Bellezze locali oppure cose di poco conto, dal titolo. Bellezze locali: viene da pensare alle bici ed è così. A Waregem, Fiandre Occidentali, appena suona la campanella, ragazzi e ragazze escono da scuola e sono già tutti in bici. Bici, il centro del nostro mondo che qui in Belgio diventa uno degli elementi portanti della quotidianità. Cose di poco conto: sempre loro, mezzi a pedali con le ruote (per non ripetere “bici, bici, bici”, anche se, facendoci caso è così musicale) come quel bolide che veniva lavato con cura dietro al pullman della UAE. Con l’attenzione che di solito si riserva ad un neonato.
Bellezze locali: le patatine fritte. Guarda un po’. Belle unte che restano sul tavolo a quantità industriali anche quando il cliente se n’è andato. Qui friggerebbero anche la birra se non fosse qualcosa di più di una bellezza locale. Cose di poco conto: i muri, in pavé oppure senza. Comunque ti spaccano le gambe e ti mandano in acido i pensieri. Chilometri di ciclabili che accompagnano la strada statale che gira tra Waregem, Gent, Kortrijk e Oudenaarde, attraversando quei paesini che, per chi è cresciuto con le classiche del nord, hanno nomi usciti da una fiaba.
Viuzze che si infilano tra una principale e l’altra sporche del fango dei campi trasportato dai trattori. Mucche e pecore. Due corridori della Lotto e della Topsport Vlaanderen che si lanciano a tutta velocità – nei dintorni di Nokere – perché ha iniziato a piovere. Da come filano più che sembrare due in fuga, o in allenamento, sono due ragazzi che stanno tornando a casa al caldo.
Bellezze locali: la cortesia belga. Sempre un sorriso, un saluto, un modo per aiutarti tra inglese e olandese – sarà forse il cappellino da ciclista. Perché qui tutto è bici, tutto è ciclismo. E quella loro lingua dura ma dal suono avvolgente. Cose di poco conto: l’asfalto insidioso, la pioggerellina, il cielo grigio che pare immenso verso un orizzonte che da Kapelmuur – bellezza mondiale – spinge verso l’infinito. Il pavé a tratti dissestato a tratti no. Il bar aperto in cima con i tavolini che guardano verso il punto più alto e il barista che parla in spagnolo sostenendo di conoscere bene l’italiano. Il parcheggio riservato a “Miss Belgio”.
Bellezze locali: quelle che oggi andranno in escandescenza sulle strade della Dwars door Vlaanderen. Arrivano da posti più lontani – Pogačar e Bastianelli per fare due nomi – o sono praticamente di casa: van der Poel e van Vleuten. Tanti altri, e tante altre a darsi battaglia nell’ultimo pasto prima della sacra domenica del Giro delle Fiandre. Motori a pieni giri. Quel giorno sarà letteralmente pieno di bellezze che si andranno ad aggiungere, ma non ci sarà più nulla di poco conto.
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