Si è appena conclusa la Nations’ Cup 2024, la riformata Coppa del Mondo introdotta dall’Uci nel 2021. A differenza delle edizioni passate, spesso poco partecipate, quella di questa stagione ha assunto una particolare importanza in vista dei Giochi Olimpici di Parigi. Infatti, le tre tappe di Nations’ Cup non sono solo state un’occasione per guadagnare gli ultimi punti in chiave qualificazione, ma anche per preparare corridori e materiali prima delle Olimpiadi.

UCI 2022 Track World Championship Day 2 – Saint-Quentin-en-Yvelines – France – 13/10/2022 – Men Scratch Race – Dylan Bibic (CAN) – Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency©2022

Le danze si sono aperte nei primi di febbraio in Australia, dopo il Tour Down Under. Ciò ha permesso la partecipazione di molti stradisti, ma gli specialisti si sono trovati a dover scegliere tra la prima prova di Nations’ Cup e gli Europei di Grenchen, corsi pochi giorni dopo, per questo motivo la nazionale neerlandese ha deciso di non volare in Australia. Gli occhi degli addetti ai lavori erano puntati sulla squadra di casa, soprattutto nelle discipline veloci maschili, ma Richardson (che nei 200 metri lanciati ha fatto registrare uno straordinario 9.499, a dimostrazione del suo stato di forma) e compagni hanno trovato sulla loro strada un Giappone straordinario. Gli australiani hanno trovato il successo solamente nella velocità olimpica, poi solo sconfitte: da Kaiya Ota nella velocità individuale al malese Awang nel keirin, il quale ha preceduto i due nipponici Shinji Nakano e ancora Ota. Per il Giappone, guidato dall’ex sprinter francese Benoit Vetu, i successi non sono finiti lì perché al femminile Mina Sato ha conquistato l’oro nel keirin e l’argento nella velocità individuale. Però, a vincere più medaglie d’oro di tutti è stata la selezione neozelandese, trainata da Aaron Gate e Campbell Stewart (vincitori della madison maschile), Bryony Botha e Ally Wollaston. Quest’ultima, dopo il successo nell’inseguimento a squadre, ha prevalso nell’eliminazione e nell’omnium avendo la meglio su due certezze della pista come la statunitense Jennifer Valente e la britannica Katie Archibald, la quale, non a caso, ha vinto la madison, in coppia con Elinor Barker. Al maschile, il canadese Dylan Bibic ha messo in scena una prestazione analoga a quella della neozelandese. Il classe 2003, già campione del mondo nello scratch nel 2022, ha trionfato prima nell’eliminazione e poi nell’omnium, battendo allo sprint finale, decisivo per rompere il pareggio, Elia Viviani. Viviani ha partecipato anche al torneo di inseguimento a squadre assieme a Filippo Ganna, Davide Boscaro, Franceso Lamon e Manlio Moro. Gli uomini di Villa purtroppo non hanno ottenuto il risultato sperato: dopo la sconfitta in semifinale contro i padroni di casa (poi sconfitti dalla Gran Bretagna di Tarling) si sono dovuti accontentare della medaglia di bronzo, contro un parterre in cui mancavano Danimarca e Francia. Non hanno brillato neanche i velocisti azzurri. La promettente velocità olimpica non ha superato il turno di qualificazione ed è stato lo stesso per Mattia Predomo e Daniele Napolitano nel torneo della velocità individuale. Neppure Miriam Vece ha brillato, ottenendo l’undicesimo posto nel keirin e l’eliminazione agli ottavi nella velocità individuale per mano di Katy Marchand.

UCI 2023 World Championship Glasgow – Track – Day 5 – Women Elite Madison – 07/08/2023 – Yuri Kajihara (Japan) – Tsuyaka Uchino (Japan) – Foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2023

Un mese più tardi, il circus del ciclismo su pista si è riunito ad Hong Kong, dove hanno brillato nuovamente gli atleti giapponesi e stavolta non solo nella velocità. Kaiya Ota ha fatto doppietta nel keirin e nella velocità individuale, la velocità olimpica maschile ha perso solo alla finale per l’oro, lo stesso per il quartetto maschile che si è dovuto arrendere ai campioni del mondo della Danimarca, ancora doppietta nell’omnium femminile con Yumi Kajihara, vincitrice anche dell’eliminazione, e Tsukaya Uchino, oro nella madison femminile con Maho Kakita, e infine i bronzi maschili con Naoki Kojima nell’omnium e Kazugishe Kuboki e Eiya Hashimoto e quello dell’inseguimento a squadre femminile. Una prestazione corale – dieci medaglie con undici atleti diversi – che fa ben sperare in vista delle Olimpiadi di Parigi, dopo i fallimentari Giochi di casa dove arrivò solo un argento. Tra tutti gli astri nascenti della nazionale giapponese, il più talentuoso è lo sprinter Kaiya Ota, che a soli 25 anni è già un idolo in patria grazie ai suoi successi nel keirin, che in Giappone è una religione e viene corso ogni domenica in velodromi all’aperto. A sorprendere, però in negativo, è stata anche la spedizione neerlandese. Gli oranje, per la prima volta dopo anni, sono rimasti a secco di medaglie nelle discipline veloci, pur schierando la miglior squadra possibile. Dunque, a fare la Lavreysen di turno ci ha pensato Emma Finucane nella velocità femminile. La classe 2002, già campionessa mondiale, ha vinto la medaglia d’oro nella velocità olimpica, con Sophie Capewell e Katy Marchant, nella velocità individuale e nel keirin, in cui si è verificato il ritorno di un’atleta russa su un podio internazionale, ovvero Alyna Lysenko (3ª), la quale ha gareggiato come atleta neutrale. Invece nell’endurance maschile il plurivittorioso è stato Aaron Gate, trionfante nell’omnium e nella madison assieme a Campbell Stewart.

