A dicembre 2019, dopo quattro anni ed altrettante edizioni, Giovanni Pirotta, l’ideatore del Martesana Van Vlaanderen, aveva deciso di dire basta. Questo viaggio in bicicletta lungo le sponde dell’Adda, vicino ai navigli, che ogni anno radunava più di seicento persone, era nato quando molte cose erano diverse, troppe forse.
«Il primo anno credevo avrebbero partecipato al massimo cinquanta persone. Martesana Van Vlaanderen, invece, ha portato sull’Adda persone che venivano dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia, persino da Roma. Non lo avrei mai pensato. Non ho mai chiesto alcun permesso ai comuni per questo viaggio in bicicletta, ho sempre detto che era un ritrovo di amici, anche se molto numeroso. Amici che dopo il viaggio si fermavano a fare un pasta-party, a ridere e scherzare. Proprio per questo il Martesana è sempre stato gratuito: volevo provare a regalare qualcosa di bello alle persone e l’unico modo per farlo era così, spontaneamente, gratuitamente. Nel tempo, però, ho iniziato a pensare a tutti i rischi. Di recente sono diventato papà e chiedermi cosa sarebbe successo se fosse accaduto qualcosa di spiacevole durante questa manifestazione è stato inevitabile. Da padre ti fai più domande».
L’unica via sarebbe quella di affiancarsi ad una società, ma Giovanni non ci sta. «Avrebbe privato il Martesana di quella leggerezza che lo ha sempre caratterizzato, saremmo entrati nel turbine della burocrazia e dei permessi. No, a dicembre ho scritto alcune righe ed ho annunciato che, con dispiacere, la storia del Martesana finiva qui».
Giovanni Pirotta su quelle strade passava tutti i giorni, a piedi o in bicicletta. Ogni anno cercava di inventarsi qualcosa di diverso, una salita, uno strappo, un passaggio. Come per ringraziare coloro che venivano da così lontano, per sorprenderli. A novembre 2020, durante il secondo lockdown, tutto questo è tornato a mancare. «Per non pensarci ho iniziato a suonare la chitarra, ma nulla da fare. Quelle persone continuavano a venirmi in mente. Pensavo, per esempio, a quei due bed and breakfast ad Inzago che non si trovavano neppure su internet e che avevo contattato personalmente per cercare a questi ciclisti un luogo dove dormire. A tutto quello che il Martesana mi aveva lasciato. A quanti si trovavano nella mia stessa situazione. Io, però, potevo fare qualcosa».
Nasce così la versione “Ride Solo” del Martesana Van Vlaanderen. In fondo quel percorso si può percorrere anche in solitaria o in piccoli gruppi, perché non provarci? Così, ad aprile 2021, durante la settimana santa del ciclismo, quella del Fiandre, anche i ciottoli larghi e sformati degli zampellotti lungo l’Adda sono tornati a vibrare. «Poco più di cento chilometri lontano dalle auto, in mezzo al verde, accanto all’acqua, inseguendola e guardandola da ogni dove. Poco più di cento chilometri spostandosi verso la Brianza e riscoprendo la storia di quei luoghi. Penso sia bastato questo per dare un poco di spensieratezza a tante persone che ultimamente non sapevano più cosa fosse». E sono queste le storie più belle, quelle che non ti aspetti, quelle intrise di gratitudine: «Alcuni non avrebbero mai pedalato senza il Martesana di quest’anno. Alcuni hanno cercato una bicicletta apposta per godersi qualche ora all’aria aperta e hanno fatto di tutto per mostrarmi quanto fosse stato importante per loro. Circa centosettanta persone hanno concluso la prova».
Per questo, a chi oggi gli chiede se ci sarà un’altra edizione del Martesana Van Vlaanderen, Giovanni Pirotta ancora non sa rispondere, ma una certezza ce l’ha. «Se ci sarà, cambierà e si evolverà col tempo e con le cose che accadranno. Oggi, però, mi piace pensare a chi è tornato a casa più felice o almeno sereno. Quelle strade su cui io ho iniziato a pedalare per fare fatica, quest’anno hanno davvero costruito qualcosa di importante».
Foto: Fulvio SIlvestri