Mentre sulle strade francesi Pogačar e Vingegaard animavano uno dei duelli più avvincenti degli ultimi anni, il circus del ciclismo su pista si è spostato in Portogallo per gli Europei under 23 e juniores. Con i mondiali multidisciplinari di Glasgow all’orizzonte (al Sir Chris Hoy Velodrome le prime medaglie si assegneranno il tre agosto), gli Europei giovanili di Anadia sono stati l’ultima prova generale per corridori promettenti e già competitivi tra gli élite come Tim Torn Teutenberg, Maike Van der Duin ed Emma Finucane, ma anche uno dei test più importanti della stagione per i corridori juniores, i quali non hanno molte occasioni di confrontarsi in pista con i pari età di tutta Europa.

Finale del keirin u23 – Twitter @UEC_cycling

Sulla veloce pista di Anadia, che da qualche anno è anche un centro UCI, sono stati gli azzurri a recitare il ruolo di protagonisti. La spedizione italiana è infatti tornata a casa con un bottino di ventidue medaglie, quattordici delle quali del metallo più prezioso. Ciò che fa più scalpore – e piacere – è che sei di questi quattordici ori arrivano dalle discipline veloci: velocità olimpica u23, keirin u23, sprint u23, chilometro u23, chilometro juniores e keirin juniores. Sono risultati che fanno ben sperare per il futuro, ma nulla avviene per caso. Infatti questi sono i primi frutti del lavoro iniziato da Ivan Quaranta ad inizio 2022, sintomo che prima di strutture e gare il movimento veloce italiano necessita di fiducia e investimenti da parte dei vertici federali. In particolare, gli azzurri hanno vinto tutte le discipline veloci nella categoria maschile under 23. Il terzetto della velocità olimpica, composto, quando è al completo, da Tugnolo, Bianchi e Predomo, ha fatto registrare un nuovo record italiano nella finale contro i Paesi Bassi, fermando il cronometro a 43.990, per la prima volta sotto il muro dei quarantaquattro secondi. Un tempo che tuttavia non assicurerà la qualificazione al secondo turno dei Mondiali, infatti gli azzurri avranno bisogno di una super qualifica a Glasgow per rientrare tra le prime otto compagini al mondo.

2023 UEC Juniores & U23 – Track European Championships – Anadia – 12/07/2023 – Men U23 Team Sprint – Matteo Bianchi – Mattia Predomo – Matteo Tugnolo (ITA) – Foto Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency©2023

Una sfida difficile, ma non impossibile, soprattutto considerando il gran periodo di forma che sta attraversando Mattia Predomo, il quale ha fatto registrare uno straordinario 12.73 nel terzo e ultimo giro della velocità olimpica. Un tempo che vale la settima prestazione dell’anno sul giro finale e che ha rimediato ad un Bianchi ed un Tugnolo non brillantissimi. In particolare, Tugnolo, classe 2003 da Vigevano, quest’anno ha fatto registrare tempi molto lontani da quelli degli specialisti del lancio come Hoffman, Fielding, Van den Berg e il classe 2004 Spiegel. Il lombardo è giovane e pratica pista da poco (viene dalla bmx), ma non è da escludere la possibilità di vedere un terzetto differente ai blocchi di partenza del prossimo Mondiale. Nella velocità individuale, invece, Predomo ha dimostrato nuovamente di avere grandi abilità nell’uno contro uno, tuttavia il tempo fatto registrare in qualificazione dall’altoatesino non è dei migliori. Infatti, se la giovane promessa azzurra dovesse riconfermare il tempo di Anadia (9.996) a Glasgow, sarebbe tutt’altro che certo della qualificazione al primo turno. Un vero peccato dal momento che Predomo ha dimostrato più volte di poter battere al duello anche avversari molto più veloci di lui sui 200 metri lanciati: chiedetelo a Mikhail Yakovlev. Proprio per via della sua grande intelligenza e abilità in pista, Predomo partiva da favorito anche nel keirin, specialità in cui vanta una medaglia di legno agli europei élite. Tuttavia la scena gli è stata rubata dal campione uscente Matteo Bianchi, che grazie ad una grande rimonta è riuscito a battere al photofinish il greco Livanos e il neerlandese Van Loon, protetto di Harrie Lavreysen. Così Bianchi ha bissato l’oro conquistato nel chilometro da fermo, la sua gara per eccellenza, in cui ad Anadia ha fatto registrare un 1:00.283. Una prestazione che fa ben sperare in vista del Mondiale di specialità, in cui Bianchi se la dovrà vedere con Dörnbach, Landerneau, Xue e Martinez per un posto sul podio, considerando che Hoogland e Paul quest’anno sono più che mai irraggiungibili.

