Maria Giulia Confalonieri ha appena concluso l’allenamento del mercoledì al velodromo di Montichiari. Si siede accanto a noi ancora accaldata. «In pista non è come in strada, non esistono giorni di scarico o in cui ti rilassi. Quando ti svegli la mattina e vieni qui, devi sapere che sarai a tutta, devi porre attenzione ad ogni singolo dettaglio. Se ne vanno tante energie fisiche, ma anche mentali. Non puoi presentarti svogliato». Lei ammette che ad allenarsi ha imparato col tempo e che, forse, le prime volte non aveva nemmeno chiaro il concetto di allenamento. «Da bambini succede così: vorresti provare ogni cosa che vedi ed ogni giorno pensi di aver scoperto la tua grande passione, il tuo talento, il tuo futuro lavoro. In realtà serve tempo per capire queste cose. Io ho iniziato a pedalare ma non mi allenavo bene, prendevo tutto con leggerezza, troppa leggerezza. Ma è giusto così: non è detto tu debba diventare un campione o un professionista, magari vuoi solo divertirti. Alle prime gare, ero fortunata se non mi doppiavano». Per questo Confalonieri consiglia ai più giovani di provare, senza remore. «Avete voglia di fare un giro in mountain bike? Andate, fatelo. Magari non siete molto abili, cadete e vi sbucciate le ginocchia, ma andate. E, se il giorno dopo avete voglia, provate la pista o tornate in strada».

Il tempo delle scelte arriva successivamente ed è necessario ponderarle con coscienza. «Se non hai consapevolezza di ciò che stai scegliendo, gli eventi finiscono per sopraffarti. Devi sapere che al passaggio nelle élite dovrai scegliere se passare con una squadra più piccola oppure aspettare e sperare che ti cerchi una squadra World-Tour. Nel primo caso correrai con atlete più giovani, avrai meno frustrazioni ma non capirai mai il tuo vero valore. Nel secondo, magari finirai staccata perché ci saranno atlete di esperienza in grado di fare la differenza. Devi tenerlo presente e decidere». In ogni caso, Maria Giulia Confalonieri mette al bando l’ansia o le preoccupazioni. «Sono molto pragmatica su questo punto. Essere preoccupati non risolve il problema e non migliora la situazione, è inutile. Capisco bene l’emotività, ma bisogna imparare a controllarla. L’importante è essere preparati, poi alcune cose non sono controllabili, ogni atleta lo sa bene». Tra l’altro, Confalonieri spiega che l’attività su pista è particolarmente soggetta alla problematica dell’ansia per il breve lasso di tempo in cui si svolge e che non riuscire a controllarla significa spesso rovinare la prestazione.

«Le cose sono molto cambiate rispetto a quando ho iniziato a far parte del gruppo della nazionale. Una volta mi sembra ci fosse meno scambio alla pari. Non so da cosa dipendesse, forse era un caso, forse i tempi che cambiano. Io ricordo che cercavo di osservare ogni piccola cosa facesse Giorgia Bronzini, per imparare. Ora ci guardiamo a vicenda, noi impariamo dalle più giovani e loro imparano da noi. Credo sia una sciocchezza il fatto di pensare di non avere più nulla da imparare dai più giovani e solo da insegnare per il semplice fatto di avere più anni. Una grossa sciocchezza». Se pensa alle Olimpiadi, la prima riflessione è sul cambiamento. «Sarà tutto diverso dal solito. A partire dall’avvicinamento visto che il programma della pista è quello che ha subito maggiori cambiamenti ed i primi appuntamenti importanti saranno da fine aprile. Ma anche il discorso puramente relativo ai velodromi: probabilmente non ci sarà nessuno all’interno e si correrà in un silenzio irreale. Sarà molto strano, tuttavia non c’è altra possibilità».

L’anno che la accompagnerà verso i Giochi Olimpici sarà un’importante occasione per migliorarsi. «Vorrei riuscire a ritagliarmi un posto nel quartetto. Sarebbe importante anche in vista della madison: con il nuovo regolamento per poter farne parte devi almeno essere riserva nel quartetto. In generale, invece, devo lavorare sull’inseguimento. Per quanto concerne l’omnium, invece, abbiamo due, o tre atlete, di altissimo livello in quella disciplina ed il posto spetta a loro». Ma non è finita qui, perché Maria Giulia Confalonieri sta guardando anche alla strada. «Credo sia il momento del salto di qualità. Da quando sono arrivata in Ceratizit ho trovato un ambiente molto ben organizzato e ho affinato un buon feeling con Lisa Brennauer, essendo deputata a tirarle le volate. Sarà una buona occasione per imparare ad affrontare meglio i finali e magari, un domani, provare qualcosa di personale». Ora si torna a casa, domani sarà una nuova giornata di allenamento.

Foto: Paolo Penni Martelli