Moser, Baronchelli, Corti, Ugrumov, Konyshev, Belli, Pantani, Simoni, Di Luca, Betancur, Sivakov, Vlasov, Ayuso e lo scorso anno Staune-Mittet. Sono alcuni dei corridori che hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro del Giro dilettanti, diventato poi Under 23, BioGiro e, dopo tanti cambi di nome, diverse peripezie, cancellazioni, ora, in mano a RCS, Giro Next Gen.
Volevo farne un monumentale o tutt’al più, su suggerimento esterno, qualcosa definibile tipo monumentalino, ma tocca stringere perché il tempo, a sua volta, per l’appunto stringe e dunque ecco qui una breve guida con percorso e favoriti del Giro Next Gen 2024 che parte da Aosta domenica 9 giugno per concludersi a Forlimpopoli il 16.
PERCORSO
Percorso che farà subito selezione in classifica con le frazioni tra Valle d’Aosta e Piemonte. Si parte da Aosta domenica 9 giugno con una breve cronometro individuale di 8,8 chilometri, breve, ma mossa, tutt’altro che semplice da interpretare, per chiudere, poi, a Forlimpopoli, la domenica successiva con una giornata adatta ai tanti puncheur al via.
In mezzo due arrivi in salita: Pian della Mussa nella terza tappa, salita lunga ma realmente impegnativa solo nel finale con alcuni tratti in doppia cifra, ma molto mossa anche nella prima parte, e l’arrivo di Fosse, tappa numero 6, finale con 9,2 chilometri all’8,3 % di media. Salita vera, frazione decisiva, anche per la sua lunghezza: 172 km a volte non li trovi nemmeno più al Tour de France.
Le altre tappe: due sono per velocisti, la Petruso-Borgomanero (tappa 4) e la Bergamo-Cremona del giorno dopo. Per velocisti, ok, ma fuga permettendo, anche se quest’anno, con sei corridori per squadra, dovrebbe essere più “semplice” tenere chiusa la corsa o almeno riuscire a organizzare un inseguimento.
Tappa 2 (arrivo a Saint-Vincent, 107 km, molto breve) e 8 sorridono agli attacchi da lontano o, come detto agli scattisti, la tappa 7 ha l’arrivo in salita, ma per modo di dire. Si va verso Zocca per un finale pedalabile dove potrebbe concludersi, anche qui fuga permettendo, con una volata a ranghi ristretti, seppure con 180 km è la frazione più lunga di questo Giro e arriverà praticamente in conclusione di corsa, quindi occhi aperti.
FAVORITI
29 squadre con alcune esclusioni eccellenti (si pensi ai team Devo di dsm, Q36.5, Groupama, Uno X, oppure ad Ara Skip e Tirol o infine, restando in Italia, a team storici come Beltrami e Hopplà) con due novità: la nazionale italiana, guidata da Amadori e Scirea, in una veste non proprio super competitiva e 6 corridori per squadra invece di 5.
⭐⭐⭐⭐⭐
Se lo scorso anno è stato facile trovare il nome del favorito assoluto, Staune-Mittet, il cerchio dei possibili vincitori a cinque stelle, nell’edizione 2024, si fa più largo. Ma ci piace restare fedeli alle tradizioni e così indichiamo, come primo nome, proprio un corridore norvegese della Visma Devo ed è quello di Jørgen Nordhagen. Talento smisurato anche in altri sport (sci di fondo in particolare), dotato di grandissimo motore, il classe 2005 è ancora – d’altra parte è un primo anno – alla ricerca della continuità non solo a lungo termine ma spesso anche nella stessa corsa. Di fianco avrà una squadra eccellente, forse la più forte del gruppo: Darren van Bekkum (⭐⭐) Tijmen Graat (⭐⭐) e Menno Huising (⭐) sono tre corridori che potrebbero tranquillamente chiudere nelle parti alte della classifica generale, Pietro Mattio e Dario Igor Belletta se liberi, ma difficile, di esprimersi, andranno a caccia di tappe, altrimenti saranno utilissimi alla causa del proprio capitano.
