Ci siamo: domani alle 8.54 dall’Izu Velodrome di Tokyo si inizia. Pista olimpica: intanto un bell’antipasto con l’inseguimento femminile. Da Tokyo si racconta di una pista particolarmente veloce: le prime a saggiarla saranno le ragazze della velocità a squadre (ore 8.30), con la loro esplosività – ma senza Italia. Il tempo di riprendersi e sarà subito inseguimento, per esaltare il gruppo, l’affiatamento, la potenza, l’intuito.
Per l’Italia al via Elisa Balsamo, Letizia Paternoster, Rachele Barbieri e Vittoria Guazzini: sfideranno potenze del calibro di Australia, Nuova Zelanda, Usa, Canada e Gran Bretagna. Speranze di medaglia? Poche, ma già esserci, in un progetto che vede le azzurre proiettate con grandi ambizioni verso Parigi, è fondamentale, tutt’altro che banale, considerato dov’era la pista italiana qualche stagione fa.
Generazione di talenti anche al maschile: alle 10.02 i lampi azzurri arriveranno da Francesco Lamon, Simone Consonni, Filippo Ganna e Jonathan Milan. Furie rosse danesi e australiani i favoriti, ma dietro si apre la sfida per il bronzo: Italia, Gran Bretagna e Nuova Zelanda e un occhio alla Svizzera di Bissegger e Schmid, lo stesso Schmid che quest’anno vinceva la tappa di Montalcino al Giro.
Ma è solo l’inizio: nei prossimi giorni ci esalteremo con il folle keirin, con l’imprevedibile madison, con le prove di velocità individuale e il suo tatticismo ispirato, da 0 a 1000 in pochi secondi come un’auto che arriva dal futuro. E poi l’omnium che cinque anni fa ci regalò una gioia immensa e che da lì è cambiato ulteriormente: quattro prove in tutto, più che su Viviani punteremo su Balsamo, ma questa è una storia che vi racconteremo strada facendo. O per meglio dire, dalla pista.