Tantissimi dettagli, da ieri sera, dicono qualcosa. La quantità di persone con bandierone del cinghiale sui pedali, il simbolo del fan club “Top Ganna”, rivela che è realmente impossibile voler male a Filippo Ganna. Ganna che, a fine riscaldamento, fa segno alla console di alzare il volume della musica indica quanto fosse pronto a spaccare il mondo. L’espressione di Marco Villa diversi minuti dopo la prova, un altro esempio: felicissimo ovviamente per lo storico risultato centrato, ma con quel velo di amarezza perché si potevano fare qualche decina di metri in più. Il cartellone arancione, quello che poi avrebbe segnalato la distanza record, pre-tentativo recitava 88,888 metri: una distanza a cui Ganna potrebbe pure aspirare, si diceva scherzando.
Su tutti i dettagli, però, ce n’è uno che riassume al meglio la serata di ieri: Elia Viviani nasconde una bottiglia di spumante dietro la schiena. Ganna sta finendo le interviste flash con la tv e vuole essere abbracciato dai suoi compagni di squadra, la Nazionale pista, e Viviani sta per innaffiarlo di vino bianco. Domani partono tutti assieme per la Francia, dove a breve vivranno i Mondiali su pista.
E tantissimi dettagli non hanno senso: cosa significa il fatto che, sceso dalla bici dopo una fatica così immane, Ganna sorrideva? Non si è accasciato sulla pista, sfinito. Non si è dovuto sedere appoggiandosi ad una transenna. Si è messo a passeggiare all’interno dell’ovale, felice come non mai tra le persone che ama.
È stato un record dell’ora molto umano. Un ragazzone verbanese evidentemente molto speciale ha girato in bicicletta davanti ai suoi amici, che avrebbero reagito allo stesso modo anche se non avesse battuto nemmeno Bigham (55,548 metri). Poi c’era quell’altra asticella, che era una sorta di illegale Beamon a Messico ’68. La Lotus 108, bicicletta su cui Chris Boardman percorse 56,375 metri nel 1996, fu infatti definita fuorilegge dalla UCI e il record dell’ora si divise in quello “legale” e in quell’altro, la miglior prestazione umana sull’ora. Ieri Ganna ha messo d’accordo tutti unificando questi due record.
Non avevo pensato a quanti giri di pista dovesse fare Ganna per avvicinarsi ai 57 chilometri. Beh, ne ha fatti poco più di 227. Vederlo passare duecentoventisette volte sul traguardo è stato pauroso, esaltante, noioso, catartico, storico, spaventoso. Nel punto più alto della sua prova, Ganna macinava tempi da Lewis Hamilton in qualifica: 15,3 secondi al giro. Ne ha fatto uno ai 58,99 km/h. È stato durante questi minuti che ci siamo accorti di essere testimoni di qualcosa di fuori dall’ordinario: quando aumentavano i decibel di chi cantava a bordo pista il suo nome, quando tutti i presenti si sono guardati in faccia increduli per dirsi che sì, sta succedendo davvero. Il record di Bigham è stato ritoccato di oltre un chilometro, quello di Boardman di alcune centinaia di metri: il nuovo re dell’ora è Filippo Ganna.