A cinque stelle anche Mathys Rondel, francese della Tudor Devo. Ex specialista nel pattinaggio di velocità, Rondel, passista scalatore dotato di spunto veloce e capace di muoversi anche nei finali più complicati e adatti ai puncheur, ha un biglietto da visita importante: 6° all’Avenir del 2023, vincitore quest’anno dell’Orlen Gran Prix Nations, ma soprattutto, in mezzo ai professionisti, 11° al Tour of The Alps, mentre gli altri si preparavano al Giro e lui inseguiva la migliore condizione, e 12° alla Coppi e Bartali. Con lui, da seguire per la classifica generale, lo svizzero Robin Donzé (⭐⭐).
⭐⭐⭐⭐
Andiamo in Italia, ma per parlare di Olanda: Max van der Meulen. Forse in salita non ha rivali nella categoria, gli manca solo un po’ di coscienza dei propri grandi mezzi. La squadra, CTF Victorious, è quella giusta per provare a inseguire un successo che manca al sodalizio friulano: la classifica generale del Giro Under 23. L’unico dubbio è su un avvicinamento complicato da un malanno, ma visto che sarà al via ci aspettiamo di vederlo molto competitivo.
A quattro stelle troviamo uno dei 2005 più forti al mondo, Jarno Widar, belga della Lotto Dstny e, per l’appunto, destinato a grandi cose, chissà magari già da questo Giro Next Gen. In squadra con lui un altro 2005 in forma smagliante che punta a essere uno tra i più forti in salita: parliamo di Milan Donie (⭐⭐) di recente vincitore della Flèche Ardennaise, dopo una lunghissima fuga.
⭐⭐⭐
Dopo Widar e Nordhagen altro 2005: Leo Bisiaux. Non è un caso che i tre citati siano stati anche i protagonisti dell’ultimo Giro della Lunigiana e saranno qui al Giro Next Gen a darsele di nuovo: una rivalità che potrà farci diventare matti anche la volta in cui passeranno professionisti. Bisiaux è partito a rilento, ma sta crescendo e in più guida una delle squadre più in forma in assoluto, basti vedere quello che stanno combinando tra i professionisti: la Decathlon AG2R. Di fianco a lui occhio in salita a Killian Verschuren (⭐⭐) due anni più vecchio, vincitore qualche settimana fa di una tappa all Alpes Isère Tour, con quarto posto finale in classifica, e già rodato tra i professionisti.
⭐⭐
Ecco i primi italiani, entrambi scommesse su cui punta chi vi scrive, si tratta di Luca Bagnara del Team Polti Kometa e Florian Kajamini del Team MBH Bank Colpack Ballan. Il primo è un corridore molto regolare, che, per certi versi, visto anche da dove arriva e con chi corre, può ricordare Davide Piganzoli. Ha corso perlopiù in Spagna in questi due anni tra gli Under 23 e poche settimane fa ha conquistato la Volta a Portugal do Futuro, primo italiano nella storia, dopo aver brillato alla Ronde de l’Isard. Nel suo bagaglio tante corse a tappe, a differenza di quasi tutti i suoi pari età e connazionali. Kajamini, invece, quest’anno ha fatto un salto di qualità notevole, in salita è forse il migliore in Italia e si è messo in evidenza pure correndo con i professionisti. Sarà il miglior corridore di casa al termine della corsa?
Altri italiani a due stelle: Alessandro Pinarello, capitano della VF Group Bardiani, sul quale la squadra dei Reverberi punta fortissimo tanto da vederlo persino in lotta per la maglia rosa finale. Personalmente ho qualche riserva in più, ma il ragazzo a inizio stagione è andato forte ed è un corridore molto regolare. Riuscirà a tenere il passo dei migliori in salita? La squadra ha un buon potenziale per le tappe più impegnative, soprattutto grazie a Matteo Scalco (⭐), già tra i migliori gregari, quando la strada si faceva pendente, nel 2023 per Martinelli, e terzo italiano in classifica a fine Giro (chiuse 17°). Presente pure Luca Paletti, in evidente crescita e il cileno Vicente Rojas (⭐), di recente 8° all’Alpes Isère Tour.
