Il tratto principale del tuo carattere?
Umiltà.

Qual è la qualità che apprezzi in un uomo?
Umiltà.

Qual è la qualità che apprezzi in una donna?
Deve sorridere.

Cosa apprezzi di più dei tuoi amici?
La fiducia.

Il tuo peggior difetto?
Delle volte, forse, sono troppo buono, non so se sia realmente un difetto, ma credo che dovrei essere più stronzo. Almeno in qualche occasione.

Il tuo hobby o passatempo preferito?
Andare in bici, pianificare nuovi giri in bici.

Cosa sogni per la tua felicità?
Una bici per tutti, perché rende tutti felici.

Quale sarebbe, per te, la più grande disgrazia?
Forse non andare più in bici.

Cosa vorresti essere?
Sono umile, ma anche consapevole di quello che sono e non lo cambierei.

In che paese/nazione vorresti vivere?
Dico sempre che è bello viaggiare, vedere e conoscere posti e culture nuove, ma casa è sempre casa!

Il tuo colore preferito?
Panna off white.

Il tuo animale preferito?
Cane.

Il tuo scrittore preferito?
Mi vergogno un poco, ma anche dal punto di vista dei libri non ho una grande cultura. Credo che il libro che più mi è rimasto in mente sia “Il piccolo principe”. Oppure, forse, ora che ci penso, uno dei libri che mi sono piaciuti di più è stato Ebano di Ryszard Kapuściński.

Il tuo film preferito?
Può essere anche un cartone? Il Re Leone, forse perché lo riguardavo ogni volta, quando ero piccolino ed ero a casa ammalato.

Il tuo musicista o gruppo preferito?
Non ho una cultura musicale così ampia, ascolto molto più la radio mentre pedalo.

Il tuo corridore preferito?
Mio cugino perché si è guadagnato con sudore e fatica ogni singola soddisfazione.

Un eroe nella tua vita reale o un’eroina nella vita reale?
Queste due domande le metto insieme: eroe ed eroina, per me, sono mamma e papà, sarà scontato ma sono molto fortunato. Mi hanno sempre lasciato la libertà di scegliere quello che volevo fare senza mettermi alcun paletto.

Il tuo nome preferito?
Achille.

Cosa detesti?
Chi crede abbastanza nella persona che è.

Un personaggio della storia che odi più di tutti?
Tutti i personaggi che, anche nel 2023, pensano di risolvere i problemi con le guerre.

L’impresa storica che ammiri di più?
Non è un’impresa storica, si tratta di una cosa successa nella prima guerra mondiale nelle zone dove pedaliamo molto spesso. Nell’altopiano di Asiago e in uno dei luoghi più affascinanti, il monte Cengio. Lascio scritto qui sotto quello che accadde in quello sperone di montagna:

Il mito racconta che i soldati italiani, rimasti senza munizioni, si avvinghiarono ai corpi degli assalitori trascinandoli, insieme a loro, nel precipizio del Cengio. Da allora uno sperone roccioso sopra al dirupo è soprannominato “Il salto del Granatiere”.

L’impresa ciclistica che ricordi di più?
Non mi piace la parola “impresa” perché sono dell’idea che non stiamo facendo nulla di eroico quando siamo in bici, parlerei più di gesta storiche. Sicuramente gli anni di Pantani: non c’è una giornata in particolare, mi hanno segnato e sicuramente spinto ad appassionarmi alla bici.

Da quale corsa non vorresti mai ritirarti?
Il sogno del cassetto comunque resta un Giro d’Italia, ma penso non sarà mai possibile quindi…

Un dono che vorresti avere?
Bacchetta magica per far avere un poco più rispetto verso noi ciclisti. Molte volte abbiamo le nostre colpe, spesso, però, sembra che in Italia il più debole e piccolo sia colui che va preso di mira.

Come ti senti attualmente?
Felice, pensieroso. Sono in un momento in cui sto cercando di capire dove vorrei essere fra qualche anno nel mondo della bici. Insomma, nella stessa situazione precedente alla nascita di Enough, con la differenza che ora sono molto più felice.

Lascia scritto il tuo motto della vita
Tieni sempre un euro in tasca.