Ieri avevamo visto Dries De Bondt lungo la strada che portava in cima al “Menador”. Erano passati diversi minuti da quando il suo capitano van der Poel finiva di dare spettacolo. Lo abbiamo fotografato mentre mostrava fiero e divertito un’ananas che gli aveva passato un ragazzo che si fa chiamare “il cuoco in bicicletta”. Scontato dirlo: segue il Giro vestito da cuoco e sale su in bicicletta.
Oggi Dries de Bondt ha mostrato il petto sul traguardo di Treviso. Ieri un’ananas, oggi il mondo, parafrasando o forse meglio dire omaggiando in qualche modo i Ramones. Per via del gusto punk con cui la Alpecin (van der Poel, Oldani, De Bondt: tre successi al Giro per loro e tanto spettacolo anche fuori dal contesto gara) sta condendo la Corsa Rosa edizione 2022. Avanguardisti più che elementi di rottura, proiettati, a livello di comunicazione, nel futuro.
De Bondt è esattamente uno di noi. Si ferma a parlare alle transenne per decine di minuti con i tifosi; lo trovi in cima al Menador che porta in giro un’ananas come fosse un amatore e il giorno dopo va in fuga e vince.
Nei giorni scorsi Filippo Cauz ci raccontava di aver visto il corridore belga – corridore di grande livello – al termine della sua fatica nell’ultima tappa del Giro 2021, dall’altra parte delle transenne: si era messo al tavolino di un bar a chiacchierare.
E Dries De Bondt chiacchiera e poi lo vedi in fuga, come oggi, con Affini che al termine della tappa si va a congratulare con lui che lo ha battuto di un niente nonostante si possa dire come, se la fuga è arrivata al traguardo, una percentuale di merito è del corridore della Jumbo Visma, che quando tirava, dilatava il tempo tra i fuggitivi e il gruppo.
Va in fuga De Bondt, le fughe senza speranza, senza una ragione. L’altro giorno sembrava andare via così per fare, è stato ripreso a 700 metri dall’arrivo. Era da solo: «le fughe delle cause perse» le ha definite.
Oggi quella fuga è andata in porto e Dries ha vinto. Con quel sapore punk e la mente che va subito a quella foto di lui con un ananas in mano che è già simbolo del Giro 2022.