2023 UEC Juniores & U23 – Track European Championships – Anadia – 12/07/2023 – MenÕs Junior Elimination Race – Davide Stella (ITA) – photo Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency©2023

Nella stessa specialità, ma tra gli juniores, si è imposto Davide Stella davanti a Huysmans e Vogt. Il friulano classe 2006 ha potuto contare su una gran gamba, dimostrata anche dai successi nello scratch e nell’eliminazione. Il futuro di Stella è proprio nelle discipline di endurance, infatti il chilometro tra gli juniores non è ancora una gara da velocisti. Esattamente come Bianchi, anche Bertolini ha trionfato nel keirin, stavolta nella categoria donne juniores. La pisana, dopo un torneo di velocità individuale non eccelso, è riuscita a staccare tutte le avversarie nella finale del keirin sfruttando l’attacco lanciato dall’ucraina Slosharek a due giri e mezzo dalla conclusione.

Il più grande successo azzurro arriva però dal quartetto – che novità – maschile juniores. I ragazzi di Salvoldi hanno prima fatto registrare il record del mondo nel turno di qualificazione, per poi ritoccarlo in finale contro i britannici. Infatti Fiorin, Sierra, Giaimi e Favero hanno conquistato il titolo europeo fermando il cronometro dopo soli 3:53.980. Un tempo stratosferico, che qualche anno fa sarebbe valso una medaglia mondiale tra gli élite. Il precedente primato mondiale, fatto segnare nel 2019 dalla Germania di Heinrich, Buck-Gramcko, Keup e Wilksch, era di quasi cinque secondi più lento. Per questi quattro ragazzi, tutti classe 2005, le medaglie non sono finite lì. Sierra ha conquistato prima la corsa a punti e poi la madison con Fiorin, fedele compagno di americana, correndo con grande autorità. Giaimi invece ha fatto segnare un altro record del mondo, stavolta nell’inseguimento individuale. Il ligure, già campione del mondo nel quartetto lo scorso anno assieme agli stessi Favero e Fiorin ed a Delle Vedove e Raccagni Noviero, ha stabilito due primati mondiali nel giro di poche ore: prima 3:08.485, poi 3:07.596, abbassando il record del mondo di più di due secondi. Tuttavia la miglior prestazione di uno junior nell’inseguimento individuale rimane quella di Magnus Sheffield, che nel 2020 aveva fatto registrare uno straordinario 3:06.447 nel velodromo di Colorado Springs, a più di 1800 metri sul livello del mare. Un record, tuttavia, mai riconosciuto. Ora sta a Villa l’arduo compito di integrare nella rotazione del quartetto élite questi ragazzi, senza però dimenticarsi degli under 23 (Pinazzi, Olivo, Delle Vedove, Quaranta e Galli), che ad Anadia hanno segnato un 3:54.087 nella finale – persa – contro la Gran Bretagna di Charlton e Tarling.

2023 UEC Juniores & U23 – Track European Championships – Anadia – 13/07/2023 – WomenÕs Junior Individual Pursuit – Federica Venturelli (ITA) – photo Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency©2023

Lo stesso risultato di Giaimi, ma senza primati mondiali, è arrivato anche per Federica Venturelli nella categoria juniores femminile. La talentuosa atleta multidisciplinare – già campionessa mondiale su pista, quarta agli ultimi Mondiali di ciclocross e neocampionessa italiana su strada – ha prima trascinato il quartetto azzurro (assieme a Toniolli, Siri e Milesi) al titolo europeo e ha poi bissato il successo nell’inseguimento individuale, battendo in finale la belga Hesters, neocampionessa europea di omnium ed eliminazione.

La spedizione azzurra torna a casa con la pancia piena, ma l’appuntamento più importante sarà tra due settimane a Glasgow, l’ultimo Campionato mondiale prima delle Olimpiadi di Parigi, decisivo per racimolare gli ultimi punti in chiave qualificazione e per confrontarsi con quelli che saranno gli avversari ai Giochi nel 2024. Dopodiché sarà fatto spazio alle nuove promettenti leve.

Articolo a cura di Tommaso Fontana
Foto in evidenza: Luca Giaimi – Sprint Cycling Agency