importanti per uomini squadra di assoluto spessore: Bart Lemmen va forte in salita e spesso verrà chiamato anche a ruoli importanti in qualche breve corsa a tappe, Steven Kruijswijk in alta montagna, Julien Vermote in pianura nelle prime fasi, Edoardo Affini un po’ ovunque, al Nord e nelle corse a tappe per gli altri, a crono per se stesso, sono gregari di assoluto livello.

Tosh van der Sande è veloce, può andare forte nelle semiclassiche del Belgio, ma è soprattutto un importante supporto per i compagni, infine Daniel McLay andrà presumibilmente a farsi qualche volata in proprio o a rimpolpare di cavalli il treno di Olav Kooij.

📑VOTO FINALE 8,5

 


 

Paris – Tours 2024 – 108th Edition – Chartres – Tours 213,8 km – 06/10/2024 – Antonio Morgado (POR – UAE Team Emirates) – Foto Xavier Pereyron/SprintCyclingAgency©2024

[UAE TEAM EMIRATES – XRG]

🆕NUOVI ARRIVI

Rune Herregodts 🇧🇪, Julius Johansen 🇩🇰, Jhonatan Narvaez 🇪🇨, Pablo Torres 🇪🇸, Florian Vermeersch 🇧🇪

🔐UOMINI CHIAVE

Tadej Pogačar🇸🇮 , Brandon McNulty 🇺🇸, Juan Ayuso 🇪🇸, Jhonatan Narvaez 🇪🇨

‼️ DA SEGUIRE

Antonio Morgado🇵🇹 , Adam Yates 🇬🇧, João Almeida 🇵🇹, Jan Christen 🇨🇭, Isaac Del Toro 🇲🇽

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Filippo Baroncini, Alessandro Covi

💪PUNTI DI FORZA

I grandi giri, in generale le corse a tappe, e con Pogačar possono vincere tutte le corse a cui partecipa, film già visto.

👎PUNTI DEBOLI

Le volate non sono il loro, seppure Molano è un ottimo corridore, ma se ci sono i grossi calibri difficile competere per lui

✍️COMMENTO

Squadra che domina in lungo e largo da anni non si cambia, anzi, va a puntellare qua e là e sentirà poco la mancanza di quelle che sono le uscite più importanti. Squadra che, logicamente, girerà intorno a Tadej Pogačar: Tour, Vuelta, le grandi classiche a cui parteciperà sono tutti segnati come obiettivi vittoria.

Non che i compagni di squadra staranno a guardare. Il reparto corse a tappe è gonfio e tronfio: Adam Yates, Brandon McNulty, Juan Ayuso, João Almeida, Pavel Sivakov, Jay Vine, farebbero le fortune di (quasi) tutte le altre squadre del World Tour. Quando non saranno chiamati a correre per il campione del mondo sloveno, potranno vincere in lungo e largo, tappe, classifiche generali, ma anche corse di un giorno impegnative, da un paio di stagioni altro terreno di conquista della squadra emiratina.

I giovani non saranno da meno, anche negli obiettivi a breve termine: Isaac Del Toro ha già dato saggio del suo talento nelle brevi corse a tappe e per la conquista di traguardi di giornata, il prossimo che attendiamo è Pablo Torres, scalatore rivelazione dell’ultima stagione tra gli Under 23. Tra i nuovi acquisti uno dei più interessanti è sicuramente Jhonatan Narvaez, cresciuto moltissimo nelle ultime stagioni fino a diventare uno dei corridori più forti su certi percorsi, perlopiù mossi, ma senza disegnare le pietre del Nord. Dove, oltre al capitano Pogačar e al corridore ecuadoriano, ci saranno Tim Wellens, grandi classiche di ogni genere nel mirino e darà man forte anche in salita, Nils Politt, con il sogno Roubaix e Florian Vermeersch, preso appositamente per aumentare il peso specifico sulle pietre.

