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Rory Townsend e Ben Healy

Nonostante i problemi che da diverso tempo perseguitano la Federazione Ciclistica irlandese e un momento storico non dei più floridi a livello di talenti assoluti (ma occhio che Healy è un gran bel corridore che potrà sorprendere anche a più alti livelli), l’Irlanda si gode una inaspettata domenica di gloria. Ben Healy conquista, con un attacco solitario (marchio di fabbrica) a 14 km dalla fine, il Gp Larciano, a pochi giorni dal successo di tappa alla Coppi&Bartali, la sua prima vittoria nella massima categoria; Rory Townsend, velocista di terza fascia di quasi 28 anni e in forza alla Bolton Equities Black Spoke, squadra appena salita tra le Professional, conquista in Francia, davanti ad alcune tra le ruote veloci più in forma in assoluto del momento come Thissen o De Kleijn, la vittoria più importante in carriera. St Patrick’s day nove giorni dopo.

Uno- X Pro Cycling Women

La costanza della squadra nordica in mezzo alle altre corazzate ormai non fa più notizia ed è maturo il grande successo, tra Belgio e Olanda le giallorosse si piazzano così:

2ª Maria Giulia Confalonieri a Le Samyn
2ª Susanne Andersen alla Ronde van Drenthe (e 5ª ancora Maria Giulia Confalonieri)
6ª Anouska Koster alla Omloop Het Nieuwsblad
6ª Amalie Dideriksen alla De Panne (e 11ª Julie Norman Leth)
7ª Elinor Barker alla Gent Wevelgem
11ª Maria Giulia Confalonieri alla Nokere Koerse

Risultati ottenuti con 6 ragazze diverse, risultati ottenuti da una squadra nata appena l’anno scorso.

Matej Mohorič

Perché ci crede sempre, perché è il miglior Mohorič mai visto e non è colpa sua se si deve scontrare con tre che contemporaneamente il ciclismo non è che abbia visto molte volte eppure lui è lì, si attacca come può al treno buono, e deve inventarsi sempre qualcosa per riuscire a sfuggire al destino. Ha la fantasia giusta: e come alla Milano-Sanremo lo scorso anno prima o poi il colpo grosso arriva.

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FLOP

Soudal Quick Step

Allo sbando e il fatto di esserlo nelle loro gare fa ancora più effetto. Il pezzo fatto da Jakobsen alla Gent – va all’attacco per rientrare sulla fuga che non vede nemmeno un QS dentro e rimbalza malamente dopo aver sbagliato un paio di curve bagnate – e poi quello degli altri compagni di squadra Asgreen, Lampaert, e van Lerberghe che tirano a tutta per rientrare su quell’attacco ottenendo come risultato il rimanere senza energie e consegnando la gara ad altri, rappresentano uno dei momenti più complicati e confusionari della loro storia al Nord. Merlier, nel finale, è senza compagni di squadra, visto l’inutile sforzo dei suoi ormai staccati ed è costretto tutto da solo a inseguire il terzo posto, che poi non arriverà. Nemmeno quella magra consolazione.

Ciclismo italiano (maschile)

In una settimana di tante tantissime corse solo Ciccone alza le braccia al cielo e nelle altre gare che contano si vede solo Ganna, fino alla caduta durante la Gent-Wevelgem, e Ballerini in crescita. Nono posto nel ranking UCI per nazionali (rispetto a settimana scorsa una posizione recuperata su una claudicante Colombia) e tanta amarezza a vedere come siamo messi. Chi ci solleverà? (E come e quando?)

Richard Carapaz

È vero che è appena tornato, ma ci ha messo un po’ di tristezza vedere la sua bellissima maglia di campione d’Ecuador arrancare in quella maniera al Catalunya. Arriveranno sicuramente momenti migliori, nel frattempo saremmo disposti a fare un fioretto per vederlo al Giro invece che al Tour. L’ultima volta che c’erano lui, Roglič e un terzo litigante, sappiamo bene com’è finita….