“Champagne per brindare a un incontro”, cantava Peppino di Capri. Nonostante l’allontanamento dalle capitali di questo nettare, toccate ieri, le bollicine non abbandonano la corsa, la costeggiano, come le vigne. Oggi si è festeggiato un tipo particolare di incontro, quello della Grand Boucle al femminile con i percorsi non asfaltati dei chamin de celles.
Si fa presto a dire sterrato ma, se si guarda bene, lo si può vedere con molti occhi diversi: chiedessimo a Mavi Garcia cosa sia, lo sterrato, risponderebbe che è qualcosa di simile a una condanna, una maledizione: in quattro tratti in tutto, Mavi, è riuscita a forare due volte, a essere coinvolta in due bizzarri incidenti – uno con una compagna di squadra più uno con la sua stessa ammiraglia che l’ha portata a terra. Tanta polvere mangiata e un minuto e trentuno secondi lasciati sul terreno gibboso: non ci si possono certo aspettare parole positive.
La musica cambierebbe assolutamente chiedendo cosa significhi sterrato a Marlen Reusser, vincitrice di giornata: le è riuscito, infatti, in una giornata così impestata per tante sue colleghe, di scattare a più di venti chilometri dal traguardo per arrivarci da sola e festante. Sabbia, polvere e pietre più o meno taglienti le devono essere sembrate qualcosa di molto simile alla buona ventura. Deve essersi divertita quasi quanto il pubblico sulla strada, la gente numerosissima che popolava i viottoli in mezzo ai campi. Anche per loro lo sterrato oggi deve aver assunto la forma della felicità, come per i bambini urlanti, le famiglie che banchettavano, gli agricoltori impegnati a decorare i campi con grandi coreografie, oppure come per il tifoso travestito da Babbo Natale che per una volta, invece di distribuire i regali, li aspettava dalle ragazze in corsa e li ha ricevuti, in questo strano Natale di fine luglio che è il Tour de Femmes.
Porsi questa domanda, però, significa spingersi ancora oltre, e chiedere anche a Elisa Longo Borghini cosa significhi sterrato: lei direbbe che è lavoro di squadra ben riuscito, quello che le ha permesso di concludere con le migliori nonostante una foratura, grazie al provvidenziale passaggio di bicicletta effettuato da Elisa Balsamo; aggiungerebbe anche che questi tratti così sconnessi, benedetti, maledetti, fondali di immagini indelebili, sono semplicemente “fighi!”. Non c’è niente da aggiungere, solo da concentrarsi sui festeggiamenti, naturalmente, a base di champagne.