Quasi tutti i corridori di questa squadra hanno dimostrato, tra le maggiori caratteristiche, la duttilità. Possono giocarsi traguardi personali sui (diversi) terreni preferiti, ma sono fondamentali per gli obiettivi di squadra: Mikkel Bjerg lo conosciamo, può tirare il gruppo in una qualsiasi tappa dal profilo altimetrico più differente e magari piazzarsi in una crono che conta o in una classica del Nord; Filippo Baroncini è uomo veloce, da piazzamento in un gruppo ristretto, ma può andare forte anche in diverse tipologie di corse di un giorno e sa lavorare per gli altri. Se la sfortuna (vedi cadute-fratture) lo dovesse abbandonare lo vedremo competitivo al Nord. Rafal Majka e Felix Grossschartner sono due gregari per la salita, ma potranno dire la loro in qualche corsa a tappe, Alessandro Covi darà una mano ovunque, quando necessario, Damen Novak è uno dei fedelissimi di Pogačar, utile su tutti i terreni, salita, collina o pianura, mentre Julius Johansen è un forte passista capace di stare in treno per la volata o, come Vegard Stake Laengen, a riparare i capitani dal vento nelle prime fasi di gara. Juan Sebastian Molano è l’unico vero e proprio velocista in organico, ma quando sta bene si difende anche al Nord nelle semiclassiche tra Belgio e Francia non troppo impegnative. Rui e Ivo Oliveira sono fondamentali in volata e in pianura, con il primo capace pure di distinguersi in qualche corsa di un giorno, grazie a sprint e resistenza, il secondo forte a cronometro. Marc Soler è un ex cavallo pazzo, da quando corre in UAE è corridore che, seppure tra alti e bassi, sa essere utilissimo alla squadra in salita, anche con azioni da lontano se la tattica lo richiede.

Igor Arrieta è giovane, ma sembra già instradato verso il lavoro per la squadra in salita, mentre tra i nuovi acquisti Rune Herregodts è corridore che finora si è distinto per risultati a cronometro, per attacchi dalla lunga o anche dalla breve distanza a volte andati a buon fine. Probabilmente avrà un ruolo di aiuto alla squadra in pianura, ma potrà togliersi pure cercare qualche vittoria – un po’ come praticamente tutti in UAE – in qualche corsa di un giorno. Infine due fra i diamanti più preziosi della UAE Team Emirates: Antonio Morgado e Jan Christen. Il portoghese può quasi tutto, Nord, inteso come pavé e corse vallonate, sprint ristretti, magari anche brevi corse a tappe. Se il tempo è brutto, meglio. Jan Christen non è da meno e pure lui ha le corse di un giorno nel mirino, soprattutto quelle in stile Ardenne. Entrambi lo scorso anno hanno avuto un grande impatto col professionismo e se dovessero crescere e gestiti bene – arriverà il momento in cui reclameranno il loro spazio in corse importanti – sarà un problema soprattutto per gli altri. Banalmente: il potere logora chi non ce l’ha.

📑VOTO FINALE 9

 


 

Tour Down Under 2025 – 25th edition – 1st stage Prospect – Gumeracha 150,7 km – 21/01/2025 – Alberto Bettiol (ITA – XDS Astana Team) – photo Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2025

[XDS ASTANA]

🆕NUOVI ARRIVI

Clément Champoussin 🇫🇷, Nicola Conci 🇮🇹, Aaron Gate 🇳🇿, Sergio Higuita 🇨🇴, Florian Kajamini 🇮🇹, Matteo Malucelli 🇮🇹, Fausto Masnada 🇮🇹, Wout Poels 🇳🇱, Alessandro Romele 🇮🇹, Haoyu Su 🇨🇳, Mike Teunissen🇳🇱, Davide Toneatti 🇮🇹, Darren van Bekkum 🇳🇱