Restando in Italia occhi puntati su Ludovico Crescioli. Il classe 2003, toscano della Team Technipes di Coppolillo e Chicchi, molto atteso da diverse stagioni, sembra aver trovato l’anno buono per mostrare le sue qualità. Ha trovato continuità e ora si attende qualche guizzo, ma anche un’ulteriore crescita in salita dove, a oggi, la concorrenza dei corridori stranieri è nettamente superiore. A due stelle chiudiamo con Gal Glivar, sloveno, capitano della UAE Gen Z, corridore di qualità, ma anche dai tanti alti e bassi, e dal gruppo dei colombiani della GW Shimano nominiamo, per l’alta classifica, Jefferson Ruiz, classe 2002, senza dimenticare quello che potrebbero fare il coetaneo Brandon Rojas, il classe 2004 William Colorado e, soprattutto, Diego Pescador (⭐), anche lui un 2004 e attualmente il più interessante talento in arrivo dalla Colombia. Si difende in salita ed è dotato di spunto veloce, potrebbe puntare a un piazzamento in classifica ma anche a vincere una tappa mossa.
⭐
Infine, con una stella: Ilkhan Dostiyev, capitano Astana per la classifica generale, veloce e resistente, anche se pare un po’ in calo, Mats Wenzel per la Lidl-Trek, corridore molto regolare, lo scalatore danese Dennis Lock, Zalf-Euromobil Fior, il portoghese Daniel Lima della Israel, i due Novak, Pavel e Samuel, il primo della Colpack, il secondo della Polti, uno più esperto e già rodato, l’altro da scoprire. Poi ancora: Edoardo Zamperini, capitano dell’ottima Trevigiani di Rocchetti che, senza l’infortunio occorsogli alla Ronde de l’Isard (frattura della clavicola) mentre stava andando davvero forte, probabilmente sarebbe partito con almeno due stelle se non tre. Zamperini, lo scorso anno spesso in fuga al Giro, dopo il cambio squadra ha fatto un decisivo salto di qualità, importante, eccellente, e oltre a un risultato di peso nei prossimi giorni (tappa? top ten finale?), insegue anche un contratto tra i professionisti. Certo da capire quanto lo stop di qualche settimana fa peserà sul suo rendimento. Maxence Place e Samuele Privitera sono i due corridori della Hagens Berman Axeon chiamati a provare a fare classifica, non sarà facile per la squadra di Merckx non solo replicare l’exploit di Leo Hayter di qualche stagione fa, ma nemmeno avvicinare il podio di Rafferty del 2023 oppura una top ten. Da seguire soprattutto il corridore ligure che pare uno di quelli che va forte più passano i giorni. Chiudiamo con un’ultima coppia, quella anglo colombiana della Trinity, formata da Will Smith e Camilo Andres Gomez Gomez, in lotta anche per i nomi più belli al via (con loro, in questa speciale graduatoria, Alessandro Mario Dante della Arvedi). Il britannico Smith è una delle rivelazioni di questo inizio di stagione, mentre il colombiano Gomez era atteso da diverso tempo al salto di qualità che ora sembra arrivato.
