Siamo stati ospiti di Sportful nelle giornate che hanno preceduto la Strade Bianche, abbiamo avuto l’onore di pedalare nella Social Ride, al venerdì mattina, di fianco a campioni come Paolo Bettini, che ha disegnato i 43 chilometri circa del percorso, e Cristian Salvato.
Chi scrive si è staccato presto, dicevano: “sarà un giretto tranquillo, andiamo piano”, non è andata proprio così, nel senso che chi scrive, ma evidentemente non pedala abbastanza, dopo pochi chilometri si è staccato a causa del ritmo insostenibile e ben poco si è gustato dello splendido panorama intorno.
Non fa alcuna differenza ai fini del racconto se è stato l’unico a perdere contatto: lo hanno aspettato, va dato atto, nel punto ristoro organizzato da i ragazzi di VeloEtruria di Pomarance, dove c’è stato un attimo di relax a mangiare panini con la salsiccia o con la nutella assaggiando birra e vino per poi ripartire nel su e giù tra sterrati e asfalto che ci ha ricondotto nello splendido scenario di Stigliano, provincia di Siena, attraversando anche uno dei settori che l’indomani avrebbero percorso i corridori nella Strade Bianche.
Chi scrive ha provato a un certo punto pure a prendere un po’ di vantaggio accelerando leggermente in salita, venendo però scherzosamente richiamato all’ordine da Salvato: “hei ragazzo, però ci vuole un po’ di coerenza quando si pedala, se prima ti sei staccato, ora mica puoi andare in fuga”.
Abbiamo assistito in diretta anche alla caduta – per fortuna senza conseguenze e ormai diventata virale – di Paolo Bettini, leggenda in bici e mega disponibile quando a tavola ci ha riempito di aneddoti sul ciclismo dei suoi tempi, tra gare in Belgio, senatori, volate vinte davanti a Cipollini e strade sbagliate alla Tirreno Adriatico. A parte l’estemporanea fatica della pedalata – ma voi direte: “è il ciclismo, bellezza!” – giornate a loro modo indimenticabili.
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