2024 UEC Track Elite European Championships – Apeldoorn (Netherlands) – Day 1 – 10/01/2024 – Team Sprint – Jeffrey Hoogland (NED) – Harrie Lavreysen (NED) – Roy van den Berg and – Tijm van Loon (NED) – Foto Davy Rietbergen/CV/SprintCyclingAgency©2024

La Nations’ Cup di Hong Kong ha rinviato gli ultimi verdetti in chiave qualificazione olimpica alla tappa di Milton (Canada), l’ultima occasione per strappare un ticket per Parigi. Tra le squadre che dovevano chiudere i conti qualificazione c’era il fortissimo quartetto inglese maschile, ancora penalizzato dalla caduta di Tanfield agli scorsi campionati mondiali, che ha reagito doppiando la Svizzera nella finale dell’oro. La Gran Bretagna ha centrato il successo nell’inseguimento a squadre anche con il quartetto femminile, che ha rifilato sei secondi e mezzo all’Italia seconda classificata. Nei giorni seguenti hanno portato tre medaglie d’oro a Londra anche la madison femminile, con Katie Archibald e Neah Evans, e l’omnium sia femminile che maschile, con la solita Archibald – davanti a Letizia Paternoster – e Ethan Hayter. La scozzesse non è stata l’unica atleta a collezionare una tripletta di ori in questa tappa della Nations’ Cup, infatti Harrie Lavreysen è tornato sugli scudi dopo il passo falso di Hong Kong vincendo nella velocità a squadre, con i fedeli Roy van den Berg e Joeffrey Hoogland, nel keirin e nella velocità individuale. Va però sottolineata l’assenza degli australiani e dei giapponesi, che in questa stagione hanno dato filo da torcere agli oranje. Al femminile, le competizioni veloci sono state più equilibrate, con i Paesi Bassi che hanno vinto la velocità a squadre, la neozelandese Ellesse Andrews che ha vinto il keirin in maglia iridata e la francese Mathilde Gros che è tornata alla vittoria nella velocità individuale. Buone prestazioni anche da parte della velocità italiana. Con un sesto posto nella velocità individuale e un nono nel keirin, Miriam Vece ha ufficialmente strappato il ticket olimpico per Parigi, in entrambe le discipline. Vece diventa così la prima sprinter donna a qualificarsi ai Giochi Olimpici per l’Italia dal 1988, quando Elisabetta Fanton partecipò all’edizione d’esordio della velocità femminile. Arrivò alla qualificazione anche la allora diciottenne Elisa Frisoni nel 2004, ma la veronese fu costretta a dare forfait a causa di un infortunio. È invece svanito il sogno olimpico della velocità olimpica maschile, sebbene mancasse solo l’ufficialità. Tuttavia Stefano Minuta, Mattia Predomo e Matteo Bianchi, guidati da Ivan Quaranta, hanno chiuso con un promettente quarto posto finale, anche se sarà molto difficile riconfermare un risultato del genere nei palcoscenici più importanti nel prossimo futuro. La vittoria nella finale per il bronzo contro gli azzurri è valsa al Canada la qualificazione in zona Cesarini, bissando dopo poco più di un’ora la velocità olimpica femminile che, racimolando gli ultimi punti nel velodromo di Milton, ha estromesso dalle Olimpiadi le padrone di casa della Francia.

Il prossimo appuntamento per i pistard sarà quello più importante del quadriennio: i Giochi Olimpici di Parigi. Questo inizio stagione ha mescolato le carte in tavola e al velodromo di Saint Quentin-en-Yvelines nessuna gara sarà scontata, dalla velocità, contesa tra britannici, australiani, neerlandesi e giapponesi, all’endurance, in cui si potranno rivivere emozioni simili a quelle di tre anni fa. L’appuntamento è fissato al cinque agosto.

Foto in evidenza: 2024 UEC Track Elite European Championships – Apeldoorn – 10/01/2024 – Inseguimento a squadre femminile – Vittoria Guazzini  – Elisa Balsamo – Letizia Paternoster – Martina Fidanza – Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency©2024