🔐UOMINI CHIAVE

Alberto Bettiol 🇮🇹 , Diego Ulissi 🇮🇹, Lorenzo Fortunato 🇮🇹, Sergio Higuita 🇨🇴

‼️ DA SEGUIRE

Mike Teunissen 🇳🇱, Wout Poels 🇳🇱, Christian Scaroni 🇮🇹, Clément Champoussin 🇫🇷

🇮🇹 ITALIANI IN SQUADRA

Davide Ballerini, Alberto Bettiol, Nicola Conci, Lorenzo Fortunato, Michele Gazzoli, Florian Kajamini, Matteo Malucelli, Fausto Masnada, Alessandro Romele, Christian Scaroni, Davide Toneatti, Diego Ulissi, Simone Velasco

💪PUNTI DI FORZA

Se trovano la quadra possono ambire a tanti traguardi parziali un po’ su tutti i tipi di percorsi

👎PUNTI DEBOLI

Non solo le eccellenze ce le hanno gli altri, ma loro rischiano di dover contare su corridori forti, ma discontinui e su molte scommesse

✍️COMMENTO

La squadra più italiana del World Tour – per fortuna ci sono loro, viene da dire, partigianamente – è anche una delle meno forti: segno dei tempi per il settore strada maschile italiano che non vive il momento migliore della sua storia. XDS-Astana cambia profondamente l’organico oltre allo sponsor principale e ce l’aspettiamo da subito a caccia di risultati parziali: squadra che pare impostata proprio per questi obiettivi. A caccia di tappe e corse di un giorno Alberto Bettiol, uno dei più rappresentativi in squadra, seppur non proprio un vincente seriale, sarà spesso il capitano, in lungo e in largo, per una buona fetta di 2025. Chi invece ha spesso alzato le braccia al cielo al traguardo in tutta la sua carriera è Diego Ulissi che abbandona dopo 15 anni il gruppo Lampre/UAE in cui ha sempre corso da professionista e con il quale ha vinto almeno una gara ogni stagione: l’obiettivo è prolungare questa striscia. La squadra sarà spesso per lui a differenza di quello accaduto negli ultimi anni in UAE.

A caccia di tappe e magari corse di un giorno ci sono Clément Champoussin, scalatore, ma non solo, corridore esplosivo adatto pure a percorsi tortuosi e salite brevi. Tanti alti e bassi in carriera, ogni tanto ha colpi da corridore di primissimo livello salvo poi scomparire per mesi. Sembra un po’ un pattern, quasi una perversione dello scout della squadra che nel mercato invernale si assicurano altri due profili di questo tipo, da corse di un giorno impegnative, da percorsi tortuosi e magari arrivi su salite brevi o lunghe, non fa differenza, corridori forti, ma che non hanno mai fatto della continuità di prestazioni, non solo di risultati, l’arma migliore. Parliamo di Sergio Higuita e Nicola Conci: anche per loro la speranza è che il cambio di squadra possa dare gli effetti sperati. Il colombiano punta pure alle brevi corse a tappe, l’italiano alle fughe un po’ ovunque. Da fughe un po’ ovunque, ma soprattutto in montagna, Christian Scaroni, lo scorso anno fino al Giro d’Italia uno dei migliori in squadra, cerca ancora una vittoria di peso in carriera che, agendo con perseveranza, prima o poi arriverà. Tra i tanti nuovi arrivi c’è Wout Poels, oltre a portare tanta esperienza, porta peso in montagna, punterà a successi parziali, a qualche corsa di un giorno più dura, a qualche breve corsa a tappe soprattutto a inizio stagione e poi si affiancherà a Lorenzo Fortunato e Harold Tejada, capitani per i grandi giri.

L’italiano e il colombiano, scalatori quasi puri, inseguiranno piazzamenti di prestigio nelle classifiche finali e di fianco a loro, oltre a Poels, troveremo la grande esperienza e voglia di rivalsa di Fausto Masnada e assisteremo alla crescita di Florian Kajamini, passista scalatore, neo professionista che vuole ritagliarsi in futuro uno spazio da uomo di classifica.