CACCIATORI DI TAPPE (velocisti, puncheur, fugaioli)
Grandi sfide in arrivo nelle volate di gruppo: Daniel Skerl (CTF Bahrain) contro Tim Torn Teutenberg (Lidl Trek) è il piatto principale, ma mettiamoci dentro pure Paul Magnier, seppure il francese dirà la sua anche negli arrivi a gruppo selezionato e potrebbe puntare alla maglia rossa della classifica a punti. Restando in Francia: i due Decathlon Noa Isidore e Rasmus Pedersen, danese, così come Matis Grisel della Lotto Dstny, saranno nomi con cui fare i conti sia nelle volate a gruppo compatto che nel caso di arrivi a gruppo più sgranato. Anche l’Italia, oltre a Skerl, ha altre frecce veloci: Tommaso Dati – lui perlopiù punterà alle tappe mosse – e Andrea D’Amato (Biesse Carrera), Alessio Menghini (General Store), Luca Giaimi (UAE) e Lorenzo Conforti (VF Group Bardiani) soprattutto, oltre al già citato Belletta (Visma Devo) e a Raccagni Noviero, seppure quest’ultimo rischia di avere la strada chiusa dalla presenza di Magnier. Non sono tagliati fuori, poi, nemmeno il belga Steffen de Schuyteneer (Lotto), Arnaud Tendon (Tudor), Robert Donaldson (Trinity), Moritz Kretschy e Pau Marti (Israel PremierTech), Kasper Andersen (Hagens Berman Axeon) e infine Alessandro Borgo (CTF Victorious) inserito all’ultimo al posto di Stockwell che ha dato forfait. Tra i cacciatori di tappe uno dei più attesi è il fortissimo svedese Jakob Söderqvist, corridore che emana vibrazioni di un certo tipo e che potrebbe andare anche all’assalto della maglia rosa – anzi lo dico proprio: favorito assoluto! – il primo giorno, nella crono. Se la dovrà vedere, tra gli altri, con gli australiani Oscar Chamberlain (Decathlon) e Hamish Mackenzie (Hagens), con il già citato Giaimi e il suo compagno di squadra Duarte Marivoet (UAE), il duo della Tudor Fabian Weiss e Aivaras Mikutis, e magari con un altro Lidl Trek, il tedesco Louis Leidert. Da seguire anche quello che potrà fare nella crono il classe 2005 della Biesse Carrera Etienne Grimod.
A caccia di tappe, magari in fuga oppure sfruttando gli arrivi più selettivi, Alessandro Romele (Astana), Manuel Oioli e Raffaele Mosca (Italia), Federico Biagini (VF Group Bardiani), Niccolò Arrighetti (Biesse Carrera, uno dei corridori italiani più attesi in futuro come cacciatore di tappe e di corse di un giorno), Roman Ermakov (CTF Victorious), Filippo D’Aiuto e Giovanni Bortoluzzi (General Store), Niklas Behrens e Kristian Egholm (Lidl Trek), Matteo Ambrosini e Diego Bracalente (Team MBH Colpack Ballan), Ugo Fabries (Trinity), Simone Griggion (Trevigiani) e, infine, la Wanty-Re UZ. Technord, orfana di Faure Prost, inizialmente annunciato, ma che quest’anno sta facendo oltremodo fatica, e che cito in blocco. Huub Artz (⭐) è un corridore che si piazzerà ovunque, forte anche del contratto già firmato con la squadra World Tour per le prossime stagioni, avrà tranquillità e carta bianca per fare la sua corsa e chissà, magari pure per un piazzamento in classifica. Simone Gualdi è il 2005 italiano più forte in questa stagione dove ha già ottenuto piazzamenti persino tra i professionisti. Gli manca la vittoria: che possa arrivare a questo Giro? Tim Rex, fratello d’arte, ha qualità diverse rispetto a Laurenz, più a suo agio in salita, potremmo vederlo spesso in fuga, anche se, verosimilmente correrà in supporto della squadra. Victor Hannes e Zeno Moonen si butteranno nelle volate sia di gruppo che negli arrivi più selettivi e, facilmente, potremmo trovarli spesso in fuga. Infine, l’olandese Wouter Toussaint (⭐), in grande forma, potrebbe fare compagnia al connazionale Artz in salita cercando un buon risultato in classifica generale.
RIEPILOGO
Per i più pigri ecco un riepilogo a mo’ di griglia dei favoriti.
⭐⭐⭐⭐⭐ Nordhagen, Rondel
⭐⭐⭐⭐Widar, van der Meulen
⭐⭐⭐Bisiaux
⭐⭐ Van Bekkum, Graat, Donie, Donzé, Verschuren, Bagnara, Kajamini, Pinarello, Crescioli, Glivar, Ruiz
⭐ Huising, Rojas, Scalco, Artz, Toussaint, Pescador, Dostiyev, Wenzel, Lock, Lima, P. Novak, Zamperini, S.Novak, Place, Privitera, Smith e Gomez
DIRETTA TV E STREAMING
Grande novità di quest’anno sarà la diretta streaming di tutte le tappe.
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