TOP

DEGENKOLB

Anni tribolati alle spalle, si spera. Da qualche settimana la sua sagoma è sempre davanti  nelle corse del Nord. Alla Roubaix sta benissimo, sogna il podio che può arrivare vista la condizione espressa, ma poi un incidente (di corsa!) lo taglia fuori dalle primissime posizioni. Chiuderà comunque 7°.

TARLING E MIKHELS

Due dei tre più giovani al via. Il britannico della Ineos ha tirato, è caduto, è rientrato, ha chiuso la Roubaix fuori tempo massimo: la corsa l’ha voluta portare a termine ugualmente. L’estone della IWG, invece, anticipa, e si ritrova dentro Arenberg con i migliori, fino a quando un guaio meccanico lo costringe a fermarsi. Lui la corsa la chiude abbondantemente dentro quel tempo massimo a una ventina di minuti da van der Poel. Classe 2004 e 2003 rispettivamente: torneranno da quelle parti per essere protagonisti assoluti.

VAN AERT

Si è dovuto inchinare alla maledetta legge del destino. La foratura uscendo dal Carrefour de l’Arbre ci toglie quella che sarebbe stata la ciliegina sulla torta di questa indimenticabile primavera: il testa a testa con van der Poel dentro il velodromo.

FLOP

POLITT

Attesissimo perché è da inizio stagione che va forte e invece resta sempre dietro a inseguire tra cadute (perlopiù degli altri) e problemi meccanici e non entra mai nel vivo della corsa. E un’altra primavera è passata da quel podio alla Roubaix…

MOHORIČ

Quando resta imbottigliato ad Arenberg ormai i migliori sono scappati via. Non dà mai l’impressione di essere sul pezzo, ma tornerà la prossima stagione per essere nuovamente tra i protagonisti.

STUYVEN

Un discorso simile riguarda Stuyven: percorre Arenberg con una foratura, ma probabilmente era troppo tardi per agganciare i migliori, anche se non avremo mai la controprova. Una serie di sfortunatissimi eventi rende amara la campagna del Nord per il forte belga che rivedremo tra qualche settimana protagonista al Giro.