Così come uomo di classifica è Harold Martin Lopez, ecuadoriano, ancora lo attendiamo all’esplosione, ne ha le qualità come mostrato in altre categorie. Esplosivo, veloce, a caccia di piazzamenti nelle brevi corse a tappe è Anton Charmig, che non disdegna per nulla arrivi che tirano all’insù, brevi salitelle, mentre tra i nuovi arrivi segnaliamo tre neo professionisti da seguire con interesse. Alessandro Romele, corridore estremamente versatile; profilo perfetto da corridore che ama prendere vento in faccia, in fuga o davanti al gruppo, che si difende su salite brevi e dotato di un discreto spunto veloce, Davide Toneatti, cresciuto nel ciclocross, nell’ultima stagione ha finalmente fatto vedere le sue qualità che potrebbero valergli in futuro anche la lotta per le classifiche delle brevi corse a tappe e Darren van Bekkum, olandese arrivato dalla Visma Devo, anche lui con l’ambizione di poter esprimere il suo meglio nelle gare a tappe. Vediamo entrambi fino a che livello sapranno spingersi.

Per le corse di un giorno, oltre a Bettiol, meritano attenzione alcuni corridori veloci, ma capaci di misurarsi con ambizione anche al Nord. Questo è il caso di Mike Teunissen, atleta da top ten alla Roubaix, capace in carriera di conquistare allo sprint tappa e maglia al Tour davanti ai migliori velocisti, sarà vagone di un treno, co-capitano al Nord, velocista in prima persona, insomma profilo su cui in casa “cinese” si punta molto. C’è Michele Gazzoli, che risolti problemi di altra natura è tornato a mostrarsi a buon livello, anche lui può provare a crescere nelle corse di un giorno in Belgio, ma non solo, anche in qualche arrivo tortuoso delle brevi corse a tappe. Davide Ballerini è uno dei leader della squadra, per capacità ed esperienza. Al trentenne lombardo sembra sempre mancare qualcosa per ottenere risultati o piazzamenti di peso. Negli anni ha dimostrato anche di essere un valido vagone di un treno, oppure di sprintare per se stesso. In carriera ha ottenuto un paio di successi di peso, quando sta bene è capace pure di andare in fuga in montagna nei tapponi dei grandi giri, ma troppe volte è stato fermato da problemi fisici. Gli sprint in casa Astana li faranno anche (o soprattutto) Cees Bol, Max Kanter e Matteo Malucelli. Il primo, olandese, libero dell’ingombrante presenza di Cavendish può tornare a far valere la sua velocità, soprattutto in sprint che tirano all’insù. Il secondo, tedesco, è uno che tiene bene anche su percorsi mossi, mentre il corridore italiano, a trentuno anni, ha la chance della carriera, meritata per quello fatto nelle ultime stagioni, di testarsi contro i migliori velocisti al mondo in corse di alto livello. Per le gare vallonate presenti anche Ide Schelling, arrivato lo scorso anno dopo ottime stagioni in maglia BORA, lo scorso anno non si è visto praticamente mai, Aaron Gate è corridore che si è costruito fama e palmarès soprattutto in pista e nelle gare extra europee, ma non solo, attenzione, è veloce e adatto a finali impegnativi, ma non troppo. Ci sono, poi, Simone Velasco, ex campione italiano che ha nelle corse in stile Ardenne i tipi di gara preferiti ed Henok Mulubrhan che, quando sta bene, è capace di tenere su salite un po’ più lunghe e magari provare a fare classifica in qualche breve corsa a tappe. Quella che una volta era una colonia kazaka ora si è ristretta a soli tre corridori: Yevgeniy Fedorov, ex campione del mondo Under 23 è corridore da classiche di un giorno impegnative, Nicolas Vinokurov è figlio d’arte, anche lui predilige tracciati impegnativi, come Anton Kuzmin, questi ultimi due sembrano più dei riempitivi. Come riempitivo è chi chiude il roster, il cinese Haoyu Su, aggregato in squadra più per questioni di nazionalità e sponsor che per effettiva qualità, la sua promozione ha fatto scivolare in squadra Devo Gleb Sirytsa uno che aveva dimostrato di meritare ampiamente la categoria.

📑VOTO FINALE 5,5