Sette Tour, tre Giri e due Vuelta, se parliamo delle grandi corse a tappe. Già solo questo basterebbe per spiegare la Pinarello Dogma F: una delle bici più tecnicamente evolute che ogni anno si rifà il trucco e si migliora. Perché è come una donna bellissima, elegante, una femme fatale che si rinnova in continuazione. «Tecnicità straordinaria, ma non manca mai uno dei tratti distintivi su cui Fausto Pinarello e tutti noi non arretriamo di un millimetro. Lo stile, la bellezza, l’eleganza con il suo design asimmetrico sono tratti distintivi. Fra le diverse cose da citare, voglio mettere in risalto una verniciatura particolare dal valor di 1500 euro al chilo per rendere l’idea. La F 2005 è ancora un oggetto del desiderio», afferma Federico Sbrissa, responsabile marketing Pinarello.
E nei giorni scorsi alvento è andata a testare questo classico gioiello Pinarello dopo il restyling della nuova versione. E lo abbiamo fatto sulle ascese dolomitiche scalando i mitici passi ladini del Sella Ronda.
«Il punto chiave è stato trovare il miglior equilibrio fra l’efficienza aerodinamica e il risparmio di peso. Rispetto alla edizione 2024, la nuova Dogma F è 108 grammi in meno. Abbiamo lavorato maggiormente sulla forma del telaio, sullo sterzo più stretto e sul movimento centrale con tubo obliquo. Il coefficiente di efficienza aerodinamica è migliore dello 0,2%. Ecco un dato importante anche perché non facile da raggiungere», ancora Sbrissa. Rimane la caratteristica della bici Dogma F intesa come mezzo totale a carattere racing: efficace in ugual modo per salita, discesa, pianura. Del resto, come anticipato in apertura, per primeggiare nei grandi giri di tre settimane sono utili biciclette che vanno bene su tutti i terreni, indistintamente.
Fra gli elementi tecnici prima di tutto ecco la prima volta dell’utilizzo del carbonio carbonio Torayca M4OX, una tipologia più evoluta. Più sottile la tubazione obliqua che permette un risparmio di peso. Più piccolo il tubo sterzo: guadagnati una decina di millimetri. La forma della scatola del movimento centrale è riprodotta dalla bici da pista di Ganna e, nonostante sia larga come quella del modello precedente, è più arrotondata nella sezione inferiore. Il movimento centrale Aero Kael è costruito per limare ancora in termini aero.
Nuovo disegno per la forcella Onda che è stata ridotta di peso e dotata di steli più sottili. Quindi i perni passanti chiusi da un profilo più ridotto in nome della aerodinamica. E dulcis in fundo il manubrio Talon Ultra Fast, ovviamente in carbonio, con barra superiore e attacco più sottile. Cambiamento della larghezza delle leve minore di due centimetri.
E adesso? Dopo il podio di Thomas al Giro d’Italia, le vittorie nelle gare di un giorno dove spicca quella di Pidcock all’Amstel Gold Race e un brillante Delfinato: all’attacco del Tour de France proprio con Bernal e Rodriguez.
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