Metti una mattina presto al Velodromo Maspes-Vigorelli. Operai a lavoro. Cielo grigio e un po’ di vento. Noi dentro ad annusare l’aria di un luogo sacro. Incrociamo quattro ragazzi, scopriremo subito essere olandesi, che hanno avuto la nostra stessa idea. E hanno la nostra stessa reazione: sgranano gli occhi davanti a quello che gli si mostra davanti. Sono qui in Italia per la Milano-Sanremo, ci dicono, «e una tappa qui al velodromo era dovuta».

Uno di loro prende e va sulle sue gambe. Goffo e ingobbito simula un pistard in piena azione – chissà nella sua testa chi era quel corridore – e prova a lanciarsi correndo a piedi fino in curva. Si ferma, sembra ansimare – in effetti le pendenze non sono mica male fino alla balaustra. Urla: «Weird!», bizzarro diremmo noi. Poi si gira e fa un segno con il pollice come dire “ok”.

Gli diciamo che è arrivata la notizia che al via della Milano-Sanremo ci sarà anche van der Poel, sgranano di nuovo gli occhi, ripetono «Weird!», e poi ci danno appuntamento a domani, saranno sul Poggio a tifare. Con la presenza di van der Poel, avranno uno stimolo in più nella lunga attesa prima che i corridori giungeranno sul bitorzolo occhiuto che guarda Sanremo. Loro lì dalla sera prima per un momento che durerà si e no qualche secondo. Tutto sul Poggio che, come da copione, deciderà e sconquasserà la corsa nei folli e adrenalinici quindici minuti finali.

Weird, davvero, bizzarro. Vigilia particolare. In una laterale dietro il velodromo ci sono bici parcheggiate su un cartello che recita “vietato appoggiare le biciclette”. Trasgressione. Attraversiamo Milano perché il così detto Quartier Generale è situato dall’altra parte della città rispetto alla partenza di domani che avverrà, per la prima volta, proprio dal Vigorelli.

Bizzarro, weird, davvero. Domanda: «Ma cosa intende lei per spianare il Turchino?». Risposta: «Portarlo letteralmente al livello del mare». Alcuni milanesi ci raccontano questa storia: qualcuno sosteneva che la presenza del Turchino fosse la causa della nebbia in Val Padana e in effetti c’è un video su YouTube che testimonia la teoria. A fine anni ’70, in un programma che andava in onda sulla Rai condotto da Enzo Tortora, un personaggio che potremmo definire bizzarro sosteneva che abbattendo il Turchino la nebbia sarebbe scomparsa. Oggi il Turchino – vorremmo ben vedere – è ancora lì. Fa ancora parte del percorso. La nebbia in Val Padana c’è sempre, un po’ meno di una volta, è vero. Pure la Milano-Sanremo resta lì, solida, nonostante tutto.

Bizzarra la vigilia, defezioni una dietro l’altra. Alaphilippe, Ewan e Stuyven fra i nomi più interessanti. Poi, invece, appare quello di van der Poel che destabilizza la vigilia degli appassionati e che si affiancherà a quelli di van Aert, Pogačar, Pedersen e diversi altri.

Diversi come gli scenari. Si prende da lontano la Milano-Sanremo. La si critica per un copione prestabilito, poi man mano che si avvicina ci si immaginano scenari di ogni genere. E Se Pogačar attaccherà sulla Cipressa? E se Roglič gli va dietro? E se arrivano tutti assieme? E se c’è vento a favore oppure contro? E se qualcuno spianerà il Poggio? L’importante è che nessuno spiani il Turchino. A 150 km dall’arrivo ci sembrerebbe un po’ troppo, pure in un ciclismo bizzarro e spettacolare come quello di queste ultime stagioni.

I FAVORITI DI ALVENTO

⭐⭐⭐⭐⭐ van Aert
⭐⭐⭐⭐ Pogačar, Pedersen
⭐⭐⭐Kragh Andersen, van der Poel
⭐⭐ Laporte, Coquard, Démare, Matthews, Ganna, Mohorič
⭐ Pidcock, Hayter, Philipsen, Jakobsen, Kristoff, Roglič, Consonni, Garcia Cortina, Aranburu, Kwiatkowski, Sagan, Covi, Bouhanni, Nizzolo, Sénéchal, Van Avermaet, Turgis, Bettiol